Jack non riusciva a spiegarsi la ragione per la quale, quella sera dopo cena, si ritrovò a pensare al fondoschiena di Lily Ferguson premuto contro il suo basso ventre.
Prima di diventare un soldato, lui era stato un libertino e perciò le morbide curve femminili erano un'attrattiva di grande portata; eppure quella era una facciata pressoché superficiale della sua personalità. Sentiva, da quando aveva posato gli occhi su Lily, che qualcosa si era rotto all'interno della sua corazza di indifferenza verso le donne, che aveva preveduto, fino a qualche giorno prima, solo il piacere carnale.Da un paio di giorni, ormai, aveva capito di desiderare Lily Ferguson in una maniera che andava al di là del semplice godimento fisico. La sua vicinanza, la sua voce, il modo che lei aveva di scrutare timidamente nella sua anima, lo avevano reso schiavo e servitore, ma era una sensazione inspiegabilmente dolorosa. Avrebbe dovuto trovare una soluzione, prima che la cosa degenerasse in qualcosa da cui, difficilmente, sarebbe stato possibile tornare indietro.
E lentamente, dentro di lui, mentre il sigaro che stava fumando sprigionava un fumo che gli appannava la vista, nacque la soluzione più adatta: mandare via Lily Ferguson gli avrebbe assicurato di tornare ad essere l'uomo tutto d'un pezzo che era sempre stato, e che sarebbe stato in eterno.
Non sarebbe stato facile. Lily lo attraeva come nessun'altra donna aveva mai fatto, eppure quella risultava essere la decisione migliore.Edwin, il giovane soldato che aveva preso molto in simpatia, lo affiancò timidamente.
«Pensate a lei, signore?» gli domandò goffamente, mentre lui gettava il sigaro a terra e lo schiacciava con la punta dello stivale.
Jack sogghignò.
«A lei, Edwin?»
«Alla signorina Ferguson, signore» precisò il ragazzo accavallando le gambe. Era giovane, doveva avere al massimo una ventina d'anni, ma il suo sguardo pulito celava una grande saggezza.
«Ho visto il modo in cui avete danzato, l'altra sera. È molto bella.»
«Sì... » accondiscese Jack con un sospiro. «Lo è.»
Non era mai stato convinto di qualcosa come del fatto che Lily Ferguson fosse la donna più bella che avesse incontrato nella sua vita.
Forse, anche più di Lena.
Edwin gli rivolse un sorriso incoraggiante.
«Magari potreste dichiararvi, signore. Sono sicuro che lei non potrebbe rifiutarvi.»
Jack si lasciò sfuggire una risata.
Per un attimo gli balenò di fronte l'immagine di lui che si dichiarava alla signorina Ferguson, di lei che lo rifiutava degnamente e della possibile sofferenza che quel rifiuto avrebbe provocato.
Decise che non si sarebbe abbassato ad essere respinto, e l'idea di mandarla via trovò ancora più concretezza.«Edwin, non ne sono innamorato» disse osservando lo spicchio di luna che illuminava debolmente il cielo di quella sera.
«La trovo solo bella. Molto bella.»
«Questo non preclude che non possiate innamorarvene» replicò il ragazzo con convinzione.
«Credo fermamente che dovreste fare un tentativo, signore.»
«Io credo il contrario» ribatté Jack in tono categorico.
«Non ho tempo da perdere dietro all'amore, Edwin.»L'altro parve vagamente deluso da quell'affermazione, perché il suo viso si incupì.
«Mi dispiace di aver insistito» dichiarò, chinando il capo.«Credo che andrò a coricarmi. Buonanotte, signore.»
Jack annuì, continuando a guardare la luna. Gli sembrò, per un attimo, di scorgere sulla superficie bianco argentea il riflesso sbiadito di Lily.
Un vago sorriso gli incurvò le labbra.«Buonanotte, ragazzo.»
***
Lily aveva pensato di poter dimenticare le angherie di suo padre, gli anni di soprusi psicologici e fisici durante quei giorni trascorsi in un ambiente diverso dalla sua casa, ma si era sbagliata. L'incubo della sera precedente accompagnò anche il suo risveglio, riversandosi sulle sue ossa, sui suoi movimenti. E il terrore di quali conseguenze suo padre le avrebbe fatto subire, nell'eventualità che la trovasse, la spiazzò.
Per la prima volta nella sua vita, dopo la morte di sua madre, Lily si ritrovò preda di una sensazione angosciante; aveva paura. Era terrorizzata, nonostante sapesse di essere al sicuro, che Jack Sanders l'avrebbe protetta anche da suo padre, se fosse stato necessario.
Jack Sanders.
Quell'uomo era imprevedibile.
Ripensò all'episodio del ruscello, al momento in cui lo aveva visto spogliarsi e tuffarsi in acqua, a quando era riemerso e lei si era sentita le guance andare a fuoco.
Ripensò al turbine di emozioni che aveva provato quando lui l'aveva guardata con quello sguardo intenso e vagamente divertito, o a quando avevano cavalcato corpo contro corpo solo il giorno precedente; a quanto aveva trovato piacevole la sua vicinanza, il suo respiro caldo sul collo. Perfino la sua voce profonda la mandava fuori di testa.Lily non sapeva come spiegarselo. Non era una sciocca, aveva capito che il tutto era dovuto al fatto che era un uomo terribilmente attraente, e che erano stati i suoi muscoli perfettamente scolpiti da anni di addestramenti a renderla tanto vulnerabile. Si sentiva strana, quando era in sua compagnia, quando scambiavano anche solo poche parole. Era come se il mondo si fermasse e non esistesse altro che l'intensità dei loro sguardi e delle loro voci. Poi erano i loro corpi a parlare da sé, anche se lei non poteva ancora rendersene conto.
Era ignara di tutto.
Non aveva mai conosciuto altro uomo all'infuori di suo padre.La colse la consapevolezza di essersi invischiata in qualcosa che, temeva, non sarebbe stata in grado di affrontare.
Si strinse la vestaglia di Lena intorno alla vita e si intrecciò distrattamente i capelli, prima di raggiungere la piccola sala da pranzo dove trovò Lena, seduta su uno sgabello, intenta a rimestare un composto all'interno di una ciotola di legno.
«Buongiorno» disse stringendosi nelle spalle quando la donna non la degnò di alcuno sguardo.
«Gli uomini arriveranno presto, signorina» fu la prima cosa che disse, mescolando con una leggera pressione il contenuto della ciotola.
«Non vorrete farvi trovare in vestaglia, voglio sperare.»«No, certo» rispose Lily osservando la meticolosità con lui la donna trattava quel composto.
«Che cosa state preparando?» chiese avvicinandosi lentamente.«Un decotto di mele. Serve per il raffreddore di Elliot.»
«Elliott è malato?»
«È quello che ho appena detto.»
«Siete molto brava, signorina Lena» si complimentò lei sinceramente compiaciuta. «Dove avete imparato?»
«Vi prego» la interruppe Lena con una certa ostilità. «Limitiamo le nostre conversazioni al mimimo. Non so se sia quello che volete voi, ma è quello che io desidero.»Lily non si sforzò neanche di sembrare dispiaciuta.
«Credo che andrò a vestirmi» dichiarò senza attendere che l'altra dicesse qualcosa.
Mentre imboccava le scale di legno, però, per poco non andò a sbattere contro un petto ampio e muscoloso.
Jack Sanders, appena uno scalino sopra quello dove Lily aveva appoggiato il piede, parve vagamente felice del quasi scontro.«Buongiorno, signorina Lily» la salutò con un sorriso.
«Avete dormito bene?»
Lily si schiarì la gola, chiaramente in imbarazzo.
Era in camicia da notte, coperta solo da una vestaglia, e i piedi nudi non erano esattamente il massimo dell'eleganza, mentre lui era già vestito e pronto per l'addestramento.
Cercò di non prestare troppa attenzione all'accenno di pettorali che la camicia, appena sbottonata, lasciava intravedere.«Sì, vi ringrazio.»
«Se non vi è di troppo disturbo, dopo avrei bisogno di parlarvi» sussurrò lui guardando Lena, invece che lei.
«In privato» chiarì, prima di sorpassarla.
Lily impiegò qualche istante per comprendere cosa quelle parole significassero.
«Aspettate!»
La fanciulla gli corse dietro, dimentica di indossare ancora gli indumenti per la notte.Lena sogghignò.
«È urgente» aggiunse Jack, senza voltarsi e lei rimase lì, in piedi, mentre il resto dei soldati cominciava ad occupare la sala.
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- IN REVISIONE- Il bacio del Conte.
RomanceInghilterra, 1582 Per sfuggire a un matrimonio di convenienza con un uomo anziano impostole dal padre, la contessina Lily Ferguson organizza la fuga. Durante la corsa, però, un ulteriore pericolo si cela in agguato: due uomini tentano di abusare d...