"Devo andare." Esclama Clay, abbastanza forte da sovrastare, seppur a fatica, la musica talmente forte da far vibrare le pareti del club.
"Dove stai andando?" Ribatto prontamente, chiudendo d'istinto gli occhi quando egli si china quel poco che basta per schioccarmi un bacio sulla fronte.
"Non vuoi davvero saperlo." Si limita a rispondere, per poi indicarmi di seguirlo fuori, giacché è letteralmente impossibile avere una conversazione con questo rumore infernale."Prendi la mia macchina e vai ad aspettarmi a casa, okay?" Mi chiede in un tono falsamente supplichevole che, in realtà, non ammette alcuna obiezione. "Io starò bene, te lo prometto."
"Non mi piace questa storia." Borbotto, rabbrividendo per il leggero venticello estivo che colpisce la mia pelle surriscaldata.
"Lo so." Replica egli semplicemente, posando le chiavi della sua Range nel palmo della mia mano. "Un giorno mi farò perdonare."Ma francamente dubito che ci sia qualcosa a questo mondo che potrebbe portarmi a volerlo perdonare per i suoi affari sporchi e, soprattutto, per obbligarmi, seppur in maniera indiretta, a farne parte quando io, in realtà, farei di tutto per non aver niente a che fare con tutto ciò che è lontanamente illegale...anche se ciò vorrebbe dire allontanarmi da lui.
I guai non hanno mai sortito alcuna attrattiva su di me, se non la voglia di starne il più lontano possibile.Eppure non ho affatto il coraggio di esprimere nuovamente a parole questo pensiero che, in queste settimane, è diventato come una sorta di chiodo fisso. Dio solo sa come reagirebbe Clay, considerando che in questo momento mi sembra in alto mare. Le opzioni, in ogni caso, sono due: sorridendomi dolcemente, mi tranquillizzerebbe dicendomi che non c'è niente per cui io debba temere; oppure, inchiodandomi con il suo sguardo vitreo, mi ricorderebbe quanto io sia irrimediabilmente legata a lui e come lui, a sua volta, sia disposto a pagare qualunque costo purché questo legame non si spezzi mai.
Non si può mai prevedere il futuro quando si parla di Clay nei suoi momenti più "delicati" .Ma in questo preciso istante non voglio assolutamente scoprire quale sia il suo umore, perciò mi limito a guardarlo mentre cammina furtivamente sul marciapiede vuoto, per poi sparire in uno di quei vicoli bui che non si sa mai dove porta, né tantomeno che "sorpresa" ti riserva.
Dopodiché, dopo un paio di secondi di smarrimento, ritorno nel rumoroso club, ormai decisa a ritrovare la mia amica festaiola per salutarla prima di seguire alla lettera gli ordini di Clay.
Certamente, ritrovare Ally tra quella folla di gente sudaticcia e ubriaca non si rivela la cosa più facile del mondo. Ma conoscendo quest'ultima, seguo il mio istinto e mi addentro nelle zone riservate alle pomiciate clandestine, sapendo che ci sia una grande probabilità che io la trovi inchiodata al muro da un energumeno che non si fa scrupoli nel lasciar vagare le mani sul suo corpo minuto.E, mio malgrado, dopo un paio di minuti scopro che i miei sospetti sono stati più che validi. Perciò mi ritrovo a fissare Ally avvinghiata ad un biondino col fisico degno di un bodybuilder, augurandomi che, prima o poi, uno dei due mi noterà e non mi dovrò sentire in colpa per aver interrotto la pomiciata del secolo. Ma dopo qualche minuto di attesa la situazione diventa talmente imbarazzante che preferisco prendermi le mie colpe piuttosto che passare per una maniaca, o qualcosa del genere.
Pertanto, dando qualche piccolo colpetto sulla spalla della mia amica, faccio nuovamente appello a tutta la mia pazienza finché decide finalmente di staccare le labbra da quelle del ragazzo, scommetto, sconosciuto."Me ne vado." Cerco di dirle, indicando l'uscita, quando Ally si decide finalmente di accordarmi un minimo di attenzione.
"Perché?" Mi interroga, afferrandomi per il polso, per poi piantare in asso il suo bambolotto- avendo ormai iniziato a trascinarmi attraverso la folla.
"Sono stanca." Mento, una volta che ci troviamo nel corridoio relativamente silenzioso, che porta verso i bagni che, in realtà, fungono più come luoghi angusti in cui fare sesso senza essere disturbati.
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Phoenix
Fanfiction"So di aver sbagliato tutto, Jen. Ho lasciato che combattessi da sola le tue battaglie e, più delle volte, io stesso ho aggiunto un sacco di peso sulle tue spalle esili. Ogni volta, mi sono limitato a guardarti rinascere dalle tue stesse ceneri. Ti...