Quando arrivo finalmente all'indirizzo mandatomi da Hailey, non mi sorprendo affatto nel notare che si tratta dell'ennesima fabbrica abbandonata in cui non riuscirei a trovare anima viva nemmeno se mi mettessi a pregare tutte le divinità. Tipico di Hailey.
La sua Mercedes è parcheggiata nel bel mezzo del parcheggio e i fari sono ancora accesi, come se si trattasse semplicemente di una breve sosta e non di un incontro che determinerà la fine di una missione durata più di un anno.Si, ho perso un anno della mia vita correndo dietro a Jace e ai suoi scagnozzi. Ma me ne sto rendendo conto soltanto adesso che sta per finire. La cosa più sorprendente però è che non sento quella sensazione di impazienza, mischiata alla felicità, che dovrei sentire di fronte alla libertà.
Al diavolo, tra poco riprenderò le redini della mia vecchia vita e dovrei essere più contento di così!Ma per il momento non ho il tempo di riflettere su quale sia esattamente la ragione che mi porta a sentire un intenso amaro in bocca, quando invece dovrei sprizzare felicità da tutti i pori. Semplicemente mi devo limitare a scendere dalla mia Camaro e raggiungere la macchina di Hailey.
E, come previsto, quest'ultima sembra starsene seduta da sola, col sedile del passeggero vuoto, mentre le note malinconiche di una vecchia canzone riempono l'abitacolo. Ma non appena mi adagio meglio accanto a lei, senza degnarla di uno sguardo, sento una stretta leggera sulla spalla sinistra seguita da una voce baritonale che mi da il benvenuto.
"Agente Stone." Asserisce il capitano, sovrastando la musica con la sua voce solenne. "Quanto tempo!"
"Signore." Lo saluto, abbozzando un sorriso, pur sapendo che egli non può vederlo. "Ne è passato troppo di tempo."
"Sciocchezze, stai facendo un lavoro incredibile. Nessuno sarebbe riuscito a cavarsela in meno tempo." Mi rassicura, e con la coda dell'occhio vedo l'espressione infastidita di Hailey. Oramai non si prende più nemmeno la briga di nascondere l'astio che c'è tra di noi.
"Grazie alle informazioni che ci hai fornito una settimana fa, ieri siamo riusciti a trovare un'altra dozzina di ragazze rapite da Jace." Mi informa in un tono quasi orgoglioso.
"Ma ne restano ancora una cinquantina." Ribatto, passandomi una mano attraverso il mio ciuffo disordinato. È frustrante sapere che dopo tutto questo tempo, sono ancora a metà del lavoro. E chissà se riuscirò mai a portarlo totalmente al termine!
Non importa quanto i miei superiori siano contenti del mio operato, io so di non aver ancora raggiunto il mio obiettivo e questo mi manda letteralmente in bestia."Figliolo, è letteralmente impossibile riuscire a trovarle tutte a meno che non sia Jace stesso a dirci dove le sta tenendo nascoste." Controbatte, tirando fuori il suo lato paterno. "Hai già fatto del tuo meglio e anche di più. Attualmente possediamo abbastanza informazioni per arrestare Jace e mettere su un solido processo in tribunale. E se tutto va per il verso giusto, scopriremo dove tiene anche il resto delle ragazze."
"Ma abbiamo abbastanza informazioni anche per vincere il processo?" Chiedo, guardando distrattamente fuori dalla finestra.
"Questo non dipende da noi, bensì dal procuratore." Replica prontamente, dandomi nuovamente una pacca sulla spalla sinistra. "Noi abbiamo fatto la nostra parte, ora sta alla procura giocarsi le proprie carte."Facendo appello a tutto il mio autocontrollo, mi limito ad annuire con un cenno della testa, senza avere la benché minima intenzione di sollevare alcuna obiezione. Non sono affatto convinto della riuscita del processo, semmai Jace dovesse arrivare di fronte ad una corte. Ma non spetta a me preoccuparmi per il futuro.
L'unico motivo per cui sono così irrequieto è che ho a cuore questa causa. D'altra parte, mi sono allontanato per un anno da tutto ciò che amo perché ero e sono pienamente convinto che vedere un mostro dietro le sbarre basterebbe per compensare tutto lo stress e i rischi che ho corso. Ma ho la vaga impressione che, benché io abbia dato il mio contributo, dovrò ancora aspettare all'infinito prima di vedere il risultato del mio sforzo."Ti sto per fare una domanda, e spero tu sia sincero." Prosegue dopo qualche istante di silenzio. "Noi siamo pronti ad arrestare Jace anche domani, ma, se tu pensi di riuscire a fare ancora qualche progresso, aspetteremo le tue istruzioni. Quindi, vuoi mettere fine a questa missione o vuoi ancora un po' di tempo?"
"Ho bisogno di un altro mese." Rispondo in tono risoluto, senza pensarci due volte.
"Tu sei fottutamente pazzo!" Rompe il silenzio Hailey, per poi dare un pugno al volante. "Ma l'hai capito o no che più si va avanti e più rischi di rimetterci la pelle?"
"Ancora un mese." Ribadisco, ignorando il suo sfogo.
"D'accordo." Concorda il capitano, rilasciando un lungo sospiro. Pur non essendomi ancora voltato nella sua direzione, posso comunque immaginarmelo mentre si massaggia le tempie e chiude gli occhi in cerca di risposte. Tuttavia, so che non ritirerà quanto appena detto anche se il suo cervello dovesse suggerigli qualcosa di completamente diverso."Ma spero che non ti prenderai questo tempo per risolvere i tuoi problemi di cuore." Asserisce, passandomi un fascicolo. Aggrottando la fronte, lancio velocemente uno sguardo al nome scritto a caratteri cubitali. JENNIFER MARSHALL. E non serve sfogliarlo per sapere che quel mucchio di fogli contiene un sacco di informazioni che, scommetto, persino Jennifer ha rimosso dalla sua testa.
"Voglio solo cercare di salvare ancora qualche ragazza dalle grinfie di Jace." Replico in tono piatto. "Jennifer non ha niente a che fare con questo."
"È proprio quello che speravo di sentirmi dire." Asserisce l'uomo, ridacchiando brevemente. "Ma voglio che tu ci pensi bene a come procederai una volta che la ragazza scoprirà la verità."
"Con tutto il rispetto signore, ma non dovrebbe essere affar mio?" Chiedo, voltando di poco la testa. Nel buio dell'abitacolo intravedo soltanto la sua sagoma appoggiata al sedile posteriore, ma a giudicare dal fatto che egli non compie alcun movimento nemmeno quando questa domanda impertinente abbandona la mia labbra, direi che l'abbia presa piuttosto bene."Senz'altro, Justin, senz'altro." Ribatte, ridacchiando nuovamente. "Ma sarà affar tuo anche quando verrai indagato per condotta scorretta e molestie. Non hai mai pensato che potrebbe sollevare qualche accusa contro di te anche soltanto per vendicarsi?"
"Non lo farà." Rispondo senza batter ciglio. " E non perché non vorrà mettermi nei guai. Semplicemente capirà il motivo per cui ho dovuto usarla."
"Lo spero per te." Replica il mio interlocutore. "Ad ogni modo, voglio che tu d'ora in poi stia un po' più attento a te stesso. Portati sempre dietro la pistola e non esitare a sparare se sei in pericolo. È un ordine."
"Ma tutti i nostri sforzi risulterebbero vani se uccidessi Jace, non crede?" Replico, scuotendo la testa.
"Non importa. Devi mettere la tua vita al primo posto." Asserisce in tono un po' più duro. "Se qualcuno l'avesse fatto capire anche a tuo padre, ora sarebbe vivo."
"Messaggio recepito, farò attenzione." Ribatto in tono decisivo, aprendo lo sportello.
"Sei autorizzato a fare tutto ciò che serve per uscirne vivo." Termina, prima che io sia fuori dalla macchina.E mentre riprendo a camminare in direzione della mia macchina, parcheggiata a qualche metro di distanza da quella di Hailey, inizio ad assimilare la consapevolezza che il conto alla rovescia sia appena iniziato. Ora non si tratta più di un qualcosa di indefinito, che non si sa né quando finirà e né tantomeno come. Ora so di aver ancora soltanto un mese per chiudere ogni conto ancora in sospeso appartenente ad un Justin che, di fatto, non esiste nemmeno.
E, a dispetto di ciò che ho avuto la sfacciataggine di affermare, non posso non pensare a Jennifer. E, soprattutto, non posso non chiedermi se sia arrivato il momento di dirle la verità o lasciare che lo scopra da sola.
Ma una cosa è certa, qualunque sia il modo in cui verrà a scoprirlo, mi odierà con tutte le sue forze.
Però, se qualche divinità dovesse decidere di metterci lo zampino, il suo odio verrà mitigato dalla consapevolezza che, in fondo, non tutto è stato una finzione.Forse non sono esattamente la persona che lei pensa di trovarsi davanti, ma se c'è qualcosa di vero in tutta questa storia, quelli sono i miei sentimenti per lei.
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Phoenix
Fanfiction"So di aver sbagliato tutto, Jen. Ho lasciato che combattessi da sola le tue battaglie e, più delle volte, io stesso ho aggiunto un sacco di peso sulle tue spalle esili. Ogni volta, mi sono limitato a guardarti rinascere dalle tue stesse ceneri. Ti...