Ci sono un'infinità di cose nel suo discorso che mi sembra si stiano discostando dalla realtà, ma ho la prontezza di identificare questo momento come uno di quelli in cui non servono altre parole, soprattutto per non rischiare di finire intrappolati in un interminabile tira e molla.
Clayton ha preso la sua decisione, e io la rispetterò, anche se fondamentalmente tutta quella storia del doversi prendere una pausa mi sembra una grande farsa. Per me, è solo un modo meno indolore per arrivare alla stessa conclusione. Ma la fine di una relazione resta come tale da qualsiasi prospettiva la si guardi in questo momento o tra un mese. E penso che sia estremamente bizzarro constatare, dopo tutto questo tempo, che io e Clay non ci troviamo proprio sulla stessa lunghezza d'onda.
In più, tutto quello che io avevo intenzione di dirgli non aveva niente a che fare con la fine della nostra storia. È davvero divertente, perché io mi ero proposta semplicemente di chiedere a lui, ma anche a me stessa, uno sforzo in più per raddrizzare il nostro rapporto. Ma naturalmente, niente di ciò è più uscito dalla mia bocca, capendo all'istante che sarebbero state parole sprecate.
E mentre sono di ritorno nell'ufficio, con la testa tra le nuvole e i pensieri che non sanno nemmeno in quale direzione andare, mi ritornano in mente le parole di Ally. Anzi, a dire il vero, non sono mai riuscita a cacciarle totalmente dalla testa. Sono sempre rimaste sospese lì, in un angolino remoto della testa, in attesa di essere prese sul serio.
Cosa aveva detto? Qualcosa sul mio bisogno di imparare a stare da sola e riflettere un po' su ciò che desidero per me stessa. E a quanto pare Clayton pensa la stessa, medesima cosa. Forse l'unica persona a non accorgersene di questa necessità sono stata proprio io.
Puntano sempre tutti il dito contro di lui, essendo fermamente convinti che il suo amore per me sia quasi cieco...un amore di quelli che invece di essere balsamo per le ferite, le corrode ancora di più. Ammetto di averlo pensato anche io per un po', così come lui stesso lo ha fatto. Ma in realtà quella non in grado di vederci chiaro sono proprio io.
Sono io che mi sto aggrappando a lui, perché non so che farmene delle mie giornate senza un punto fermo, intorno al quale poter gravitare. Non è lui quello debole, sono io ad esserlo. L'unica differenza tra noi due è che io so quale sia la verità e lui deve ancora capirlo.
E lo capirà, di questo ne sono certa. Ma forse la ragione è dalla sua parte ed è così che deve andare.
Questo pensiero mi affiora nella testa mentre lavoro senza sosta, riempiendo il mio cervello di un sacco di numeri che lo mandano ancora di più in confusione. Fermandomi per un secondo per riflettere su ciò che il mio subconscio sta cercando di trasmettermi, realizzo di non essere poi così afflitta. Ho un vuoto nel petto che mi prosciuga da ogni emozione, ma niente a che vedere con il dolore sordo con cui ho già fatto i conti un paio di mesi fa.Perché, in fondo, abbiamo già attraversato questa fase di allontanamento precisamente dopo essermi trovata faccia a faccia con un detective che parlava del mio ragazzo come se fosse un delinquente, insistendo su quanto fosse fondamentale che io gli fornissi tutte le informazioni che ritenevo rilevanti al riguardo. Al che qualcosa nel mio cervello è scattato, registrando immediatamente una nuova verità secondo la quale Clay non è affatto il principe azzurro senza macchie né difetti. D'impulso, su due piedi, ho deciso di non voler avere niente a che fare con quella strana storia, prendendo immediatamente le distanze.
Ma come risultato al mio sforzo di fare la cosa giusta, mi sono beccata nient'altro che un paio di giorni in cui ero talmente distrutta che me ne andavo in giro come uno zombie, chiedendomi se fosse realmente così terribile essere la ragazza di un "malvivente". La scelta di prendere le distanze è stata soltanto mia, eppure ero talmente afflitta che a volte mi sembrava che il dolore non fosse soltanto uno stato d'animo ma anche fisico.
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Phoenix
Fanfiction"So di aver sbagliato tutto, Jen. Ho lasciato che combattessi da sola le tue battaglie e, più delle volte, io stesso ho aggiunto un sacco di peso sulle tue spalle esili. Ogni volta, mi sono limitato a guardarti rinascere dalle tue stesse ceneri. Ti...