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Nel silenzio della stanza, spezzato soltanto sai respiri regolari di Clay, le sue parole mi risuonano nella testa ancora e ancora, prevalendo su ogni altro pensiero.

Francamente, non mi fido né di Clay, né tantomeno di Justin.
Oramai so che il primo sia un maestro della menzogna, anche se qualcosa nei suoi occhi, questa volta, mi ha trasmesso una sincera confusione. E Justin...beh, non so niente di lui, se non il nome.

Per quanto ne so, Clay potrebbe aver ragione nei suoi confronti. Forse è davvero un impostore, forse ogni cosa di sé è costruita e pensata a regola d'arte, col preciso intento di ingannare le persone intorno a sé.

O forse semplicemente l'odio di Clay nei suoi confronti l'ha portato a inventare questa strana storia, che sembra essere presa da un inquietante giallo. Ma, allora, mi chiedo...perché Clay sta tenendo segrete le sue scoperte, invece di usarle contro Justin?

Non riesco davvero ad arrivare ad una conclusione che abbia un minimo di senso, perciò cerco di indirizzare i miei pensieri in un'altra direzione, per non rischiare di uscirne matta.
Justin, o chiunque si nasconda dietro a questo nome, ha messo a repentaglio il suo rapporto già estremamente fragile con Clay, solo per assicurasi che non sarei finita con lo schiantarmi in qualche edificio.
Sono quasi una sconosciuta per lui, eppure non si è tirato indietro da mostrare un pizzico di preoccupazione per me. E a me basta sapere questo.

Le spiegazioni di Clay su ciò che avrebbero dovuto affrontare, questa sera, sono state alquanto sommarie...d'altronde  non si lascia mai sfuggire troppi dettagli sui suoi "affari". Ma anche così, ho avuto comunque modo di dedurre che si sia trattato di qualcosa di delicato, per cui la presenza di Justin era assolutamente necessaria.

Mi chiedo se il mio ragazzo e quel tale, Jason, abbiano fatto qualcosa per vendicarsi. Dentro di me, mi auguro davvero che i miei timori siano infondati.
Eppure, il fatto che io non possa accertarmene con i miei stessi occhi non mi permette di essere tranquilla.
D'altro canto, tutto ciò che posso fare è sperare che Justin non abbia dovuto pagare troppo per la scelta fatta.

Una cosa è certa però, e cioè che a forza di rimuginare su quello che possa essere successo tra lui e Clay, i miei sogni, solitamente relativamente tranquilli, vengono invasi da occhi color caramello che a volte sembrano caldi come i raggi del sole estivo e, altre, invece, talmente freddi e inespressivi che potrebbero nascondere i segreti dell'universo, senza sollevare alcun dubbio.

Perciò, quando i raggi del sole mattutino iniziano a penetrare dalle finestre, nonostante la stanchezza, apro gli occhi con una certa facilità, cacciando via con una certa determinazione le immagini che mi hanno attraversato la mente nelle poche ore di sonno.
Con un po' di rammarico, cerco anche di svegliare Clay, in modo che non arrivi tardi al lavoro.

Dopo aver farfugliato qualcosa di incomprensibile ed essersi lamentato per qualche minuto, egli decide di darmi ascolto ed alzarsi. Sin da subito noto, per mia grande fortuna, che il suo umore sia nettamente migliorato rispetto a com'era solo poche ore fa.
Tant'è che, dopo essersi fatto una doccia lampo, si dedica alla preparazione della colazione, mentre io mi rilasso con un lungo e profumato bagno, nel disperato intento di distendere i nervi che ho accumulato in quelle poche ore in cui avrei dovuto, invece, riposarmi.

"Io non credo che Ally riuscirà a svegliarsi prima di mezzogiorno." Asserisce Clay, più tardi, quando la sua macchina si ferma sul piccolo vialetto, di fronte alla casa intorno alla quale gira ogni mio ricordo più felice.
"Neanche io." Ammetto, notando, con la coda dell'occhio la macchina di mia madre, ancora parcheggiata nel garage. "Se così fosse, passerò a salutarti."

Detto ciò, mi affretto a posargli un veloce bacio sulle labbra, per poi lanciargli uno sguardo carico di ammirazione, prima di prepararmi a scendere dalla sua Range.
È così bello nel suo completo nero, estremamente elegante, che sarei ponta a restare a guardarlo per tutto il giorno, come se fosse la fotografia più bella mai scattata in tutta la mia vita.
A Clay, in ogni caso, non sfugge questo mio evidente momento di debolezza e si affretta ad approfittarsene, attirandomi nuovamente a sé per catturare le mie labbra in un lungo bacio, che ci lascia entrambi senza fiato.

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