4

3.5K 111 2
                                    

"Chi è quello?" Mi chiede Ally, guardando Justin, che entra nella casa editrice, oserei dire con un'aria meravigliata,.
"Un ...un amico di Clay." Ribatto distrattamente, impegnata come sono a ripensare alla conversazione appena avuta con l'oggetto di così tanto stupore.
"Che figo!" Esclama semplicemente. "Non capisco perché non mi presenti mai gli amici di Clayton."
"Perché ti voglio fin troppo bene." Rispondo in modo sincero, usando però un tono che fa sembrare il tutto una grande esagerazione. Ma se Ally mi potesse leggere nella mente, capirebbe che non ci potrebbe essere più verità dietro alle mie parole.
"Cazzate!" Esclama in tono sfida, facendomi scoppiare a ridere. "Se tu mi volessi bene, me li presenteresti...soprattutto se sono così, come lui."
"Andiamo, una tazza di caffè ti farà bene." Proseguo, ignorando le sue lamentele e indicando la tavola calda con un gesto vago della mano.

E intanto i miei pensieri continuano a gravitare intorno a Justin, nonostante io stia provando con tutte le mie forze ad indirizzarli verso una qualsiasi altra direzione.
Forse se non l'avessi più incontrato per un paio di giorni, mi sarei completamente dimenticata di lui con più facilità... sarebbe stata soltanto una questione di tempo prima di levarmelo interamente dalla testa, un gioco da ragazzi.
Ma ora che ho rivisto il suo sorriso ironico e il suo sguardo inquisitorio si è posato nuovamente su di me, mi chiedo se pensare a lui non rischia di diventare un abitudine.

A ogni modo, devo ammettere che ogni cosa detta da lui in maniera scherzosa, in realtà, ha un fondo di verità. Per troppo tempo non ho visto che Clay davanti agli occhi, e francamente non mi è mai sembrato che questo costituisse un problema.
Ma quando l'ironia di Justin ha colpito in questo preciso punto, mi sono sentita in imbarazzo... come se, in quel preciso istante, avessi aperto gli occhi per la prima volta. Ed è stato tanto strano quanto destabilizzante.

E' inevitabile chiedersi come persone quasi sconosciute abbiano una visione più chiara di te sulla tua stessa relazione.

"Oggi lavori?" Mi chiede Ally, strappandomi dai miei pensieri bizzarri.
"No, riprenderò lunedì." Ribatto, cercando di concentrarmi sulla nostra conversazione.
"Ti invidio troppo. Tu lavorerai per un'importante multinazionale e io in un negozio di fumetti." Asserisce ancora la mia interlocutrice, mettendo su un piccolo broncio, che la rende davvero adorabile.
"Sai che se non fosse per Clay, non avrei mai potuto ottenere uno stage come questo." Le ricordo, ridendo piano per la sua espressione contrariata.
"Okay, è stato lui a convincere suo padre, è vero. Ma se tu fossi completamente incapace, scommetto che non ti avrebbe mai chiesto di continuare a lavorare anche durante l'estate." Mi fa notare. "In più, sono fermamente convinta che suo padre ti permetterà di lavorare ancora anche quando i corsi riprenderanno, a settembre."
"È così, ne abbiamo già parlato. " Le confesso, mantenendo la calma mentre lei si lascia andare in un gridolino di gioia.

Certamente, anche io sono grata a Patrick, il padre di Clay, per le continue opportunità che mi sta dando. In un certo senso, dentro di me, so che egli non lo stia facendo soltanto per suo figlio...d'altra parte, il loro rapporto non è mai stato rosa e fiori e Patrick non ha mai cercato di soddisfare ogni suo piccolo capriccio. Perciò, Ally ha ragione, se io fossi completamente incapace di tenere il ritmo frenetico di quell'ambiente, probabilmente Patrick non si ostinerebbe a perdere il tempo con una povera stagista solo per il bene di Clay.

Devo dire, però, che la mia opinione su questo grande traguardo, ad oggi, è mutata notevolmente.
Inizialmente, mi è sembrato che questa proposta non avesse alcun punto debole...nella mia mente, la consideravo l'unica possibilità per raggiungere gli obiettivi prefissati, e poi...poi, forse la cosa che mi inebriava maggiormente, era la costante presenza di Clay. Mi sembrava fosse semplicemente un sogno.
Ma successivamente, quando egli ha smesso di mostrarmi soltanto una delle sue tante facce, ho capito che in realtà la sua presenza era l'unica pecca.

Phoenix Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora