Capitolo 44

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«Perché Derek deve essere così dannatamente bello e intelligente?» Mormora Stiles rivolto verso Scott, sospirando pesantemente. Esattamente un mese fa Stiles era andato a casa di Derek a dirgli che non si sarebbero più potuti frequentare. Stiles appoggia la testa sul banco, fissando quel bellissimo ragazzo dietro la cattedra. Derek sta spiegando qualcosa sulla matematica, che come al solito Stiles non riesce a seguire.

«Stiles, prometto che prima o poi risolveremo tutto.» Afferma Scott, guardando preoccupato il suo migliore amico. Stiles scuote la testa.

"Scott, non sappiamo nulla! Crage non ci vuole dire nulla!" Replica, facendogli capire come la situazione sia abbastanza disperata.
Sa che Lydia si sta informando meglio su Crage, ma dubita riesca a scoprire qualcosa di utile.

Tutto quello che Stiles sa è che è una bomba pronta ad esplodere, e immagina già i suoi amici al suo funerale.

Ecco anche perchè non vuole più che Derek gli stia accanto, meglio che non soffra troppo per la sua morte.
Il problema è che a quanto pare Derek stia soffrendo lo stesso, a causa anche del suo passato.
Stiles vorrebbe solo alzarsi e andare ad abbracciarlo, dandogli tutto l'amore che il ragazzo non ha mai avuto. Purtroppo si ritrova costretto ad amare in silenzio, e da lontano.
Soprattutto in silenzio.

«Sei così innamorato di lui, Stiles?»Domanda poi Scott.
Stiles si gira verso di lui, con gli occhi che brillano, e dischiude la bocca.

«Quando morirò, Scott, per favore, racconta a Derek tutto. Digli che...digli che io...» Stiles sente di avere gli occhi completamente lucidi, e Scott lo blocca.

«Non gli dovrò dire nulla, Stiles, perchè tu non morirai, okay?»

Scott poi porta una mano sul braccio del ragazzo, e lo stringe forte, come per dargli forza.

«McCall e Stilinski, fate silenzio.» Tuona Derek, avendo notato come i due parlassero animatamente.

«Scusi, professore.» Fa Scott, mentre Stiles abbassa il volto sconsolato.

La campanella suona poco dopo, e tutti gli studenti si alzano, per poi andarsene nelle altre rispettive aule. Scott si porta lo zaino sulle spalle, alzandosi.

«Andiamo, Sti?» Si rivolge al ragazzino, il quale sembra non volersi muovere. Stiles è troppo impegnato a fissare Derek, che sta sistemando nella valigetta i libri.

«Tu vai, Scotty, prima io devo fare una cosa.» Risponde, mentre il suo migliore amico esita.

«Non fare cazzate, mi raccomando.» Stiles annuisce lentamente, e Scott a quel punto esce dall'aula, salutando brevemente Derek.

Derek si rende conto che sono rimasti solo lui e Stiles, e guarda perplesso il ragazzino, che sembra essere sul punto di avvicinarsi a lui.
Stiles non può far a meno di pensare a quando Derek lo aveva baciato nella stessa aula, alzandolo sullo stesso banco che aveva appena sorpassato.
E gli aveva lasciato un succhiotto, che era scomparso solo dopo più di una settimana.

«Cosa c'è, Stilinski?» Chiede Derek, assumendo un tono neutro e distaccato. La formalità è un colpo basso verso il ragazzino, che cerca di non scoppiare a piangere.
Lui non è così debole, no.

Stiles abbassa lo sguardo, muovendo un piede nervosamente a terra.

«Volevo scusarmi per prima, e anche per la scorsa settimana... al ristorante...» Parla, con lo sguardo del ragazzo su tutto il suo corpo.
Derek poi volta la testa da un'altra parte, cercando di fermare il battito accelerato del suo cuore, che é a pezzi anche grazie al ragazzino davanti a lui.

«Per favore, Stiles, smettila di guardarmi sempre così.» Se ne esce, con un tono quasi ferito.

Stiles sussulta, non aspettandosi parole simili.

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