Capitolo 48

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Derek spara a sua volta, quando viene spinto via. Sbatte a terra, e osserva impotente Stiles che viene colpito dal proiettile. Il ragazzino casca all'indietro, con gli occhi spalancati.

"STILES!" Urla Derek, alzandosi e correndo verso il suo corpo.

Intanto anche la Blake è a terra, colpita dal proiettile di Derek.
Ha un buco proprio sulla fronte.

Stiles si porta una mano sul torace, dove il proiettile ha perforato la sua pelle, e comincia a sentire un sapore amaro in bocca.
Allora apre la bocca, e percepisce di star sputando sangue.

Derek gli porta una mano sul volto, con la bocca dischiusa, accarezzandogli la guancia.

«Stiles, Stiles, resisti...io..io chiamo l'ambulanza...» Mormora, con tono disperato, afferrando subito il telefono, e digitando con mani tremanti il numero. Dà velocemente l'indirizzo della scuola, per poi riattaccare.
Stringe i pugni.

«Perchè mi hai spinto via! Cazzo!» Grida, mentre Stiles accenna un sorriso, con la bocca sporca di sangue. I suoi occhi guardano il ragazzo.

«N-non voglio vedere altre persone m-morte a causa mia, Derek...»
Sussurra, con le poche forze che ha. Fa poi una smorfia, dal dolore.
Derek dà un pugno a terra, facendosi solo male.
Ma al momento non sente nulla.

«Non dovevi salvarmi la vita, Stiles!» Esclama, arrabbiato più che mai.
Non può vedere il ragazzino in queste condizioni.

Stiles allunga la mano verso quella di Derek, con molta fatica, e cerca di stringerla nella sua.
Derek non gliela lascia andare, e respira pesantemente con la bocca.

«È-è stato sempre il mio sogno, Derek...quando ero piccolo...salvarti la vita...„ Gli confida, e Derek vacilla con lo sguardo.

«Tu..tu ti ricordi?» Chiede, sconvolto.
Lo Sceriffo gli aveva raccontato di quel suo blocco mentale, dopo che Derek se ne era andato via da Beacon.
Stiles increspa le sue labbra in un sorriso forzato.

«Sì, Derek, e prima che...volevo dirti che...»

Derek volta la testa da un'altra parte.

«Tu non morirai, Stiles! Non morirai, cazzo!» Urla, stringendogli ancora di più la mano. Stiles lo guarda, e allo stesso tempo lo trapassa con lo sguardo.

«Non puoi lasciarmi anche tu...» Aggiunge Derek, chiudendo gli occhi dal dolore. Non è un dolore fisico, è qualcosa di molto peggio.
Poi osserva la donna, che giace morta a terra. L'ennesima prova che non si deve fidare proprio di nessuno.

«A-almeno come u-ultimo ricordò avrò t-te, Derek...» Parla Stiles, flebilmente. Derek scuote la testa, più volte, sperando di risvegliarsi.
Sembra proprio di essere in un suo incubo, ma questa volta è tutto reale.

«Ehi-ehi, guardami, Stiles. L'ambulanza sta arrivando, resisti! Resta con me!» Replica, accarezzandogli i capelli, non potendo neanche immaginare cosa farebbe se quel ragazzino logorroico non ce la facesse.

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Lo Sceriffo cammina lungo il corridoio spoglio, frettoloso, arrivando anche lui in sala d'attesa. Osserva Derek, Scott e Lydia seduti sulle sedie rosse.

«Dov'è mio figlio?!» Urla, e Derek si alza, con uno sguardo vuoto e spento.

«Lo stanno operando, ancora non si sa nulla.« Sussurra, evitando lo sguardo di John. L'ha chiamato subito, raccontandogli brevemente cos'era successo.

«Non capisco, perchè qualcuno lo vorrebbe morto? È ancora per la storia di tre anni fa?» Chiede agitato, camminando avanti e indietro, con una brutta cera.

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