Capitolo 51

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Stiles si sveglia a fatica, con un mal di testa leggero.
Alla fine non aveva bevuto neanche troppo, ma non era comunque tanto consapevole delle sue azioni.
Eppure si ricorda ogni cosa, e impreca a bassa voce.

Afferra il suo cellulare, che aveva lasciato sopra il comodino.
Sono le cinque, Dio, non riesce proprio a dormire. Nota poi con delusione che Derek non è a letto, e sembra non essere proprio in camera.
Dove diavolo è andato?

Stiles si alza, capendo che deve assolutamente parlare con il ragazzo. Non può continuare a torturarlo con i suoi comportamenti incoerenti, e deve raccontargli tutto.
Ora tanto è tutto finito, no?

Il ragazzino si veste velocemente con una maglia celeste, dei jeans normali e si sistema al volo i capelli.
Adesso deve solo capire dov'è andato il ragazzo, anche perchè a quest'ora saranno tutti ognuno nella propria stanza. Infatti, appena esce, i corridoi sono vuoti e non vola una mosca.

Scende le scale, controllando più volte il telefono, nel caso Derek l'abbia chiamato o altro.
Invece trova solo un messaggio di suo padre, dove gli chiede se va tutto bene, e due chiamate perse da Theo.
A Theo ci può pensare dopo, adesso ha altre priorità. Per una volta vuole essere egoista, e pensare solo a se stesso, a cosa vuole lui.

C'è una ragazza come receptionist, dietro il bancone di legno, così Stiles gli si avvicina.

«Scusa, hai visto un ragazzo passare?» Gli chiede, e la ragazza lo guarda perplessa.

«Com'è lui?»
Stiles accenna un sorriso.

«Bellissimo, capelli mori, leggera barba, occhi magnetici e tipo la persona più sexy di questo mondo.»
Risponde, con sguardo sognante.
La ragazza trattiene a stento una risata, divertita.

«È passato mezz'ora fa, credo si sia diretto vero la spiaggia.» Lo informa, mentre Stiles ha già cominciato a correre verso la porta, uscendo trafelato.

La spiaggia si trova poco lontano, e Stiles deve solo attraversare una stradina deserta.
Affonda qualche minuto dopo con i piedi nella sabbia, ma poco gli importa se gli entra dentro le scarpe, o se c'è vento.

Davanti a lui intravede Derek, seduto su uno scoglio, vicino all'acqua mossa. È girato di spalle, e l'alba si specchia sulla distesa di mare, lanciando ovunque riflessi rossi e rosati.
Stiles tentenna, avvicinandosi silenziosamente. Il ragazzo non si accorge di nulla, forse troppo preso dai suoi pensieri. Ha una maglia bordeux.

Stiles si siede sullo scoglio accanto al suo, penzolando con le gambe sopra l'acqua, e guardando di sottecchi il ragazzo.
Derek sembra essersi finalmente accorto della sua presenza, e rimane un attimo ad osservare i delicati lineamenti del ragazzino, ma non emette parola.
Anche se a volte certi sguardi la dicono tutta. Stiles poi si accorge che Derek ha una postura quasi rassegnata, come se avesse un peso enorme sulle spalle, come se non ce la facesse davvero più.

Stiles sa bene che c'è un limite a tutto, lui l'aveva testato quando aveva fatto l'incidente con la Jeep.
E Derek sembra abbandonarsi a tutto. Come se prevedesse già delusioni e batoste in agguato, come se non potesse aspettarsi più niente di buono.

«Derek...» Inizia a parlare Stiles, senza essersi in realtà preparato un discorso da dire. Derek fissa davanti a sè.

«Come mai sei qua?» Chiede il ragazzo, mentre il vento scuote lievemente i capelli dei due.

«Credo che dovremmo parlare, Derek.» Gli fa, rimirando l'alba, che sta raggiungendo il culmine.

«Ti ascolto.»Sospira il ragazzo, rafforzando la barriera di ghiaccio intorno al suo cuore.
È stanco di lasciarsi ferire dalle parole del ragazzino.

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