DEMETRA

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Demetra, dea del grano e dell'agricoltura, nutrice della gioventù e della terra verde, artefice del ciclo delle stagioni, della vita e della morte, protettrice del matrimonio e delle leggi sacre, nasce da Crono e Gea, come già detto in precedenza.
Si dice che la dea abbia donato la conoscienza delle tecniche agricole al genere umano: semina, aratura e mietitura. A tale proposito è presente un mito.

DEMETRA AD ELEUSI
Nel capitolo dedicato ad Ade abbiamo parlato del rapimento di Persefone, figlia di Demetra. Sappiamo che la dea cercò la figlia per 9 giorni e 9 notti senza mai trovarla, il decimo giorno, disperata, chiese al Sole, che da lassù vedeva tutto, dove fosse la sua prediletta. Il Sole, per rassicurarla, le disse che Ade l'aveva rapita e portata con sé negli inferi (alla faccia della rassicurazione!). Demetra, disperata, si rifugiò ad Eleusi in un tempio a lei consacrato e pian piano si dimenticò della terra, che divenne brulla e riarsa. Durante la sua permanenza in città la dea si trasformò in una vecchia di nome Doso e venne accolta dal re Celeo, uomo con grande rispetto per l'ospitalità. Celeo le chiese di badare ai suoi due figli avuti dalla moglie Metanira: Demofoonte e Trittolemo. Per ringraziare il re dell'ospitalità Demetra decise di trasformare Demofoonte in un dio, così iniziò il rito che prevedeva che il bimbo venisse cosparso con l'ambrosia e che nottetempo fosse bruciata la sua indole mortale sul focolare di casa (se non era casa tua non andava bene.)
Demetra iniziò il rito, ma Metanira la colse mentre adagiava il bambino tra le fiamme del focolare e, dalla paura, si mise ad urlare. La dea, irritata, si manifestò nella sua vera indole lamentandosi della stupidità degli uomini nel non capire i riti divini (...stava per dare fuoco ad un bambino e saremmo noi poveri mortali gli stupidi!)
Demetra decise allora che sarebbe stato meglio insegnare a Trittolemo l'arte dell'agricoltura: avrebbe risparmiato il bambino dall'essere sottoposto a strani riti e le sue povere orecchie a sentire le urla della madre disperata.

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