2 revisionato

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Mi siedo al mio posto e poco dopo suona la campanella...ancora 2 ore.

Le ora passano molto lentamente e dopo scuola devo chiamare Alex.

Alla fine delle due ore che sempravano secoli, esco dall' aula.
Arrivo alla mia moto e tiro fuori il telefono.

Inizio chiamata con Alex

"prondo Jade, tutto bene?" dopo tre squilli risponde.

"in somma. Qui è tutto troppo monotono" rispondo io

"è cosi brutto lì?" chiede lui

"si, avrei preferito restare in Italia" dico io.

"lascando da parte la città in cui ti trovi scommetto che mi hai chiamto per sapere delle corse, vere?" chiede ancora lui

"esatto; come ho già detto è tutto troppo monotono"

"ma se sei li da meno di 48 ore?!" mi fa notare lui

"eh vabbè è comunque monotono" e detto ciò lo sento ridere dall'altro lato del telefono

"comunque per le gare ho sentito che ce n'è una domani sera a mezza notte nella cava vicino alla fabbrica abbandonata" mi informa lui

"ok grazie ci si sente domani cosi ti avviso" lo saluto io

"ok a domani e vinci"

Io"sara fatto"

Fime chiamata

Salgo sulla mia moto e vado verso casa.

I miei genitori non ci sono per via del loro lavoro, ma non è un problema anzi tutto il contrario.

Vado nella mia stanza e inizio a progettare come creare uno scomparto segreto nel comodino, per nascondere la pistola e i soldi delle gare.
Almeno entro domani saprò dove tenere i soliti delle gare. 
All'improvviso suonano il campanello.

Mi dirigo di sotto e apro.
È Alex.
"Buongiorno signorina!" dice lui
"Non fare lo scemo ed entra" dico io spostandomi di lato per farlo entrare
"Ai suoi ordini!"conclude lui entrando.

Entra e ci dirigiamo in camera mia.

"sono tutte le informazioni sulla gara" dice porgendomi un pezzo di carta.
"Grazie mi servivano"
"Di niente" dice iniziando a guardarsi intorno
"Ti va di andare a fare un giro?" aggiunge poco dopo
"Si andiamo"

Ci dirigiamo fuori casa e prendiamo le nostre moto. Facciamo un giro per la città e poi andiamo in un parco.

Scendiamo dai mezzi e iniziamo a camminare
"Che palle è tutto cosi monotono in questa città" sbuffo io
"Almeno per un po non farai più casini"
"Sfortunatamente è cosi, almeno mi divertirei almeno un po" continuo io sbuffando per la seconda volta e facendo il broncio.
Dopo poco scoppiamo a ride. Alex è uno dei pochi  che posso ritenere amici.
Dopo un po che camminiamo nel parco scherzando vedo la finta "barbie".
Non faccio in tempo ad allontanarmi da lì che si dirige verso la nostra direzione.
"Hei puttana"
Sto cercando di stare il più calma possibile, e credo che Alex l'abbia capito perché sta guardando le mani che sto serrando in pogni.
"Finta barbie" dico io tra i denti.
Non la sopporto proprio e non penso di riuscire a mantenere la calma ancora per molto.
"Che hai? invidia perché io sono bella e tu no?" dice lei mettendo le mani sul fianchi
"invidia per una cagna? No grazie" dico facendo un passo verso di lei ma Alex mi ferma dai polsi
"non ne vale la pena, sai cosa succede se lo fai, questa volta non ci sono i ragazzi a toglierti dai guai con gli sbirri" sussurra al mio orrcchio lui ricordandomi a cosa vado incontro
"Hai ragione" poi guardo la finta barbie
"sappi che prima o poi perderò la pazienza e lui" dico indicando Alex "non sarà qui a farmela ritornare" dico io.
Prendo Alex da un braccio e ci dirigiamo verso le moto per andare via da quel parco.

Perche capitano tutte a me?
Se tu attirassi meno l'attenzione non sarebbe successo niente.
Tu zitta
Io mi arrendo non si può parlare con te.

Finalmente quella vocina si è arresa, è insopportabile.
Lo sai vero che ti sento?
Zitta!

Arriviamo davanti casa mia e scendiamo dalle moto.
"Stai attenta io devo tornare in Italia, i ragazzi mi aspettano per una gara" mi informa lui
"Okey stai attento a non stracciare tutti gli altri in due secondi"
"Sarà fatto!" dice lui
"c'è ne metterò 4" aggiunge subito dopo ridacchiando
"Salutami i ragazzi e buona gara"
Ci salutiamo e lui parte.
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Ceno e vado a dormire. Domani penserò al resto.

Mi sveglio con il rumore della sveglia.
Mi lavo, mi vesto e mi trucco conun po' di mascara e in rossetto nude.

Arrivo a scuola con la mia moto.
Anche oggi mi guardano quasi tutti, ma non ho problemi non sono per niente timida.

Arrivo in classe e la lezione inizia.
La prof sta spiegando la lezione, quando qualcuno bussa alla porta.
"Avanti" dice la prof, ed entra la preside ed inizia a parlare
"Sono qui per dirvi che questanno ci saranno altri ragazzi nuovi nella vostra classe, e se sono informata corettamente Jade li dovrebbe conoscere.
Come lei anche loro hanno cambiato molte scuole.
Nonostante questo accoglieteli gentilmente." guarda la porta e poi aggiunge "entrate pure"
Entrano...... No, non può essere vero, sono loro, sono Alex, Jude, Axel e Simon.
Sono troppo felice!

Si presentano alla classe e subito dopo si siedono a dei banchi vuoti.

Passano le 4 ore e l'ora di pranzo si presenta.
Finalmente! Non ce la facevo più ad ascoltare queste vecchie che parlano di cose senza senso.

Mi avvicino a Jude, Alex, Axel e Simon e insieme ci dirigiamo in mensa.
Tutti ci guardano straniti.
Non capisco il perché, ma non mi interressa.

Mentre pranziamo arriva la finta barbie da noi e sbatte le mani sul tavolo come ormai ho capito fa sempre.

"Non so a che gioco stai giocando stronzetta, ma portare qui i tui amici non ti salverà" dice lei
"Non mi devono salvare in fati, devono salvare te. Se sapessi perché abbiamo cambiato scuola così tante volte ci staresti alla larga" dico io
"Io? paura di vio? Come no" e detto ciò dice i tacchi e sparisce in qualche parte della mensa non ben definita.

Finito di pranzare mi alzo e mi dirigo al mio armadietto per lasciare giù i libri, ma sento una voce a  me ormai troppo familiare.
"povera sei rimasta da sola di già? Neanche 24 ore che i tuoi cosiddetti amici sono qua e già non ti sopportano più"
Mi giro per tirarle un puglio, ma il mio braccio viene fermato prima che possa raggiungere la sua faccia da...

DIVERSA DAL MONDODove le storie prendono vita. Scoprilo ora