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Mi sono mancati davvero tanto.
Mi abbracciano e sento mia mamma singhiozzare silenziosamente.
In questo periodo lontana da casa mi sono resa conto che sono davvero molto importanti per me, più di quanto pensassi.
Mi sono mancati.
Li stringo ancora più forte di prima.
Sento una lacrima cadere sulla mia spalla e mi rendo conto che mia mamma sta piangendo.
Sento la grande mano di mio papà stringermi più forte e accarezzarmi la schiena.
Mi sono mancati e lo ripeterò anche fino alla morte.
Dopo qualche minuto passato tra abbracci e i singhiozzi di mia mamma ci stacchiamo.
Mi alzo da sopra i miei genitori e mi sietro tra i due.
Restiamo tutto il pomeriggio abbracciati mentre guardiamo un film.
Mi addormento sulla spalla di mio papà e mi sveglio quando sento la voce di mia mamma che cerca di svegliarmi, squotendomi leggermente.
Apro lentamente gli occhi e mi rendo conto di trovarmi ancora sul divano.
"Hey è meglio se mangi qualcosa e poi vai a dormire" dice mia mamma facendomi l'occhiolino.
Annuisco e mi alzo dal letto dirigendomi subito in cucina.
Apro il frigorifero e prendo una mela dandole un morso.
Non ho molta fame ho solo voglia di tornare a dormire.
Finisco la mela e butto il torsolo nel cestino della spazzatura.
Vado in bagno dove mi lavo i denti e poi torno in camera mia.
M'infilo il pigiama e mi scaravento nel letto.
Appena tocco il letto cado in un sonno profondo fra le braccia di Morfeo.

La mattina seguente mi sveglio per colpa di qualcosa che mi si lanci addosso.
Apro gli occhi per via dello spavento e mi trovo i ragazzi buttati sul mio letto e di conseguenza su di me.
"Che cazzo fate?" chiedo io guardandoli con sguardo truce
"Non lo vedi?" chiede Axel
"Ti svegliamo!" conclude Simon
"Siete dei rincoglioniti lo sapete vero?" dico io
"Si è per questo che ci ami!" dice Jude scherzando
"Dai alza il culo che andiamo a fare colazione!" dice Alex alzandosi dal letto seguito dai ragazzi
"Okey okey datemi dieci minuti che mi preparo" dico io entrando in bagno.
Mi lavo la faccia e i denti e torno in camera andando verso l'armadio.
Prendo una maglia nera con una stampa su essa, dei skinni (credo si scriva così) jeans del medesimo colore, un cappello dell'obey e le prime scarpe che trovo.

Scendo in salotto dove trovo i ragazzi che parlano con i miei genitori.
"Finalmente!" dice Axel
"Ma se ci ho messo" guardo l'orologio che si trova al mio polso "quindici minuti?" dico io
"Appunto avevi detto che ce ne mettevi dieci" dice Alex.
Mi sbatto la mano in fronte e saluto i miei genitori uscendo di casa seguita dai ragazzi.

"Dove andiamo a fare colazione?" domando io fermandomi in mezzo al marciapiede
"Da Starbucks" dice con tono ovvio Simon
"Okey ma sbrighiamoci che ho fame" si lamenta Jude.
Iniziamo a camminare mentre parliamo fin quando non noto per strada Jace....se non sbaglio....bah non mi ricorderò mai ol suo nome.
E con l'altro ragazzo e la ragazza della volta precedente.
Distolgo lo sguardo e continuo a camminare facendo finta di nulla con i ragazzi.
Appena arriviamo da Starbucks entriamo ed ordiniamo.
Ci sediamo ad un tavolo e aspettiamo che ci chiamino.
Appena sentiamo pronunciare i nostri nomi prendiamo le nostre ordinazioni e ci risediamo al tavolo a cui eravamo seduti precedentemente.
Mangiamo con calma fin quando la mia attenzione nin viene catturata dalla porta che si apre.
Entrano i tre ragazzi di prima.
Faccio finta di nulla e torno ad ascoltare Axel che sta parlando di qualche gara.
Non ho intenzione di iniziare male la giornata quindi farò finta di nulla.
Mi sento fissare ma nonostante questo tango la mia attenzione fissa sul ragazzo seduto davanti a me che sta parlando.
Dopo circa mezz'ora ci alziamo e ci dirigiamo al di fuori della caffetteria nulla quale ci trovavamo precedentemente.
Ci dividiamo ed ognuno torna a casa propria.
Prendo il cellulare in mano dopo averlo sentito vibrare.

Da Black:
Tutto bene?

Sisi tranquillo non ti preoccupare. Invece tu? Tutto bene?

Sisi è tornato tutto come prima.

Ti va se dopo vengo a prenderti ed andiamo a fare un giro?

Okey a dopo

A dopo

Spengo il display del mio cellulare e rinfilo quest'ultimo nella tasca posteriore dei miei pantaloni.
Riprendo a camminare verso casa ma sento dei passi dietro di me.
Faccio finta di nulla e aumento di poco il passo.
Sento amcora i passi dietro di me e anche quelli hanno aumentato la velocità.
Continuo a camminare senza far caso ai passi dietro di me.
Continuo a camminare fin quando non arrivo davanti ad un negozio di abbigliamento ed entro.
Inizio a girare a caso per i reparti del negozio non guardando nulla, fin quando non arrivo davanti ai camerini ed entro allinterno di uno di questi.
Mi siedo sulla sedia presente nel camerino ed aspetto circa dieci minuti.
Passati i dieci minuti esco dal camerino e successivamente con cautela dal negozio stesso.
Inizio a correre e raggiungi casa.
Entro in casa e chiudo la porta alle mie spalle...


DIVERSA DAL MONDODove le storie prendono vita. Scoprilo ora