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Tre giorni.
Sono passati tre giorni.
Sono sempre in ospedale.
Liam se è ripreso ma tra una cura e una visita deve stare in ospedale ancora per un po.
Black?
Lui?
Be lui non da segni.
È in coma.
Completamente in coma.
Non si sa niente.
Niente è certo o sicuro.
Non si sa se vivrà o muorirà.
Non si sa nulla.
Entro dentro la sua stanza e mi siedo sulla seddia accanto al suo letto.
Afferro la sua mano.
Niente.
Nessuna reazione.
Niente di niente.
Ora che sembrava che tutto stesse andando bene.
Ora che stava andando tutto bene!
Ora che era tutto sistemato....o quasi.
Torno a guardare Black tornando alla realtà.
Sembra un morto.
Occhi chiusi.
Carnagione più chiara del solito.
E l'unica cosa che lo distingue è il respiro lento e regolare.
È tranquillo.
Forse sta sognando.
Non ne ho idea.
L'unica cosa che non vorrei che lui fosse lo sembra.
Non vorrei fosse morto e sembra un morto.
In questi giorni i miei pensieri sono sempre più confusi.
Giornp dopo giorno.
Faccio fatica a tornare alla realtà.
A pensare al mondo reale.
Alla vita reale.
Faccio fatica a fare le cose più normali.
Faccio fatica a mangiare.
Ultimamente non ho neanche fame.
Non bevo e se lo faccio è perché me lo obbligano i ragazzi.
Se non fosse per loro probabilmente sarei già morta.
Senza di loro non sarei neanche qui.
Senza di loro probabilmente sarei su uno di quei lettini proprio perché non mangerei ne berrei.

Mi sento distrutta.
Come se una parte di me fosse sparita.
Come se non esistessi.
Tutto questo mi riporta al passato.
A mio fratello.
Steso anche lui in passato su uno di questi lettini.
Sono che lui mi ha parlato e poi mi ha lasciata.
Se n'è andato.
Mi ha lasciata da sola contro il mondo perché in fondo lo so che il mondo fa schifo.
Dio gli aveva offerto un biglietto per il paradiso e lui ovviamente lo aveva accettato.
Ora sto solo sperando che Dio non faccia la stessa cosa con Black.
Perché in fondo lo so che anche lui lo accetterebbe e mi lascerebbe da sola.
Lo so.
Me lo sento.

In fondo perché non dovrebbe accettarlo?
Starebbe sicuramente meglio lassù che qua giù.
Mi avvicino a lui e lo abbraccio senza pensarci due volte.
"Non abbandonarmi" sussurro vicino al suo orecchio.
La mia mano è ancora intrecciata alla sua ma nessuna risposta.
Niente.
Inerme.
Non sente niente.
Forse sente ma non si può muovere.
Forse non riesce a farlo.
Forse non riesce a collegarsi completamente col mondo.
"Mi senti vero?" chiedo io

Pov Black
"Mi senti vero?" sento dire da Jade.
Si la sento.
So che è qui tutti i giorni.
A tutte le ore.
Tranne alcuno.
Nelle sue ore di assenza però ci sono i ragazzi.
Non mi hanno abbandonato.
Mi hanno sempre abbandonato tutti.
Pensavo lo facwssero anche loro ma forse mi sbagliavo.
Loro in fondo sono diversi dagli altri.
Sono migliori.
Anche se credono di non esserlo ma credono il contrario.
Sento la sua mano stretta alla mia.
Vorrei darle un segno.
Farle capire che la sento ma non ci riesco.
Non ci risco.
Mi sforzo ma niente.
Niente di niente.
Non riesco a farw niente se non pensare.
Se non sentirw ciò che dicono la fuori.
"Lo so che mi sento" sussurra lei.
Non la posso vedere e questo mi fa stare male.
So che sta male per questo ma purtroppo non posso fare nulla.
Le avevo promesso che non l'avrei abbandonata e non lo farò.
Lotterò.
Lo farò per lei.
Non la lascerò da sola contro il mondo.
Non ora che la conosco.
Non ora che posso fare qualcosa.
Non ora che la amo.
Non ora che sa che la amo.
No.
Non ora.
Non è il momento di arrendersi.
Non posso e non voglio farlo.
Non ne ho l'opportunità ne l'occasione.
Non mi arrenderò.
Mai.
Non la lascerò.
È una promessa!
E come le ho mantenute tutte precedentemente farò la stesso con questa.
Almeno fin quando non sarà lei a chiedermi di fare il contrario.
La amo e lei lo sa.
Non mi posso arrendere.
Cosa mi avrebbe detto se non avessere sparato quei proiettili?
Cosa?
Non lo so.
L'unico modo per saperlo è riprendersi il prima possibile e chiarire questa cosa.
Appena sveglio sarà la prima cosa che farò.
Lo devo fare!
Voglio sapere cosa mi avrebbe detto.

Pov Jade

Un mese.
È passato un fottuto mese e lui non si è ancora ripreso.
Non ce la faccio più.
Sempro una pazza.
Mi sento una pazza.
Ho dei pensieri cosi strani.
Non ce la faccio più.
Vorrei solo che Black si risvegliasse e mi abbracciasse.
Vorrei solo questo ma non accade.
Un mese che spero che succeda e non è mai successo.
Non penso di resistere ancora per molto.
Anzi...non penso di resistere più di 24 ore.
Entro nella stanza fi Black e lo vedo ancora li.
Nella stessa posizione.
Inerme.
Non risponde agl'impulsi esterni.
Cosa dovrei fare?
Non lo so.
So solo che non mi riprenderò mai se lui non si risveglia.
È l'unica cosa che so.
Mi siedo sul bordo e mi sdraio accanto a lui.
"Svagliati...ti prego" dico stringendolo a me.
Oggi staccano le macchine.
O si sveglia o si sveglia.
Appoggio la testa al suo petto.
Sento il suo cuore battere regolarmente.
Niente di niente.
La sua mano mi stringe un fianco.
No.
È solo una mia impressione ne sono sicura fino a quando non la sento muovere leggermente.
Di slancio lo abbraccio.
Lui mi stringe a se ancora senza forze.
Si è ripreso da poco dopo un mese di coma.
Un mese che non apriva gli occhi.
Una lacrima solca il mio viso seguita da altre, ma non lacrime di tristezza ma ben si di felicità.
Mi è mancato cosi tanto.
Lo stringo a me ancora più forte sperando non sia uno scherzo della mia immaginazione.
"Hey" dice con voce tremante.
A quel punto alzo il viso e lo guardo negli occhi.
Senza pensarci due volte lo bacio.

Il prossimo capitolo sarà un po più...vome dire....più...non mi viene la parola...ah si! Un po più preciso.
Questo l'ho scritto perché comunque anche io ero curiosa di vedere che inventava la mia mente😂😂
Sabato o domenica uscirà come al solito l'altro capitolo e lì credo che farò una spece di riepilogo su quello che è successo nel periodo in cui Black era in coma.
Spero il capitolo vi sia piaciuto❤

DIVERSA DAL MONDODove le storie prendono vita. Scoprilo ora