||The Vampire Dark Side||
Capitolo quarto
BREE'S POV
Il suono stridulo della campanella che segnava la ricreazione mi rimbombò nelle orecchie. Sbuffai, durate le due ore della professoressa McClare non avevo fatto altro che pensare a Niall, non si era fatto più vivo e qualcosa inconsciamente mi diceva che c'entravo io, avevo sicuramente detto o fatto qualcosa di sbagliato come al mio solito. Che poi, perché mi preoccupavo tanto di Niall e di quello che faceva?
La seconda campanella segnò la fine della ricreazione, e di Jennifer ancora nessuna traccia, sarà sicuramente a casa.
Mi avviai verso l'aula di scienze, prendendo un camice da lavoro appeso all'entrata, mi sedetti al tavolo aspettando il professore. Siccome Jennifer non era venuta a scuola non avevo un compagno e stava al professore sceglierne uno, per farlo lavorare con me.
Osservai le provette, che erano ordinatamente conservate in una scatola di plastica di colore blu scuro, e i vari attrezzi che erano stati messi a disposizione.
"Ehi, il destino vuole che ci incontriamo."
Saltai letteralmente sulla sedia, facendo volare per terra la scatola che conteneva le provette, mentre quest'ultime si frantumarono in mille pezzi non appena la scatola toccò il pavimento piastrellato dell'aula.
Cazzo, cazzo, cazzo. E ora come lo spiegavo al professore questo casino? Ero pronta a prendere a schiaffi chiunque mi avesse spaventata, così giusto per ricambiare il favore. Ma cambiai idea appena mi scontrai con gli occhi blu di Niall.
Ma come cavolo faceva a spuntare sempre nei momenti peggiori o nei momenti più assurdi? Prima a poi dovrò prendermi a schiaffi mentalmente o farmi vedere dal miglior strizza cervelli d New York- mi correggo, di Londra.
"Come diavolo fai?"
Chiesi leggermente alterata, potevo sembrare una cretina ma ho subito più attacchi di cuore oggi che in un intero anno scolastico.
Lui mi guardò inarcando un sopracciglio, non capendo forse quello che intendevo dire. Ma per mia sorpresa subito dopo scoppiò in una fragorosa risata, quanto era bello il sul sorriso? No okay, devo placare i miei ormoni. Se solo sapesse a cosa penso mi prenderebbe per una psicopatica. Ridacchiai leggermente, ma smisi subito non appena mi ricordai che non ero sola.
"Si tratta solamente di allenamento, sono abbastanza veloce, nonostante tutto."
Disse assumendo un tono serio per poi tornare a ridere come un bambino. Ma lo faceva apposta o era così di natura? Perché io mi stavo un tantino, ma proprio poco, preoccupando per la sua sanità mentale. "Certo parla quella che se la prende con il suo subconscio, complimenti, bell'esempio che dai." Cioè, sì, grazie mille. Vorrei però ricordarti, caro subconscio, che anche tu fai parte del mio cervello.
Proprio mentre combattevo una vera e propria guerra nel mio cervello, il professore varcò la soglia dell'aula, distraendomi dai miei pensieri.
Sbuffai sonoramente più volte, facendo ridere a bassa voce Niall, che alla fine era stato il mio partner nell'ora di scienze.
"Non so se hai visto la sua faccia quando ha visto il casino che avevamo combinato, oddio era epica."
Disse ridendo ad alta voce, mentre la sua risata mi contagiò. Stavamo camminando per il corridoio pieno di ragazzi e ragazze che si stavano dirigendo verso la propria classe.
Adesso avevo filosofia, una materia che, personalmente, avevo sempre odiato, fin dal primo anno in cui avevamo iniziato a studiarla.
"Beh, io sono arrivata a lezione e credo di essere anche in ritardo. Ci vediamo dopo. Cioè, voglio dire, se vuoi, non sei obbligato a vedermi o-"
Iniziai a straparlare, me fui interrotta dalla risata cristallina di Niall, che avevo sentito sì e no circa cinquanta volte.
"Ci vediamo dopo."
Affermò, stampandomi un bacio sulla guancia. Sentii immediatamente la mia pelle diventare bollente e sicuramente ero diventata rossa dall'imbarazzo. Posai una mano sulla mia guancia, sorridendo.
Senza nemmeno accorgermene Niall se ne stava già andando, ma prima che potessi entrare in aula qualcuno richiamò la mia attenzione e fui felice nel sapere che era Niall.
"In ogni caso, ho preparato le valigie per Londra, il mio biglietto aereo è alle tre e mezza. Ti aspetterò là."
Annuii, ancora stordita da quello che era successo poco prima.
No, un attimo, che cazzo avevo appena fatto? Avevo annuito? Oh mio dio, avevo veramente la merda nel cervello.
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The Vampire Dark Side - Luke Hemmings
FanfictionNon mi sono innamorata di lui perché mi faceva ridere, tutti i miei amici ne sono capaci. Io mi sono innamorata di lui perché mi faceva perdere la pazienza con la stessa velocità con la quale riusciva sempre a farsi perdonare, in un modo o nell'altr...