The Vampire Dark Side - Luke Hemmings

Capitolo Tredicesimo

Twitter, profilo privato: @BeccaPilato

Instagram, profilo privato: omg.its.rebby

Buona lettura ❤️

-----
||The Vampire Dark Side||

Capitolo tredicesimo

BREE'S POV

Eravamo in macchina, Luke mi aveva ceduto il posto accanto al guidatore, quello davanti. Appena saliti in macchina era piombato un silenzio tombale, il silenzio faceva quasi male alle orecchie.

Guardai infastidita prima Ashton e poi Luke, che ricambiò il mio sguardo. Okay, questo è bipolare per davvero oh.

"Sentite, mi volete dire perché siamo tutti in silenzio? Insomma ci siamo appena riallacciati, dovremmo parlare, raccontarci cosa è successo in questo tre anni e invece no, stiamo zitti. Si può sapere perché?"

Sbottai, stufa di questa situazione a dir poco ridicola. Ashton mi guardò di sottecchi, per non distrarsi dalla strada, mente Luke aveva deciso di guardare fuori dal finestrino, esternandosi dal mondo. Adesso lo prendo a sprangate sulla palle, pensai.

"Non c'è un perché, semplicemente io è Luke preferiamo non parlare di questi ultimi due anni, sono successe parecchie cose, molte delle quali non belle. E non vogliamo parlarne proprio ora, scusaci. Comunque siamo arrivati, scendere."

Rispose Ashton, continuando a guidare impassibile. Lo guardai, senza capire di cosa stesse parlando. Cos'erano successo di così tanto grave da non volerne nemmeno parlare?

Misi in secondo piano quell'argomento cercando di focalizzare la mia attenzione sull'appartamento, avremmo ripreso l'argomento dopo. Ash era in parte a me, stava frugando nelle tasca dei suoi pantaloni alla ricerca di qualcosa, le chiavi di casa molto probabilmente.

Luke, invece, era rimasto in disparte. Ora lo picchio, sono appena arrivata e lui fa l'asociale, Cristo che nervi.

"Oh eccole, ho trovato le chiavi, pronta per vedere l'appartamento?"

Mi chiese dolcemente Ashton. Aveva tirato fuori dalla tasca un mazzetto di tre chiavi. Sì, ero prontissima. Come no, certo. Mi coglionò la mia coscienza, e non potei far altro che ritornare al mondo reale. Mi sorrise, questa volta per davvero.

"Sì, sì, sì! Non saprò mai come ringraziarvi ragazzi!"

Dissi quasi in un urlo di gioia. Fiondandomi al collo di Luke, volevo renderlo partecipe, non volevo che si costruisse il suo mondo e stesse lontano da me, da noi. Di rimando mi abbracciò, un po' troppo forte per i miei gusti.

"Ehi, anche io voglio un abbraccio coccoloso!"

Fringò Ash. Quando faceva così mi ricordava il mio cuginetto di cinque anni, era troppo carino. Mi staccai da Luke, guardandolo negli occhi, per poi sorridergli e andare da Ash. Avevo visto i suoi occhi, erano spenti.

Presi tra le dita le guance di Ash, tirandole leggermente, come fanno a volte le nonne con i propri nipotini.

"Preferivo un abbraccio ma cercherò di accontentarmi."

Disse scherzando, per poi infialare le chiavi nella serratura facendola scattare, si stava aprendo la porta. Cominciai a fare piccoli salti, come una bambina quando vede un lecca lecca. Dovevo calmarmi, diamine.

Finalmente la porta si aprì, lasciando vedere un enorme salotto, con la cucina attaccata, altrettanto grande.

Era già arredato tutto, anche nei minimi dettagli, era tutto fottutamente perfetto.

"Oh mio dio!"

Esclamai euforica, per poi saltare addosso ad Ash e Luke, sorridendo come una psicopatica.

Non feci in tempo a ringraziarli per la millesima volta che qualcuno suonò il campanello di casa. Chi poteva essere a quest'ora?