Capitolo Ventinovesimo

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||The Vampire Dark Side||

-¢αριтσℓσ νєитιиσνєѕιмσ

Ero seduta ad un bar. Ashton e Luke erano andati via per delle commissioni e siccome ero in anticipo per la scuola di circa mezz'ora buona decisi di andare a fare colazione in un bar. Figuratevi se quei due cretini mi davano un passaggio a scuola, cioè ma non passa loro nemmeno nell'anticamera del cervello.

Nel tavolo accanto al mio era seduto un uomo con un giornale. Non riuscivo a guardargli la faccia, ma aveva le mani coperte da dei guanti di pelle, che stavano stringendo i fogli come se volesse accartocciarli e farli in mille pezzettini. Portava il cappuccio della sua felpa grigia alzato, impedendomi di vedere chi fosse. Un brivido mi percorse la colonna vertebrale. Non mi sembrava un tipo raccomandabile.

"Ehi, conosci questo ragazzo?"

Mi chiese l'uomo, picchiettando il dito su una fotografia in prima pagina. Il titolo diceva: È ancora in giro il brutale assassino. Fissai la parola assassino, era da parecchio tempo che non la leggevo, e perfino la sua forma mi spaventava in quel momento.

Nella fotografia sotto al titolo c'era un ragazzo con un filo di barba e un viso anonimo. Mi sembrava di conoscerlo, anche se non ricordavo bene chi fosse. Allo stesso tempo sentivo che non sarebbe stata una buona idea dirlo all'uomo.

"Lo conosci sì o no?"

C'era dell'ira nella sua voce. Sussultai sulla sedia. Quella voce non sembrava quella di un uomo, sembrava più quella di un ragazzo.

Avevo pensato bene questa volta, sarebbe stata decisamente una cattiva idea dirlo, anzi, una pessima idea. Il cuore mi batteva forte e decisi di stringere la tazza con il caffè latte, per impedire alle mani di tremare e perciò di tradire i miei occhi, che sembravano sicuri. Avevo la strana sensazione che se dicevo che conoscevo il ragazzo nella fotografia, o che anche solo che lo avevo visto, mi sarebbe successo qualcosa tutt'altro che positivo. Posso convincerlo che non io non sappia chi sia, posso schiarirmi la gola e stringermi nelle spalle. Ma significherebbe mentire.

"Stupida ragazzina, lo conosci?"

Mi rifece la domanda l'uomo. Mi strinsi nelle spalle. Un altro brivido mi percorse la schiena, mi era venuta la pelle d'oca sulle braccia. Dovevo prendere quel poco di coraggio che mi era rimasto per riuscire a rispondergli oppure non sarei mai riuscita ad aprire bocca.

"Non ho idea di chi sia, mi dispiace."

Lo informo con voce piatta. Non so nemmeno io con che coraggio sia riuscita veramente a rispondere ma ce l'avevo fatta, fortunatamente.

L'uomo si alzò e finalmente riuscii a vederlo in faccia. Spalancai la bocca, tremando. Quello era il ragazzo della fotografia.

Cazzo.

Era un ragazzo dalla pelle ambrata, gli occhi color nocciola e i capelli corvini tirati su in un ciuffo ordinato, il tutto abbinato ad un filo di barba. Portava degli occhiali da sole scuri anche se oggi non c'era molto sole e aveva la bocca piegata in un ghigno. Si chinò avvicinandosi al mio viso, il suo profumo era un mix tra il tabacco, forse dovuto a delle sigarette, e il dopo barba. Si avvicinò al mio orecchio, per sussurrarmi qualcosa.

"Allora ci divertiremo, mia cara, piccola Breezy."

Disse e il cuore incominciò a battermi veloce nella casa toracica, ero terrorizzata. Avevo il suo fiato sul collo e ciò non mi permise di ragionare lucidamente.

Come faceva a sapere il mio nome? Strizzai gli occhi, sperando che anche questo fosse uno stupidissimo incubo ma non era così. Solo in quel momento mi tornò in mente un flashback, se non sbaglio questo ragazzo era con il gruppo di Niall, ieri a scuola. Incominciai a tremare, avevo accanto un assassino.

The Vampire Dark Side - Luke HemmingsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora