Capitolo Quinto

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||The Vampire Dark Side||

Capitolo quinto

BREE'S POV

Ormai le lezioni erano finite da circa due orette. Ero andata al parco per rimanere un po' da sola, avevo infilato le mie amate auricolari nelle orecchie e mi ero comodamente seduta su una panchina di legno. Ma questo non bastò a fare dissolvere uno strano peso che avevo sullo stomaco; la musica era sempre riuscita in qualche modo a calmarmi, era sempre stata la mia compagna più intima.

Forse, però, non era stata proprio una bella idea venire al parco, insomma era il mio ultimo giorno qui a New York e io lo passavo da sola in uno stupido parco abbandonato, si esatto era abbandonato ecco perché non c'era nessuno a tenermi compagnia.

Sbuffai sonoramente, accorgendomi subito dopo di una risatina. Ok, stavo avendo le allucinazioni, sicuramente. Avevo le cuffiette e quindi poteva essere stato uno scherzo provocato dalla musica. Così decisi di toglierle, non mi fidavo molto a stare qua dopo quella risatina, si è vero molto probabilmente era solo la mia immaginazione ma il mio sesto senso mi diceva di andarmene.

Riposi con delicatezza il mio iPod e le mie cuffiette nello zaino. Istintivamente presi lo specchietto facendo finta di guardare il mio riflesso, in verità stavo cercando di vedere se dietro di me c'era qualcuno.

Questa storia mi piaceva sempre di meno. Nello specchietto non riuscivo a scorgere niente, o meglio, nessuno che tentasse di violentarmi o uccidermi. Meglio così, pensai. Presi lo zaino mettendomelo in spalla, per poi percorrere una piccola stradina non sterrata cercando di uscire dal parco, o almeno di allontanarmi il più possibile per essere sicura che non mi succedesse niente. Sospirai non appena scorsi l'uscita del parco. Ad un tratto non vidi più nulla, era tutto nero, come se mi fosse stata tolta la vista.

"Chi sono?"

Domandò una voce. Bella domanda, pensai, perché non me lo dici tu? Cazzo avevo l'ansia a mille, e se fosse stato uno stupratore o un assassino come avevo pensato? Nah, gli assassini e gli stupratori non mettono le mano davanti agli occhi per poi chiederti chi sono.

O forse sì...

Cercai di divincolarmi dalla presa di quella persona ma non ci riuscii, quell'uomo era troppo forte. Sicuramente non era una donna, su questo non c'erano dubbi.

"Oh ma che cazzo ne posso sapere io!? Lasciami andare!"

Appena pronunciai quella frase sentii una risata, una forte risata. Aspettate un momento tutti, io la conosco quella risata, perché cazzo la conosco? Cominciai a pensare a chi potesse essere, eppure ce l'avevo sulla punta della lingua e... Ma certo! Come ho fatto a non pensarci prima!?

"Niall?"

Chiesi dubbiosa, la risata si fece più sottile, finché non cessò del tutto. Le mani che erano davanti ai miei occhi, impedendomi di vedere, si tolsero, andando a finire sui miei fianchi, cingendomeli. Ok, perché mi sembra uno di quei film in cui il ragazzo figo si innamora della sorella del puttaniere, o meglio ex puttaniere della scuola, e poi vivranno per sempre felici e contenti? Nah, io non sono la ragazza che aspetta il principe azzurro mentre balla con tutte, io la scarpetta gliela tiro in fronte se balla con qualcun'altra! 'Fantastico adesso ti fai anche le fantasie sul diventare Cenerentola' oh maddai, proprio adesso doveva tornare quella stupidissima vocina dei miei stivali?

"Brava piccola."

Sussurrò con voce sensuale al mio orecchio, mandandomi brividi lungo tutta la colonna vertebrale.

Ora che ci pensavo, come faceva a sapere che ero qui? Non facciamoci domande che è meglio.

"Cazzo Niall ma sei rincoglionito? Stavo per prendere l'ennesimo infarto a causa tua!"

Dissi girandomi verso di lui. Incrociai quegl'occchi cristallini e per un momento sentii lo stomaco in subbuglio.

The Vampire Dark Side - Luke HemmingsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora