Lui è un famosissimo cantante superficiale e arrogante. Conduce una vita senza regole che gli porterà non pochi guai...
Dopo una delle sue solite bravate, viene condannato da un giudice a una punizione molto particolare!
Lei è una brillante student...
Questa opera letteraria è coperta da diritto d'autore e, in rif. alla Legge 22 Aprile 1941, n. 633 ogni tentativo di plagio, in questo e altri luoghi, è punibile a norma di legge e pertanto verrà segnalato alle autorità competenti. La parziale o totale copia del contenuto è punibile penalmente.
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Cameron Point of View
Ero arrivato da poco meno di un'ora al party e già ero su di giri. Intorno a me corpi sudati ballavano e ondeggiavano al ritmo della musica, che contribuiva ancora di più ad affievolire i miei sensi. Le luci non facevano altro che confondere la mia mente e una euforia si faceva strada in me: mi sentivo come se fossi in grado di fare qualunque cosa.
Rick aveva detto che non era roba forte! Cazzo, domani non arriverò mai in orario alle prove. Tony mi strangolerà...
Non appena la gente iniziò ad accorgersi della mia presenza, come al solito una ressa si formò intorno a me. Per fortuna qualcuno mi trascinò via, conducendomi verso il privè. Mi avrebbero spolpato vivo!
-Hey, Cam, fratello! Non dirmi che ti sei già fottuto il cervello!- urlò Vincent al mio orecchio, passandomi una bottiglia e spingendomi tra le braccia una delle due ragazze con cui ballava.
Quando però notò la mia faccia stralunata si riprese nuovamente la bottiglia, anche se lui non era in condizioni migliori sembrava più lucido di me sicuramente. Vincent era il figlio di un famoso produttore e di un'attrice ed eravamo praticamente cresciuti insieme, ma lui preferiva stare lontano dal mondo dello spettacolo; certo tranne quando si trattava di far festa o accalappiare qualche modella. Era la cosa più vicina a un fratello e una famiglia che avevo.
-Sta' zitto coglione! Il tuo cervello è fottuto dalla nascita- gli strappai nuovamente la bottiglia dalle mani e lasciai che il liquido scivolasse tra le labbra, bruciandomi la gola.
Lui si limitò a ridacchiare e tornò a concentrarsi sulla tizia che stava palpeggiando.
-Ne vuoi un po' dolcezza?- biascicai all'orecchio della sconosciuta, che si strusciava lasciva sul mio corpo.
Era bella: la pelle ambrata brillava sotto le luci colorate, capelli biondi e lisci si agitavano seguendo i suoi movimenti e la scollatura profonda del vestito, lasciava intravedere ciò che tra non molto avrei stretto tra le mani. A giudicare dall'anticipo mi divertirò parecchio... pensai ammirandola per bene.
