Fama inaspettata

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Ariana Point of View

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Ariana Point of View

Non potevo crederci: mi ero lasciata abbindolare da quel bellimbusto!

Camminavo nervosamente avanti e indietro nella stanza traboccante di rabbia e frustrazione, cercando di scrollarmi di dosso la sensazione delle sue labbra sulla mia pelle, dell'imbarazzo in cui mi aveva messa.

Ma è durato pochissimo! Forse anche meno di cinque minuti, cavolo! Sono ridicola. E se mi avesse spiaccicata contro il muro baciandomi, cosa avrei fatto? Sarei impazzita? L'idea mi allettò fin troppo e mi raggelai per questo.

Mi strinsi la testa tra le mani... basta, basta!!

Era ufficiale: Cameron stava per mandarmi al manicomio, forse subdolamente era questo il suo scopo... Dovevo darmi decisamente una calmata.

Ora devi ragionare, Ariana, mi rimbeccai da sola per darmi un contegno e ritrovare la mia dignità perduta.
L'avevo sbattuto fuori casa prima del tempo, ma solo perché volevo fermarmi alla stazione e cantare prima di andare a lavoro.

Quello sì che riesce a mettermi in pace col mondo... solo per questo gli ho detto di andarsene via prima, cercai di convincermi.

Non ero per niente in difficoltà, non avevo paura dei suoi modi sfacciati, dell'effetto che ha su di me... io non ho paura di nulla, tantomeno di un egocentrico del genere... mi ripetevo, mentre continuavo a girovagare come un'anima in pena nello strettissimo spazio disponibile.

Sapevo cosa aveva cercato di fare: voleva sconvolgermi e ci era maledettamente riuscito.

Decisi di ascoltare qualche video musicale come al solito, più che altro per calmarmi, mentre indossavo la divisa.

Chi voglio prendere in giro! Ho paura eccome dei suoi giochetti... Stavolta piuttosto che vedere i video di quello stronzo, butto il computer giù dalla finestra, giurai a me stessa.

Quindi iniziai a cercare più accuratamente qualcosa di meglio, tuttavia fui distratta da un particolare video presente nei suggerimenti... Trattenni il fiato sconvolta e con mano tremante lo avviai, sperando fino all'ultimo che non fosse ciò che pensavo, invece quando partì mi salì il cuore in gola: quella sullo schermo ero io.

Qualcuno mi aveva filmata l'altro giorno, mentre cantavo la canzone mia e di mio padre. Non era la prima volta che succedeva una cosa del genere, finivo spesso in rete; ma stavolta era diverso, in poco meno di due giorni avevo raggiunto quasi un milione di visualizzazioni, ero diventata virale. Tra i commenti le persone si chiedevano chi fosse quest'usignolo della metro, la gente indirizzava ad altri video presenti con altre canzoni. La cosa stava decisamente sfuggendo di mano.

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