Almeno tu dovevi restare

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Cameron Point of View

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Cameron Point of View

Mi ero reso conto di aver fatto forse la cazzata più grande della mia vita e corsi immediatamente alla villa di Ry Harries per rimediare ma quando arrivai ai cancelli il vigilante non volle farmi entrare.
Ci litigai, gli dissi di avvisare Ariana, lo minacciai e mi piantai lì fuori per un'ora intera... non ci fu nulla da fare; mi disse che doveva rispettare le disposizioni del signor Harries.

Quel bastardo mi sta impedendo di vederla?!

Mi piantonai lì ancora caparbiamente, aspettando che uscisse e dopo quasi due ore, finalmente vidi un auto.

Mi piazzai davanti per evitare che si allontanasse e fu costretta a fermarsi. Quando però i finestrini si abbassarono, vidi quel bastardo di Ryan Harries.

-Tu non mi impedirai di parlare con lei!- lo avvisai minaccioso.

-Sai, quando ti ho visto la prima volta in sua compagnia, credevo davvero fossi cambiato. Invece come al solito mi sono dovuto ricredere, sei un coglione, ragazzo, proprio come me- sospirò abbattuto, con quella sua aria solitamente annoiata che mi faceva venire voglia di pestarlo.

-Non starò qui a sentire lezioncine morali del cazzo da te, Ry!!- lo avvisai -devo parlare con lei, adesso!-

-Lei non vuole parlati. In questo periodo le sono state imposte già troppe cose e non le imporrò anche questo. Quando acconsentirà, sarai liberissimo di entrare ma fino ad allora, si fa quello che vuole lei- disse per nulla rammaricato e fece segno all'auto di partire.

Diedi un calcio al cancello e il vigilante uscì minaccioso, dicendomi che se non me ne fossi andato avrebbe chiamato la polizia. Così dovetti rassegnarmi e sottostare a ciò che Ry aveva detto.

****

Passai i tre giorni successivi come un'anima in pena: lei non si presentò a scuola e tutte le volte che usciva per andare a trovare sua madre, l'auto sfrecciava come un missile; non rispondeva alle mie chiamate e annullai addirittura un concerto, talmente stavo male. Nemmeno Ginnifer mi diede una mano, come Vincent aveva previsto, per poco non mi aggredì e me lo meritavo... eccome se me lo meritavo.

Il quarto giorno mi presentai a scuola come uno zombie. Ormai avevo quasi perso le speranze di vederla ma come sempre Ariana mi smentì: la vidi varcare il cancello a passo sicuro, con indosso una delle sue solite felpe e il cuore mi balzò letteralmente in gola. Ginnifer le andò subito incontro e quando stavo per avvicinarmi, Vincent mi fermò.

-Forse questo non è un buon momento, lascia prima che passi qualche ora...-

-Non ci penso proprio, sono tre giorni che aspetto di parlarle! Non ho intenzione di aspettare un minuto di più!-

Così, in barba al consiglio di Vincent, la bloccai per un braccio prima che entrasse. Ginnifer stava nuovamente per ricoprirmi di insulti ma lei la bloccò con un gesto. Titubante allora, la sua migliore amica la lasciò con me.

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