Ariana Point of view
Guardavo quelle persone dinanzi a me del tutto sconvolta. Non capivo... non riuscivo davvero a capire cosa ci facessero degli assistenti sociali fuori casa mia.
-Signorina, ha sentito cosa le abbiamo detto?-
Ma io non avevo ascoltato una sola parola, ero troppo impegnata a cogliere il senso di quanto mi avevano rivelato.
-Io... può ripetere?- domandai ancora stralunata.
-Mi ascolti stavolta. Dal momento che lei è minorenne e che sua madre non può prendersi cura di lei, l'ha affidata a suo padre, nonostante lui abbia rinunciato alla sua custodia- spiegò la donna pragmatica, aggiustandosi i grandi occhiali da vista sul naso aquilino.
A quelle parole mi si seccò la bocca e la testa si annebbiò completamente.
Deve per forza essere uno scherzo!
Eppure quelle persone non sembravano essere in vena di scherzi.
-Tutto ciò è ridicolo, Ariana è perfettamente in grado vivere qui da sola e voi non potete portarla da nessuna parte!!- Cam si mise tra me e loro con aria minacciosa ma gli assistenti sociali non si scomposero minimamente.
Mi davano l'impressione di gente che aveva visto scene del genere centinaia di volte...
-Se non verrà con le buone, dovremo chiamare la polizia e non credo che questo le gioverà particolarmente, signor Wells, visti i suoi precedenti con la giustizia- lo sguardo affilato di quell'uomo la diceva lunga su quanto doveva sapere su di noi.
-Chiamo il mio avvocato, finché lui non avrà controllato tutto e verificato la vostra identità Ariana di qui non si muove- disse lui caparbio e del tutto incurante di quanto avevano minacciato.
Cercai di protestare ma non ci fu nulla da fare e nel giro di un quarto d'ora l'avvocato di Cameron fu alla porta del mio minuscolo appartamento che mai aveva ricevuto tanta gente. Era un uomo elegantissimo, alto e con due profondi occhi azzurri contornati da scurissime sopracciglia, Cam mi aveva spiegato che lavorava in uno degli studi più importanti di Los Angeles ed era un vero e proprio asso nel suo lavoro. Purtroppo, per quanto fosse impeccabile nel maneggiare le carte e trovare scappatoie, anche lui confermò i miei timori: dicevano la verità.
-Hanno tutto in regola, non posso farci nulla e non potete opporvi, soprattutto tu- lo guardò significativamente.
-Non posso permettere che le facciano questo!- protestò lui ma io lo bloccai.
-E io non posso permettere che tu ti metta nei guai per colpa mia. Hai sentito cos'ha detto...- stava per ribattere ma sentii l'assistente sociale schiarirsi la gola.
-Abbiamo atteso e siamo stati collaborativi ma adesso deve venire con noi- disse severo.
-E dove diamine vorreste portarmi? Io non ho intenzione di andare a vivere nella città di mio padre! Di cambiare scuola! Questo sarebbe prendersi cura di me?!- esclamai stizzita ma forse era più un modo per prendere tempo.
STAI LEGGENDO
Take me Home
RomanceLui è un famosissimo cantante superficiale e arrogante. Conduce una vita senza regole che gli porterà non pochi guai... Dopo una delle sue solite bravate, viene condannato da un giudice a una punizione molto particolare! Lei è una brillante student...