Il carro funebre

6.7K 308 67
                                    

Cameron Point of View

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

Cameron Point of View

Percorrevo il corridoio della scuola come se stessi andando al patibolo.

Sul serio ho accettato di andare a casa di quella pazza? Le ho addirittura dato il mio numero! Non posso credere di dover passare il pomeriggio con quella rompicoglioni!

Senza contare che, dal suo atteggiamento, stavo iniziando seriamente a dubitare che le piacessi. Insomma qualche dubbio l'avevo ancora, ero pur sempre io e non avevo mai incontrato una ragazza alla quale fossi indifferente, inoltre quando mi ero avvicinato aveva avuto una strana reazione...
Lei, d'altro canto, faceva di tutto per schiaffarmi in faccia tutto il fastidio che provava per me, ma non riuscivo a capire se realmente le stessi antipatico oppure era tutta una messinscena per attirare la mia attenzione.

-Abbiamo perso la metro! Faremo tardi- si lamentò, guardando l'orologio.

A quella parola sobbalzai, come colpito da qualcosa di appuntito.
Sono più sconvolto perché ha accennato a una metropolitana, oppure perché porta un orologio di Whinnie the Pooh per bambini sul polso? Ma come cazzo si veste? Bah...

In ogni caso dovetti subito mettere le cose in chiaro.

-Aspetta... ferma... ferma... ferma!- la bloccai immediatamente, piazzandomi davanti a lei che fece una smorfia annoiata.

-Tu volevi prendere la metro con me?- la guardai sconcertato e la vidi ricambiare il mio sguardo interrogativa, come se nulla fosse. -Lungi da me voler essere ripetitivo, ma ti è chiaro che sono Cameron fottutissimo Wells?! Cantante di fama mondiale... il figlio di Sam e Dina Wells?!-

A quelle parole alzò gli occhi al cielo infastidita -e come potrei dimenticarlo, se ce lo ricordi ogni secondo della tua esistenza?-

Ma a quanto pareva non gli era così chiaro... visto che sembrava cadere totalmente dalle nuvole, non è possibile...

-Io non posso prendere i mezzi pubblici- aggiunsi, sottolineando l'ovvio.

Mi fissò scettica ed esasperata -sua maestà non può mischiarsi a noi misera plebaglia? Il tuo culo regale non può sfiorare i sedili della metropolitana?- domandò stizzita.

-Primo: ho un'auto e andremo con quella. Hai detto tu stessa di aver fatto tardi, quindi recupereremo. Secondo: il mio culo regale, come lo chiami tu, non c'entra nulla. Ti rendi conto di cosa succederebbe se me ne andassi in giro tranquillamente per la strada? O non hai notato la schiera di gente là fuori? Ci inseguirebbero, non so tu ma io non ho voglia di essere assalito- provai a farla ragionare e imitai il suo tono di poco prima.

Take me Home  Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora