Spirito libero

5K 214 39
                                    

Cameron Point of View

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

Cameron Point of View

Entrati nell'ospedale Ariana mi fissava con lo sguardo accigliato, di sicuro non si aspettava che la mia sorpresa l'avrebbe condotta proprio lì. Mi guardò interrogativa ma senza dire nulla presi la sua mano e la condussi nello studio della dottoressa che ci accolse l'ultima volta. Lei ci stava già aspettando dietro la scrivania e non era sola: seduto su una poltrona in pelle c'era un uomo di mezza età massiccio e dallo sguardo serio che non appena si accorse della nostra presenza si voltò sorridendo.

-Signor Wells, finalmente la vedo dal vivo!- mi strinse la mano saldamente -e lei deve essere la ragazza di cui mi ha parlato- si rivolse ad Ariana.

-Sì, esatto. Lei è Ariana Mills, la figlia di Anne Mills. Ariana, lui è il dottor Coleman- lo presentai e a quelle parole lei quasi sbiancò.

-L... l... lei è...- era rimasta senza parole.

-Sì, sono io e sono volato qui direttamente da Chicago. Il suo ragazzo è davvero un tipo insistente, Signorina Mills. Pur di avere un appuntamento con me, prima del tempo previsto, sa cosa ha fatto? Ha praticamente tormentato la mia assistente e perseguitato me fino allo sfinimento. Ha mandato a mia figlia un set di dischi firmati, gli ha addirittura promesso di incontrarla. Capirà che non ho avuto altra scelta se non accettare ma
apprezzo la tenacia- ridacchiò.

-Tu hai fatto questo?-

Mi imbarazzai leggermente sotto lo sguardo sorpreso e commosso di Ariana e mi grattai la nuca in difficoltà.

Quel chirurgo era praticamente impossibile da incontrare, aveva una lista d'attesa infinita. Quando lo scoprii mi arrabbiai così tanto che avrei voluto spaccare tutto: nonostante gli sforzi che Ariana stava facendo per racimolare i soldi, non sarebbe servito. Dovevo aiutarla e per fortuna ci ero riuscito, almeno la mia fama era servita a qualcosa, mi sentivo così impotente.

-Non ho fatto niente di che...- sussurrai, per poi rivolgermi al dottore.

Ed era vero, non avevo fatto nulla rispetto a ciò che potevo realmente fare.

-Le dica ciò che ha detto a me- lo invogliai, per cambiare discorso e parlare della cosa più importante.

Lei continuava a guardarmi come se avessi spostato una montagna.
Non si rende conto che questo per me non è niente? Che se me lo permettesse, se solo me lo chiedesse,  potrei mettere Annie Mills nella clinica più esclusiva degli Stati Uniti?
Ammiravo la voglia di indipendenza che Ariana aveva ma allo stesso tempo era frustrante pensare che potevo fare molto di più ma lei me lo impediva.

Lui annuì -ho studiato le cartelle cliniche di sua madre. Posso operarla e se tutto andrà bene, guarirà- le disse sorridendo calorosamente.

A quel punto Ariana, sempre controllata, quasi balzò dalla sedia. Il sorriso sul suo volto ripagò tutti gli sforzi e cancellò tutti i problemi: quel sorriso smagliante non l'avrei mai dimenticato, perché era quello della sua speranza che si rinvigoriva.

Take me Home  Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora