Siamo nella merda, amico!

5.7K 243 58
                                    

Cameron Point of View

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

Cameron Point of View

Sapevo che si sarebbe arrabbiata, ne ero pienamente cosciente quando condividisi i suoi video sui miei social, eppure non credevo se la sarebbe presa tanto. Invece mi trascinò come una furia sul tetto, per poi urlarmi contro fuori di sé.
Non mi pentii di averlo fatto, ne aveva bisogno e l'avrebbe dovuto capire anche lei prima o poi ma volevo farmi perdonare lo stesso perché non tolleravo il pensiero che ce l'avesse con me; così decisi che se dovevo farmi perdonare era meglio farlo in grande.
Nessuno poteva assicurarmi che avrebbe guardato il concerto, anche se una minuscola parte di me lo sperava.

Ok, forse non proprio minuscola... ma cosa diavolo mi sta succedendo? pensai con disappunto.

Presi il microfono tra le mani, guardai dritto in camera e mi scusai con lei dinanzi a migliaia di persone di cui non mi importava nulla, mi importava solo che fosse lei a sentirmi in quel momento. Cantai con tutta la sincerità e la passione di cui ero capace, misi tutto me stesso in quel brano. Le fan dinanzi al palco erano in visibilio...
Alla fine del concerto Tony non la smetteva di scrutarmi con aria interrogativa, nonostante cercassi di sfuggirgli riuscì a mettermi all'angolo.

-Parla, ragazzo, chi è? devo preoccuparmi? La canzone era per la ragazza dei video, vero?- domandò con aria inquisitoria.

-Non credo che questi siano affari tuoi!- cercai di allontanarmi ma mi bloccò.

-Tutto quello che fai sono affari miei, soprattutto se dovrò pararti il culo con i giornalisti. Sono l'unica persona con cui ti puoi confidare, lo sai- mi incoraggiò.

Sconfitto gli sussurrai il nome della ragazza a cui avevo dedicato la canzone, senza però svelare che era la stessa dei video. Lui annuì soddisfatto e mi assicurò che semmai il suo nome fosse uscito fuori, l'avrebbe protetta. Mi sentii molto più sollevato.

Ma pensandoci, perché mai sarebbe dovuto uscire fuori? Siamo solo amici in fondo...

Eppure lo sguardo di Tony era strano.

L'indomani mi presentai da Ariana con la colazione e non fu facile farmi aprire la porta ma non fu nemmeno difficile quanto avevo ipotizzato. Quindi dedussi che aveva guardato il concerto e la cosa mi fece molto, molto piacere. Mi offrii di aiutarla con le prove tutto il giorno e rimasi spiazzato quando mi disse di vergognarsi di cantare con me. Non volevo si vergognasse di me... alla fine la spuntai, riuscendo a convincerla.
Uno strano fremito mi attraversò mentre intonavo "Perfect" guardandola dritta negli occhi e per un istante provai l'insensato impulso di assaporare nuovamente le sue labbra. Per non parlare di quando indossò l'abito che le avevo fatto confezionare: aderiva al suo corpo flessuoso come un guanto e la pelle liscia della sua schiena era da perderci la testa.

Merda... sono fottuto!!

I miei occhi non si staccavano dal suo corpo, erano come calamitati. Amici, Cameron, siete dannatissimi amici, mi richiamai da solo all'ordine.

Take me Home  Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora