Gestacci

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Cameron Point of View

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Cameron Point of View

La classe piombò in un religioso silenzio, interrotto solo dalle risatine isteriche delle ragazze. Per un momento anche la professoressa restò a bocca aperta e io sorrisi compiaciuto per questa reazione; se solo il mio fascino avesse funzionato anche con il giudice...

Quando ci avviammo ai banchi notai che davanti a noi c'erano due ragazze: una era molto bella, con scuri capelli lunghi e un viso con tratti dolci ma allo stesso tempo accattivanti, anche il fisico non sembrava niente male ed era messo ancora più in evidenza da una maglia particolarmente attillata; la cosa che mi piacque di più era il suo sguardo incantato.

Beh, potrei farci un pensierino...

La sua compagna di banco, invece, teneva i lunghi capelli castano ramato legati in una coda e indossava una felpa tanto larga da sembrare uno spaventapasseri, di un colore così brutto che non sapevo nemmeno definire.

Ma che è quell'orrore?

Inoltre non riuscivo proprio a capire se almeno il viso era passabile, visto che se ne stava ostinatamente con la faccia incollata al quaderno, ignorandomi.
Questo mi stizzì particolarmente; insomma non le sta passando accanto uno qualsiasi, sono io!
Le altre invece sospiravano a ogni mio passo e alcune erano molto carine. Forse la scuola può avere i suoi lati positivi, dopotutto.

Durante le lezioni stavo quasi per prendere in considerazione il suicidio, abbandonai l'idea solo per non spezzare i cuori di mezzo mondo. Inoltre facemmo anche la figura degli idioti, visto che né io e né Vincent pensammo di portare con noi penne e quaderni.
Per fortuna quando le chiedemmo, una decina di mani con tutto l'occorrente si indirizzarono verso di noi all'istante. Anche la ragazza davanti, quella carina, fu molto gentile.
Disse di chiamarsi Ginnifer, l'altra invece se ne stava ostinatamente girata, come se non ci fosse una cazzo di star planetaria seduta dietro di lei, incredibile!

Pensai che forse era solo un modo per attirare la mia attenzione. Peccato che non avrebbe funzionato a prescindere, nemmeno se si fosse comportata come le altre, visto che si vestiva come mia nonna. Se nascondi così il tuo corpo e il tuo viso, deve esserci qualcosa che non va.

Non appena la campanella dell'intervallo suonò, ci fiondammo fuori e fu davvero una pessima idea, visto che venimmo subito assaliti: schiere di ragazze e ragazzi ci travolsero, chiedendo autografi, foto, baci, abbracci...

La cosa all'inizio mi fece anche piacere, ma quando le dita cominciarono a intorpidirsi per i troppi autografi, capii che era il momento di filarsela.

Sono degli avvoltoi! Più  di una mi ha palpato il sedere!

Corremmo a rifugiarci nel bagno dei ragazzi e notai che Vincent se ne stava in un angolo con il cellulare e decine di bigliettini.

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