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<< Gio, fermati ti prego>>, mi gridò Giulia correndo verso di me. Non ho proprio intenzione di fermarmi voglio stare il più lontano possibile dalla mensa.

Non sapendo dove andare, decisi di andare in bagno.

Mi lavai la faccia talmente tante volte da non avere più un filo di trucco. Se faccio finta di stare male? Passerei per quella fifona dopo, cosa devo fare?.

<< Cazzo, Gio, cosa non capisci della parola fermati? >>, gridò Giulia entrando in bagno.

<< Cosa non capisci della parola, voglio stare sola? >>, risposi senza guardarla.

<< Non ti dico che faccia a fatto quando l'hai tratto in quel modo, credo che a un certo punto avrebbe voluto seguirti>>

<< Bè Giù, se l'avrebbe fatto, l'avrei insultato ancora di più. Non lo conosco nemmeno, ma lo odio più di Matt>>, risposi girandomi verso di lei.

<< Cosa vuoi fare, andare a casa?>>, mi chiese.

<< Vorrei farlo molto volentieri credimi, ma sai cosa penseranno gli altri? che sono una fifona, che non so gestire nessuno, ho già Matt che mi tormenta, non ho bisogno di lui>>, senza rendermene conto Giulia mi asciugò le lacrime scese sulla guancia.

<< Non piangere, odio vederti cosi, non permetterò più a nessuno di farti piangere>>, mi abbracciò.

<< Sono stufa, non ne posso più di essere presa in giro da tutti per il mio aspetto fisico, perché? sono dimagrita, ma continuo ad essere Giorgia la cicciona>>, tirai su col naso, con qualche respiro più profondo, iniziai a calmarmi.

<< Se oggi prendiamo un giorno libero da tutti e tutto?un pò di shopping poi stasera andiamo a mangiare fuori che ne dici?>>

<<Non sei di turno al Merilin, stasera?>>, domandai, per fortuna Giulia un lavoro c'è l'ha, fa la cameriera in un pub, non sono molto ispirata da quel posto, sopratutto perché li ci vanno spesso, Matt e i suoi amici. Beth invece, da ripetizioni quasi tutti i giorni hai bambini delle elementari.

<< Si, e tu vieni con Beth. Non accetto un no>>, rispose minacciandomi con il dito.

Avrei voluto volentieri dirgli di no, ma non me l'avrebbe concesso, mi limitai ad alzare le spalle.

Per fortuna il mio morale tornò alla normalità, al nostro pomeriggio di shopping ci raggiunse anche Beth, oggi era il suo giorno libero.

Mi convinsero a comprare un vestito lungo, con dei fiori un pò scollato dietro alla schiena, con delle zeppe nere, di solito non ho molta autostima di me stessa ma quel vestito lo adoro anche io. Niente fianchi, niente culo enorme.

Decidemmo di andare a mangiare in un ristorante dove cucinano Italiano, il sogno della mia vita? visitare l'Italia, prima o poi lo realizzerò.

<< Non ho voglia di andare di lavorare ragazze, aiutatemi, se dico di essere malata?>>, domandò Giulia sbuffando.

<< Le bugie hanno le gambe corte>>, rispose Beth, ridendo.

<< Poi eri a scuola oggi, secondo te nessuno fa la spia?>>, domandai.

Giulia sbuffò, fregandosi la faccia.

<< Uffa, vi odio. Comunque appena finiamo di mangiare andiamo a casa ci prepariamo e andiamo, voi due siete con me questa sera>>, precisa indicandoci.

<< Certo, io metto il vestito nuovo>>, rispose Beth, saltando sulla sedia.

<< Tu quello lo chiami vestito?, ti arriva quasi sotto al culo, al massimo chiamalo top>>, risposi alzando le sopracciglia.

Lasciati odiare, StronzoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora