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Non avrei mai immaginato che la mia vita finisse in questo modo..

Non avrei mai immaginato di innamorami nella mia vita sopratutto di lui.. quel ragazzo bello, muscoloso con gli occhi da far impazzire tutti..

Lui aveva scelto me, vi rendete conto? Con tutte le ragazze che ci sono proprio me ha scelto.

Perché non posso vivermi la mai storia d'amore lontano da tutto il male? Cos'ho sbagliato? Perché non posso essere felice come lo sono le mie amiche?

Sono seduta con le gambe al petto in attesa di qualcosa, di qualcuno che mi venga a salvare portandomi lontano il più possibile da questo mostro in piedi dietro al bancone della cucina guardandomi con occhi pieni di odio con una birra attaccata alla bocca.

Sento il cellulare vibrare dentro la tasca ma non lo guardo non posso guardarlo.

<< Perché hai peggiorato le cose?>> chiese sbattendo la birra sul piano della cucina.

Chiusi gli occhi dallo spavento, restai in silenzio per paura di sbagliare a rispondere.

<< Non sei una bambina parla>> affermò avvicinandosi di nuovo il più possibile.

Presi coraggio. << Stai lontano, puzzi di alcool ancora di più, perché mi stai facendo questo? Se mi ami come dici non dovresti lasciarmi in pace? Non dovresti rendermi felice>> dissi.

Spalancò gli occhi scoppiando a ridere subito dopo << Aspetta renderti felcie? Fammi capire un'attimo.. io >> disse indicandosi se stesso << ti dovrei vedere felice lasciandoti andare via? Lasciandoti  con quello? >> disse puntando la porta.

Non feci in tempo a rispondere quando un signore aprì la porta era alto, vestito elegante, in carne, con una grande cicatrice sulla fronte.

<< Che diavolo stai combinando? Che cazzo ci fa lei qui? >> dissi guardandomi negli occhi.

In quel preciso instante avrei voluto con tutto il cuore scappare, corre via.

Quell'uomo mi faceva davvero paura.

<< Questa tecnicamente è casa sua>> disse Marco ridendo << però aspetta vuoi sapere cosa dice? Lei dice che sei tu il colpevole della morte di mio padre, dimmi ha ragione?>>

Di colpò lo zio si avvicinò a me prendendomi per un braccio facendomi alzare.

<< Chi diavolo sei tu?, cosa ti fa pensare di mettermi contro mio nipote? Aspetta tu sei quella puttana che prima è stata con mio nipote e poi con quell'altro?>>

Tremai spostai lo sguardo in direzione di Marco, sperando di fargli un pò pena, il dolore della stretta iniziava a diventare sempre più forte, volevo piangere, piangere fortissimo.

<< Chi tace acconsente quindi >> disse spingendomi andando a sbattere con la nuca allo spigolo del tavolino.

Un dolore assurdo.

Per qualche secondo li vidi parlare sottovoce vicino alla finestre presi subito il cellulare dalla tasca tirai un sospiro di sollievo.

Giulia:

Stiamo arrivando. Nico e gli altri saranno li a momenti con Matt.

Feci in tempo a rimettere il telefono in tasca quando sentii quella voce, Nico era qui con tutti gli altri.

<< Giorgia >> gridò.

<< N...>> cercai di risponde ma Marco me lo impedì.

<< Come diavolo fanno a sapere che sei qui? Grandissima puttana >> gridò tirandomi un'altro colpo.

Chiusi gli occhi, tenerli aperti era diventato impossibile sentivo il sangue in bocca, grida, tante grida, ma senza capire nulla. Provavo ad essere  forte il più possibile di restare sveglia.

Ma prima di perdere tutte le forze sentii qualcosa di forte..

Qualcosa che non riuscii a capire fino al secondo rumore.

Provenivano da una pistola ne sono sicura.

Due spari.

Buio totale.

Lasciati odiare, StronzoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora