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Dopo tanto anzi tantissimo tempo sono tornata ad aggiornare, spero vi piaccia.. fatemelo sapere lasciandomi un commento:) :)

BUONA LETTURA...

Avevo gli occhi chiusi ero sdraiata su un letto incapace di muovermi provavo con tutta me stessa ma il dolore che sentivo provenire da tutto il colpo era fortissimo, sentivo dei suoni. Suoni un pò famigliare dei Bip-Bip provenire da dei macchinari già sentiti pochi mesi prima. 

Piano piano presi coraggio aprì gli occhi, mi trovai in una stanza tutta bianca girai la testa e guardai verso la finestra mi trovavo abbastanza in altro per vedere solo gli alberi e il cielo illuminato dal sole. 

Alzai leggermente la testa per vedere la punta dei piedi ed ero coperta da un lenzuolo azzurro. Ero su un letto di un'ospedale, com'è possibile che non ricordo il motivo? iniziai ad agitarmi, guardai il mio braccio piano di lividi con una flebo attaccata, l'altro braccio c'era una piccola fascia. Il mio cuore iniziava a battere fortissimo cercai di alzarmi per mettermi a sedere ma il mio corpo non me lo permetteva sentivo troppo dolore. 

Di colpo la porta si aprii. Girai la testa in direzione della porta e mi rilassai vedendo quella faccia famiglia.

<<Giulia >> dissi sforzando la gola.

Giulia non risposi entrò correndo venendo verso di me abbracciandomi e subito dopo scoppiando a piangere.

Accarezzai la sua schiena cercando di tranquillizzarla.

<< Giorgia come stai?, come ti senti? devo chiamare subito le altre >> disse Giulia staccandosi. Prese il cellulare dal retro dei jeans tremando. 

Con tanta fatica riuscii a prendergli la mano per farla calmare, lei alzò gli occhi nella mia direzione sorridendomi. 

<< Giulia, che mi è successo? cosa ci faccio qui? di nuovo. Perché non riesco a muovere il mio corpo? mi fa male tutto, perché ho questa fascia sul braccio sinistro? >> glielo indicai con la testa. 

Giulia rimase per pochi secondo con occhi spalancati fissi su di me senza dire una parola. 

Dovetti richiamarla per catturare di nuovo la sua attenzione.

<< Aspetta Giorgia, tu non ti ricordi nulla? non ricordi dei Storm? di Nico? di Mar...>> il cellulare iniziò a suonare.

<< Si è svegliata, sta bene, credo, non lo so, non ricorda nulla, chiamo un medico, ci vediamo qui, ciao >>

Sentii tutta la conversazione. 

Quando mise il cellulare al suo posto venne ad accarezzarmi la guancia << Vado a chiamare un medico>> 

<< No. non ti muovi di qui. Io devo sapere cos'è successo. mi ricordo solo di aver visto Marco e buio totale >>

Ci pensò un'attimo << fammi chiamare il dottore, poi ti racconterò tutto, promesso>> 

Annui con la testa. 

Pochi instanti dopo un'uomo sulla cinquantina capelli ricci, alto, con un pò di pancia con occhiali e una cartella bianca in mano entrò dentro la mia stanza con Giulia dietro di lui. 

Mi guardò sorridendo, ricambiai.

<< Ben sveglia signorina, come si sente? >> chiese.

<< Piena di dolori, non riesco a muovere il mio corpo, che è successo?>>  dissi con voce tremante.

<< Non si deve preoccupare tutto andrà per il verso giusto con un pò di pazienza io mi chiamo Alex>> disse porgendo la mano.

<< Piacere mio Giorgia >> dissi sforzandomi di prenderla.

Lui sorrise << Vedi Giorgia sei riuscita a prendermi la mano il tuo corpo lo muovi benissimo sei solo sotto antidolorifici fai un pò fatica perché quando sei arrivata qui eri..>> si interruppe.

<< Ero? ho bisogno di ricordare >>

<<Segna questa luce con gli occhi per favore >> disse prendendo una penna dalla tasca muovendola a destra e a sinistra. 

<< Perfetto>> dissi sorridendo.

Qualcuno bussò alla porta, mi girai e vidi dei poliziotti uno più giovane l'altro più anziano. Spostai lo guardo verso Giulia per capire ma niente era li affianco a me con occhi lucidi. 

<< Possiamo?>> chiese quello giovane.

<< Si, Giorgia è sveglia, non mettetegli pressione non ricorda ancora nulla >> rispose Alex.

<< Assolutamente Alex, vorremmo farti qualche domanda Giorgia solo se te la senti di rispondere magari qualcosa ti viene in mente, non so>> affermò il più anziano.

Feci di si con la testa << Ho bisogno di ricordare >> 

<< Lei è stata aggredita in casa sua da Marco con lui c'era suo zio se lo ricorda?>> affermò il più giovane.

Non risposi, cercai di ricordare, di ricordare tutto forzandomi con tutta me stessa.

<< Oltre a lei ci sono dei feriti per questo abbiamo bisogno del suo aiuto >> disse il poliziotto più anziano.

Girai la testa verso Giulia la vidi piangere mi prese la mano, << Cerca di ricordare Giorgia, abbiamo tutti bisogno di te, Nico ha bisogno di te...>> 

Di colpo come un fulmine mi ritrovai in quella stanza, i pugni di Marco le strette di suo zio, la sua voce gridando il mio nome.

Il cuore prese a battere talmente forte, tremavo iniziai a piangere.

<< Giorgia? ti sei ricordata? >> mi richiamò Giulia stringendomi.

<< Nico, Nico, Nico, dov'è? dov'è Nico? >> gridai verso i poliziotti verso il dottore e verso Giulia. 

<< Giorgia Dominic sta bene >> disse il poliziotto anziano sorridendomi per tranquillizzarmi ci riuscii benissimo al solo pensiero di sentire che Nico stava bene il resto non mi importava. 

Mi girai verso Giulia << Perché non è qui?>> chiesi conoscendolo bene non si sarebbe mosso un minuto da qui, avrebbe aspettato che mi svegliassi, mi avrebbe abbracciato saremmo scoppiati a piangere insieme, invece lui non c'è.

Giulia fece una piccola tosse come se fosse in imbarazzo << Bè vedi, Giorgia lui...>> disse in cerca di aiuto da uno dei poliziotti.

<< E' in stato di fermo per questo non è qui>> affermò il poliziotto giovane.

Avevo capito bene? Nico era in galera? forse non ricordo proprio tutto.

Lasciati odiare, StronzoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora