<<Beh, ad essere brava nella velocità, lo sei>>. Jason mi sorrise e si guardò attorno, aprendo le braccia verso l'esterno.
Come promesso, oggi, ero con lui. E Adrian non era stato molto felice di ciò. Anzi, si era ritirato in casa e se ne stava a gironzolare tra le varie stanze come se avesse sempre qualcosa da fare. Sapevo che non era così, ovviamente; però, faceva finta di essere indaffarato. Come se la cosa lo aiutasse a non arrabbiarsi.
Io, invece, ero molto felice di essere assieme a suo cugino. Mi era mancato.
Non che non volessi Adrian tutto per me; ma con Jason sembrava diverso. Lui era diverso. Questo, dal momento che sembrava capirmi più di chiunque altro là dentro.E speravo mi avrebbe detto qualcosa; anche se sapevo che non stava con me per quello. Non aveva intenzione di aprire bocca. Nessuno di loro l'aveva e ciò mi preoccupava.
Potevano nascondermi una cosa così grande? Una cosa, probabilmente, più grande di loro?
Eppure, lo facevano e non sembravano sentirsi in colpa.
Annuii e sorrisi ripensando alla prima volta che avevo corso.
<<La prima volta ho sbattuto contro un albero; ma l'ultima volta sono andata alla grande, se non fosse stato per quel piccolissimo problema>>, sentenziai.
Adrian mi aveva costretto a stare a letto fino al giorno dopo e, dopo varie discussioni, avevo accettato senza più aggiungere altro. Mi aveva ringhiato contro come un cane arrabbiato e non aveva voluto sentire nessun "se" e nessun "ma".
E, magicamente, il mattino dopo mi sentivo molto meglio. Addirittura come se tutto ciò non fosse mai successo.
I miei muscoli si erano rigenerati di colpo e non sentivo più i polmoni gonfi e pesanti. Ero nuova di zecca.
<<Anch'io le prime volte sbattevo contro gli alberi>>, rise, <<ci assomigliamo, vero?>>, mi domandò poi.
Rimasi di sasso; ma, poi, annuii.
<<Probabilmente, sì>>
<<E ad Adrian questa cosa spaventa>>, aggiunse all'ultimo.
Alzai un sopracciglio.
<<E perché dovrebbe?>>, domandai senza capire.
Alzò le spalle e, immediatamente, i ricordi mi assalirono.
Adrian in camera che mi parlava di Rachel e di come gli aveva spezzato il cuore. Di come aveva preferito Jason rimanendo poi a bocca asciutta. Di come Adrian l'aveva poi rifiutata...
<<Adrian mi ha detto quello che era successo tra te, Rachel e lui>>, gli rivelai a voce un po' più bassa. Come se fosse un segreto.
Rimase di sasso; ma, alla fine, annuì.
<<Sì, ma è successo parecchio tempo fa>>, si giustificò.
Annuii per dargli ragione. Non ce l'avevo con lui e nemmeno riuscivo ad esprimere un'opinione.
<<Perché me lo dici solo ora?>>, domandò poi.
Scossi la testa e guardai basso, calciando un sassolino talmente forte che finì contro un ramo.
<<Wao!>>, esclamai con gioia e stupore.
Jason si girò e mi sorrise battendo le mani tre volte: <<grande!>>.
Sorrisi e tornai a guardarlo.
<<Comunque sia, non era per farti la predica; ma, più che altro, per farti capire quanto Adrian sia strano con me>>
<<In che senso?>>, domandò senza capire.
<<Beh, non mi fa allenare con te... non è che è geloso?>>, domandai con le guance in fiamme.
Scosse la testa e, subito dopo, alzò le spalle, incerto.
<<Non credo proprio, sai?>>, fece un passo avanti, <<insomma, magari prima, forse... ma ora non è questo a renderlo così>>
<<È, allora, che diamine è?>>, scossi la testa e alzai di poco la voce, <<perché continuate a nascondermi qualcosa e vorrei sapere che cosa, a questo punto>>
Sospirò e guardò la nostra casa un po' più lontana da dov'eravamo noi ora.
<<Vorrei dirtelo perché non sono d'accordo su questa storia e come si stanno evolvendo le cose, credimi. Ma ho promesso ad Adrian che avrei tenuto la bocca chiusa. Questo se mi faceva allenare con te e così è andata>>, finì col dire, avanzando di altri tre passi e cogliendomi di sorpresa non appena sgranò gli occhi.
<<Vieni>>, mi prese da un braccio e mi fece voltare di scatto, iniziandomi a tirare verso la casa.
<<Dove?>>, domandai senza capire, <<dove mi stai portando?>>
Non rispose e, proprio in quel momento, Greta ci apparve davanti con, la prima volta, il fiato corto. Mi chiedevo che cosa fosse successo e la sua faccia mi spaventò solamente.
<<Venite, forza!>>, urlò lei in preda al panico, richiamandoci.
Guardai Jason cercando spiegazioni; ma Greta capì e fu più veloce.
<<Dominic! Hanno trovato una cura!>>
#SPAZIO AUTRICE
Scusate per l'assenza; ma sono al mare e non ho avuto molto tempo per scrivere.
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VERBENA
Vampire-TERZO LIBRO DELLA TRILOGIA DI "BIANCOSPINO"- Dopo l'ultima battaglia avuta contro i licantropi, la vita di Lidya sembra essere cambiata. Ogni giorno diventerà sempre più difficile e la reclusione fuori città sarà la sua dannazione più grande. Rius...