CAPITOLO 20

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<<Vorrei rimanessi qui>>, mormorò lui continuando a fissare il lago.

Scossi la testa, spazientita e con l'aria un po' troppo da spavalda. Cosa che non mi si addiceva per nulla al mondo.

<<Sai che non lo farei mai>>, risposi prontamente appoggiando i pugni serrati sui fianchi e respirando a fondo.

L'acqua sembrava muoversi appena e, di tanto in tanto, strizzavo gli occhi per capire se fosse o meno l'effetto della luce del sole.

<<Lo so... sei testarda tanto quanto Greta>>, sorrise tirandomi una gomitata sul fianco, <<e non è un complimento, sappilo>>.

Alzai gli occhi al cielo con un risolino divertito. Nonostante tutto, riusciva comunque a farmi sorridere come se di lì a poco non sarebbe successo proprio nulla di brutto; quando invece sapevamo bene entrambi che stavamo andando contro alla morte quasi certa.

E dovevo solo rimanere tranquilla. Sapevo che, in un modo o in un altro, sarebbe andato tutto per il meglio.

<<Sei pronta?>>, domandò poi facendo finta di essere appena arrivato.

Mi porse una mano che io strinsi con forza e determinazione.

Annuii.

<<Pronta>>.

Mi tirò e subito iniziammo a scendere giù dalla colina con passo veloce. Più veloce del solito, oltretutto.

Forse, solo perché non vedevamo l'ora di tornarcene a casa. Illesi, naturalmente.

<<In caso tu volessi tornare alla tenda, sappi che sarai liberissima di farlo>>, sussurrò lui non appena ci fermammo davanti ad un grosso masso.

Annuii, anche se non era mia intenzione.

Non sarei mai scappata come una codarda. In nessun caso.

Ero lì per una sola ragione: rimanergli a fianco e proteggerlo, per quanto fosse possibile farlo.

<<Come faremo a chiamarle?>>, domandai con voce bassa. Come se avessi paura di disturbarle.

<<Saranno loro a venire da noi>>, disse in maniera seria puntando un dito verso l'acqua, <<guarda>>.

Feci quanto richiesto e, proprio in quel momento, notai l'acqua muoversi in vari punti fino a quando, davanti a noi, non vidi spuntare una chioma castana.

Trattenni il fiato e strinsi la mano di Jason in maniera più forte.

Una donna dai tratti spigolosi spuntò fuori dall'acqua lasciando intravedere solamente la parte superiore del busto coperta dai capelli bagnati.

Indietreggiai di un passo fermandomi non appena sentii una roccia dietro al mio piede.

<<E anche oggi si mangia>>, sussurrò lei con un ghigno malefico sul volto picchiettando la mano sulla superficie dell'acqua per ben due volte.

Dopo pochi secondi, uno spruzzo d'acqua ci bagnò i piedi facendo uscire un'altra figura dai corti capelli castani.

<<Mi hai chiamata, sorella?>>, domandò quest'ultima, guardandola e voltandosi verso di noi con fare stupito, <<oh, per una volta avremo una compagnia diversa dal solito>>.

Non feci a meno di notare i suoi seni coperti da due splendide conchiglie azzurre.

<<Loro non sono umani, sorella>>, le spiegò subito dopo con voce da sufficiente.

La donna dai capelli lunghi ci nuotò più vicino fino a quando sussultò, tirata dal polso da sua sorella. Sicuramente, quest'ultima doveva essere la maggiore.

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