CAPITOLO 27

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Il resto del viaggio era stato a dir poco favoloso.

Io e Adrian eravamo andati d'accordo, chiacchierando del più e del meno per tutto il viaggio. Soprattutto riguardante il nostro immenso futuro più che roseo e prosperoso.

Avevamo tutto, davanti: figli, viaggi, libertà e soprattutto una famiglia che sapevamo sarebbe vissuta con noi per sempre.

Se non altro, infatti, la famiglia di Adrian sarebbe sempre rimasta al nostro fianco; donandoci comunque i nostri spazi, ovviamente.

Scesi dalla macchina con un sorriso a trentadue denti stampato addosso.

Adoravo poter rivedere il bosco che accerchiava la nostra nuova casa e, soprattutto, sentirmi nuovamente a casa, lontana dai pericoli.

Non feci nemmeno in tempo a fare due passi avanti che subito sentii un qualcosa venirmi addosso.

Sbattei contro la portiera dell'auto e arretrai rimanendo sbigottita.

<<Greta?>>, domandai subito dopo riconoscendone i lunghi capelli biondi leggermente ondulati.

<<Non hai idea di quanto tu mi sia mancata!>>, esclamò stingendomi forte a sé.

Ricambia l'affetto dovuto appoggiando la testa sulla sua spalla e guardando poi Jason scendere dalla propria aula traendone un lungo respiro di sollievo.

Subito dopo ci guardò sorridente con i pugni appoggiati ai fianchi.

<<Mi sa tanto che qualcuno, qui, ha voglia di salutarti tanto quanto me>>, le sussurrai nell'orecchio facendo poi ridere il povero Jason con ancora la stanchezza addosso.

Ero contenta, dopotutto, che i vampiri avessero il loro super udito.

<<Ora vado e lo meno>>, dichiarò lei alzandosi di scatto e correndo poi nella sua direzione.

<<La vedo dura...>>, sussurrai tra me e me non appena Adrian mi affiancò, prendendomi da un fianco e iniziando a camminare in direzione della porta d'ingresso dove suo zio ci stava aspettando.

<<Cosa?>>, domandò lui ignaro della situazione che si sarebbe venuta a creare tra i due fratelli.

<<Niente, lo sentirai da te>>, sghignazzai sentendo, senza bisogno del super udito, le grida isteriche da parte di Greta.

<<Oh, diamine... non lo invidio per niente>>, scosse la testa alzando una mano verso il cielo e facendomi così scoppiare a ridere.

<<Ma devi ammettere che lei non ha tutti i torti. Insomma, Jason non le ha risposto durante il viaggio di ritorno>>, gli ricordai.

<<Era arrabbiato per ciò che era successo>>, lo difese ritornando dalla sua parte e facendomi così sorridere.

<<Essere arrabbiati non è sinonimo di non rispondere al cellullare. Soprattutto se sapeva perfettamente che Greta sarebbe stata in pensiero per lui>>, ribadii difendendo a spada tratta la mia amica.

<<Grazie!>>, urlò lei da lontano facendomi scoppiare in una sonora risata, accompagnata subito dopo da quella di Adrian.

<<Bentornati ragazzi miei!>>, ci salutò Harris ancora attaccato allo stipite della porta.

<<Zio Harris!>>, lo salutò Adrian abbracciandolo velocemente e lasciandomi poi il libero accesso per poter entrare.

<<Adrian, son contento che siate tornati!>>, mi sorrise e subito capii che non poteva avercela con me, dopotutto, <<e sono contento che Lidya sia comunque voluta scappare per andare assieme a Jason. Ti ringrazio di essere andata con mio figlio rischiando la tua stessa vita>>, mi ringraziò subito dopo facendomi intenerire all'istante.

VERBENADove le storie prendono vita. Scoprilo ora