CAPITOLO 11

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Eravamo tutti fermi in salotto nel momento in cui Harris tornò. Naturalmente, avevamo anche già fatto cena. Ognuno in modo diverso e con i propri cibi mangiabili.

Era strano sederci ad un tavolo come prima della battaglia contro i licantropi e dividerci i vari pasti. Vedere i maghi mangiare cibo umano così come Jake ed i suoi figli; e poi noi con i bicchieri stracolmi di sangue ed un fazzoletto sempre pronto per pulirci.

Io ancora non ci riuscivo. Almeno, non con così tata disinvoltura come facevano gli altri. Soprattutto Adrian che beveva con voracità. Alle volte sembrava non mangiare da giorni per potersi strafogare così.

Eppure, la sua pelle diveniva subito più lucente e rosata lasciando andar via quel pallidume che lo accompagnava per tutta la giornata. E ancora me ne chiedevo il motivo.

Insomma, non era mai stato così stanco o affaticato. E, oltretutto, solitamente era sempre in vena di battutacce così come suo cugino; ma era da quando ero tornata in vita che nessuno osava più alzare la testa dal piatto o dal proprio bicchiere.

Mi chiedevo il perché; ma avevo decisamente smesso di fare strane supposizioni. Ormai, mi ero perduta col fatto che nessuno mi avrebbe mai rivelato niente. E mi andava bene così, per una volta. Non volevo stare male per colpa loro. Avevo già i miei problemi da vampira da rivedere e, qualsiasi cosa stessero nascondendo, prima o poi me l'avrebbero sicuramente detta. Non poteva essere così importante come credevo che fosse. O, comunque, come m'immaginavo nei momenti di paura e tensione.

<<Quindi? Cosa sta succedendo a Dominic? Avete trovato una cura?>>, domandò Harris con sguardo serio, incrociando come suo solito le braccia al petto.

Kyran si fece avanti, lasciando per un attimo la mano di Norah dalle unghie smaltate di bianco. Ogni colore, a lei, sembravano donarle. Così come Greta, d'altronde.

<<Abbiamo trovato la cura>>, annunciò contento, <<è la pianta di belladonna; ma si trova nel lago Tahoe>>, spiegò velocemente con l'attenzione di tutti.

Harris si stupì e persino sul volto di Rachel vidi formarsi un cipiglio confuso.

<<Ma la belladonna non si trova nell'acqua>>, prese parola Jake dando un buffetto ad uno dei gemelli intento a tirare i capelli all'altro.

Sorrisi e Jake sembrò notarlo perché, subito dopo, mi rivolse uno sguardo.

Mi feci più vicina a Jason lasciando Adrian seduto sulla poltrona con lo sguardo perso nel vuoto. Mi chiesi a che cosa stesse pensando in quel preciso istante. Se avesse cambiato idea sul fatto di mandare suo cugino in avanscoperta da solo. E, poi, tutti sapevano quanto le sirene fossero pericolose.

<<Questa sì. Questo tipo di belladonna è stregata>>, spiegò Norah facendosi avanti e stringendo nuovamente la mano al suo fidanzato. Lui le sorrise rivolgendole un'occhiata dolce e fu in quel momento che fui estremamente gelosa della loro perfetta relazione. Mi chiedevo come facessero a rimanere così uniti; soprattutto dopo tutti quegli anni. Questo essendo che io e Adrian eravamo durati poco e niente. Anzi, stavamo ancora assieme? Non ne avevo la ben che minima idea e non ero convinta di volerlo sapere...

<<Da altre streghe?>>, domandò ancora Jake, confuso più di prima.

Norah scosse la testa e deglutii fortemente, facendomelo notare e persino sentire. Adoravo il mio nuovo super udito.

<<Da delle sirene>>, parlò subito dopo con voce roca; ma precise. Questo diede modo a tutti di sentire nuovamente.

Adrian si portò una mano sulla faccia, scrollandosela e tentennando. Ancora non ci credeva; ma perché non farlo?

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