<<Pensi davvero che ne usciremo vivi?>>, gli domandai continuando a camminare.
Tenevamo il classico passo umano e non ne sapevo il vero motivo. Eppure, mi dava un non so che di rilassante. Come se stessi solamente rinviando il nostro incontro con la morte. Ed era un bene, dopotutto.
<<Se parti così negativa nemmeno arriveremo a destinazione>>, m'intimò lui con voce stanca, scuotendo la testa e affondando i piedi nell'erba alquanto alta.
Avevamo bevuto e, ciononostante, ancora non mi sentivo del tutto in forze. Come se potessi avere di più e, effettivamente, era proprio così.
<<Non parto negativa; solo che...>>, tentai di finire, passandomi una mano tra i capelli e leccandomi le labbra secche. Avevo di nuovo sete; ma riuscivo a contenermi.
Era un po' come aver mangiato poco a colazione.
<<Hai paura, non è così?>>, mi domandò sfrecciandomi davanti e fermandosi proprio dinanzi a me.
Sussultai, fermandomi sul posto e guardando il cielo limpido.
Scossi la testa, mentendo.
<<Lo so che è così>>, mi lesse nel pensiero e lo apprezzai per questo. Con Jason era sempre tutto semplice. Troppo, forse, <<ma non devi preoccuparti. Lo sai che ci sono io. Lo sai che non sarai mai da sola>>.
Annuii passandomi nuovamente una mano tra i capelli scuri.
<<Questo lo so ed è qui che non mi piace>>, commentai bruscamente.
<<Cosa...? Perché?>>, domandò senza capire, allontanandosi di un passo e guardandomi storto.
<<Perché non voglio stare dietro alle tue spalle mentre tu combatti per un problema che ho creato io>>. Misi una mano sul petto, colpendomelo.
Mi sentivo in colpa, lo dovevo ammettere una volta per tutte.
<<Tu... pensi di aver fatto del male a Dominic?>>, scosse la testa, <<perché lo sai che non è così. Lo sai che non sei stata tu>>.
<<Sì, ma è stata per colpa mia. Lui non doveva essere lì in quel momento!>>, alzai il tono della voce, schiarendomela subito dopo, <<lui doveva essere in Italia a spassarsela dopo che suo padre è morto! Dopo che è stato lui ad ucciderlo solamente per difendere me e Adrian! E l'ha rifatto: ha pagato nuovamente solamente per me, capisci?>>, domandai.
<<No, non è andata così...>>, scosse la testa portando una mano sulla mia spalla e scrollandomela appena, <<lo sai bene anche tu che era lì perché voleva esserci. Ti avrebbe difesa in qualsiasi circostanza. Questo perché Dominic, nonostante tutto, teneva davvero a te. E lo sai, Lidya, lo sai>>, mi consolò ricordandomi i sentimenti contrastanti di Dominic nei miei confronti.
<<In ogni caso, ha pagato la sua vita per la mia. Per quella di una stupida umana>>.
<<Non sei stupida... e non sei nemmeno più un'umana. Ma, anche se lo fossi, non ci sarebbe nulla di male. Eri speciale prima come lo sei adesso o Adrian non si sarebbe mai e poi mai innamorato di te. Non fino a questo punto, almeno>>, mi ricordò facendomi annuire.
Sì, aveva ragione.
<<Ho paura di non farcela... ho paura di tornare a casa senza quella maledettissima cura>>, scossi la testa, <<non voglio ferirlo. Non voglio ferire nessuno e, al tempo stesso, non voglio nemmeno essere un peso per te>>.
<<Non sei un peso, Lidya. Tu non mi fai sentir solo>>, mi sorrise e si avvicinò guardandomi dritta negli occhi, <<se fossi solo mi sentirei perso e vuoto; invece ci sei tu e già la tua presenza mi basta e avanza. Mi da forza per continuare ad affrontare tutto ciò che avverrà da qui in poi, chiaro?>>, mi domandò, staccando la mano dalla mia spalla non appena annuii.
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VERBENA
Vampire-TERZO LIBRO DELLA TRILOGIA DI "BIANCOSPINO"- Dopo l'ultima battaglia avuta contro i licantropi, la vita di Lidya sembra essere cambiata. Ogni giorno diventerà sempre più difficile e la reclusione fuori città sarà la sua dannazione più grande. Rius...