la statua del Clown

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Ciò che mi appresto a raccontarvi è una delle storie più strane che mi sia capitato di sentire. Avevo un'amica ai tempi del liceo che come lavoretto saltuario faceva la babysitter, uno di quei lavoretti occasionali che solitamente svolgono gli adolescenti per avere qualche soldo in tasca, ad ogni modo questa ragazza in quel periodo faceva da babysitter ad una nota e benestante famiglia di Torino.

La famiglia in questione aveva due gemellini di 6 anni ed una casa molto grande, una di quelle villette disposte su due piani, in zona pre-collina. Sapete, quel tipo di case con un numero davvero spropositato di camere per l’effettivo nucleo familiare. Comunque, mi raccontò che una sera era andata a casa della coppia per controllare i gemellini, poiché loro sarebbero dovuti andare a cena fuori e si sarebbero trattenuti fuori casa fino a tarda notte. La cosa che colpì questa mia amica fu che il padre dei bambini si raccomandò che una volta messi a letto i bambini lei sarebbe dovuta andare in una camera specifica a passare la notte, una camera adibita a salotto con un enorme televisore e tutto quanto le sarebbe servito fino al loro ritorno. Il primo pensiero della ragazza fu che probabilmente essendo una coppia molto facoltosa non volessero che un’estranea si aggirasse per casa, ma rimaneva comunque una richiesta alquanto bizzarra.

Una volta andati via i genitori la babysitter, messi a letto i bambini, si recò nella stanza che le era stata indicata a guardare la TV. Ma c’era qualcosa che la turbava profondamente, mi ricordo che quando me lo raccontò vidi il suo viso diventare di un pallore quasi cadaverico, in questa camera, nell’angolo a sinistra del televisore vi era una raccapricciante statua raffigurante un clown di cui non si era affatto accorta quando la coppia le aveva mostrato dove avrebbe dovuto trascorrere la notte. La statua era totalmente fuori luogo nella stanza, una famiglia tanto facoltosa aveva sicuramente beneficiato dei servizi di un interior design, quindi com’era possibile un tale scempio stilistico?

Ricordo che usò precisamente queste parole: "Era totalmente sbagliata quella statua, era quanto di più sinistro mi fosse mai capitato di vedere fino a quel giorno." Non riuscendo a resistere neppure per un altro minuto là dentro in compagnia di quell’abominio la ragazza uscì dalla stanza ed andò di sotto per chiamare i genitori dei bimbi e spiegargli la questione. Al secondo squillo il padre rispose, ed una volta illustrato il problema le disse di andare nella cameretta dei bambini a svegliarli e di portarli immediatamente nel suo studio, che per il lavoro svolto dall’uomo aveva una porta blindata, ed una volta dentro chiudersi a chiave e di richiamarlo subito senza fare ulteriori domande. La babysitter eseguì gli ordini dettati dal padrone di casa ed una volta chiusasi nello studio con i bambini richiamò l’uomo. Ciò che mi raccontò mi fece venire la pelle d’oca. Subito chiese al padre il motivo di tutto ciò e la risposta che seguì fu agghiacciante: "Signorina, noi non abbiamo mai avuto nessuna statua raffigurante un clown in casa, chiami immediatamente la polizia."

Impietrita la ragazza, poco più che adolescente tengo a ricordarvelo, chiamò la polizia che non tardò ad arrivare. arrivarono quasi contemporaneamente ai genitori dei gemelli che, aperta la porta di casa, permisero agli agenti di setacciare l’intera casa, non c’era nessuno tolto la babysitter ed i due bambini. In seguito la coppia raccontò alla giovane che recentemente i gemellini si erano svegliati urlando e piangendo nel cuore della notte, sostenendo che nella loro stanza ci fosse un Clown che li osservava dormire in silenzio, nell’angolo buio della loro cameretta. Inizialmente avevano pensato si trattasse di un incubo o di una fantasia che solitamente i bambini in tenera età sviluppano dando corpo alle loro paure ed avevano attribuito quest’inquietante presenza alla loro fervida immaginazione. Sconvolta la ragazza lasciò la casa della coppia e non vi fece mai più ritorno.

Cosa sia stato del Clown e che fine abbia fatto non ha saputo spiegarmelo, posso solo dire che il terrore che provava era sincero. Non fu un caso isolato, in quell’anno vennero registrate, effettivamente, decine di chiamate alle autorità che segnalavano un Clown immobile in prossimità dei parchi e nei vicoli caratteristici della città di Torino, ma siccome le segnalazioni venivano fatte perlopiù di notte e perlopiù da ragazzi e ragazze vennero prese poco seriamente e liquidate come semplici bravate e scherzi di cattivo gusto ai danni dei poveri malcapitati. Ad ogni modo mi raccontò che da una sua cara amica, che come lei aveva prestato servizio come babysitter alla coppia, aveva saputo che la famiglia si era trasferita e la casa era rimasta disabitata. Si racconta che ancora oggi passando davanti al cancello di questa casa (mai più abitata da nessun altro dopo quel giorno ) soprattutto di notte, si possa scorgere una figura nascosta immobile nell’ombra intenta ad osservare chi vi si avventura

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