Io la amavo, non potevo farci nulla. A lei invece non importava niente.
Eravamo stati insieme un anno, io ero molto innamorato e lei mi aveva lasciato per un altro. Il suo nuovo ragazzo è un giocatore di rugby, è ricco, e di sicuro è molto più intelligente di me. Effettivamente non è che io sia un granchè: un diciassettenne tossico che passa le serate a sballarsi in compagnia.
La nostra storia era un continuo litigare e lei si era stufata di me. Diceva che una "ragazza di classe" come lei si meritava di meglio, un laureato, un colto, un ricco, non un povero sbandato come me. Il suo nuovo ragazzo la tradisce, e lei finge di non saperlo.
Io non l'ho mai tradita. Io non l'ho mai trattata male. Il mio unico problema? Non essere nessuno. T’innamori così tanto di una ragazza e lei ti strappa il cuore come nulla fosse. Intanto si rifidanza subito e continua la sua vita felicemente. Ti ruba gli amici, invitandoli sempre a uscire con lei, studia, si diverte e sicuramente avrà un futuro.
E tu? Rimani solo con la droga, con i problemi, con le lacrime, con la rabbia. I tuoi "amici" ne parlano sempre: è simpatica, intelligente, bella, e quando c'è lei, sembra che a nessuno interessi più di te. Lei ride sempre, ma quella risata che prima ti rallegrava, ora fa crescere follia e disperazione dentro di te. Lei frequenta una scuola diversa, è in classe con una tua cara amica, che per colpa sua pian piano si allontana da te.
Loro pensano che mi sia passata. In effetti non hanno torto: rimango un tossico, ma me ne sono fatto una ragione.
Oggi è un giorno normale. Sono andato alla sua scuola, dove prima andavo sempre a prenderla. Sono entrato. Ho sempre amato quell'edificio. Oggi è un giorno normale. Intorno a me c'è tanto sangue, tanti giacciono al suolo. Accanto a me le budella del suo ragazzo. Poco distante, il cranio della mia ormai ex-ragazza, esploso in tanti pezzi. Oggi è un giorno normale. Vedo dei volti. I volti dei miei amici. Ma questa volta non ridono. No, stavolta rido io. Oggi è un giorno normale. Ormai lei non c'è più né nella mia testa, né nel mio cuore, né in quella classe. Tutti mi odiano e urlano, augurandomi una morte lenta. Morire è troppo semplice ed è una punizione troppo poco dolorosa. Ora tutti mi odiano. Ma io sto in silenzio. Non m’importa. Lei mi ha spezzato il cuore, io le ho spaccato la testa. Non vedo il problema. Mi ha fatto sentire un verme. Ora anche lei si sente così, siamo pari. Oggi è un giorno normale. Come tutti i giorni in cui lei non c'era. Oggi è un giorno normale.
Oggi è un giorno normale.
Oggi è un giorno normale.
Oggi è un giorno normale.
Mi punto la pistola alla tempia.
Bacio quel poco che resta del suo viso. Il viso che ho tanto amato e tanto pianto.
Premo il grilletto.
Oggi non è un giorno normale.
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Creepypasta
FanfictionIl termine Creepypasta deriva da "Copypasta" (a sua volta derivante da "Copy and Paste", il nostro Copia e Incolla), un neologismo inglese che indicava un blocco di testo copiato e incollato più e più volte di sito in sito. Una Creepypasta è un racc...