Secondo una leggenda che viene di rado raccontata, la piccola isola davanti la costa dell'Isola Cannella era una volta un'attrazione turistica. L'isola era chiamata "Festival Island". Su qualunque mappa odierna si guardi, essa è senza etichetta e di dimensioni minori rispetto all'isola originale. Si dice che l'esplosione che generò Mewtwo fece fuggire o uccise tutti i Pokémon che abitavano l'isola e che tutte le persone che una volta la visitavano non ci ritornarono mai più; anche il Centro Pokémon è abbandonato.
Il Lapras di Katie era molto stanco: avevano percorso parecchia strada sin dal mattino. Katie e il suo amato Lapras avevano lasciato la loro casa a Tangelo Island di mattina presto. Lei si era presa una pausa di due mesi dall'allenare Pokémon dopo aver battuto la Lega delle Isole Orange ed ora era diretta a Kanto. Fortunatamente, Katie avvistò un'isola dove lei e il suo Lapras potessero passare la notte.
Katie balzò giù dal suo Lapras e tirò fuori la sua Pokéball. Camminò verso di lui e lo accarezzò sulla testa; "Ottimo lavoro, Lapras". Lapras, esausto, mugolò alle carezze di Katie; "Riposati, Lapras. Domani raggiungeremo Kanto". Detto questo, richiamò Lapras nella sua Pokéball. Rimise la Pokéball in tasca e osservò il bellissimo tramonto sopra il mare. Dopo che il sole scomparve sotto l'orizzonte, decise di avventurarsi all'interno della foresta: Katie aveva realizzato che, se avesse raggiunto l'altro lato dell'isola entro il mattino, Lapras avrebbe dovuto percorrere meno strada per raggiungere Kanto.
La foresta era stranamente silenziosa; l'unico suono era quello dei passi di Katie.
"C'è nessuno?" chiese, ricevendo come unica risposta l'eco della sua voce. "Hey! C'è nessuno?" chiese di nuovo; e di nuovo le rispose solo l'eco della sua voce.
Katie continuò a camminare, spostando le erbacce sulla sua strada mentre seguiva un vecchio e sporco sentiero. Presto raggiunse un bivio nel mezzo della foresta. C'era un cartello che puntava verso Ovest su cui era scritto "Porto", coperto dalla scritta "Chiuso" in vernice rossa, ormai sbiadita. Al cartello che puntava verso Est mancavano alcune lettere, ma la scritta "Poké" era chiara. Sotto i due cartelli vi era un pezzo di cartone molto vecchio che, nonostante l'inchiostro fosse gocciolato, recitava: "Torna indietro ora". Katie riflettè per un secondo e decise di dirigersi al porto.
Non fu una lunga camminata, ma quando uscì dalla foresta fu chiaro che il porto non era un luogo sicuro. C'era una cancellata chiusa con delle catene con un cartello con scritto "Pericolo: alta tensione" che negava l'accesso a quel che rimaneva del porto. Qualcosa provocò un rumore tra i cespugli e Katie si voltò di scatto. Il rumore cessò. Ora veniva da altri cespugli e Katie si voltò appena in tempo per vedere un piccolo Nidoran con una sola gamba anteriore e una sola gamba posteriore passarle accanto zoppicando e passare sotto la cancellata. Il Nidoran non rimase folgorato al contatto. Era chiaro che non c'era elettricità. Osservò il Nidoran finché non scomparve alla sua vista.
Katie tornò indietro fino al bivio e questa volta prese il sentiero che portava ad Est. Era malandato e coperto di erbacce come il primo sentiero. Si autoconvinse che i versi di Pokémon che sentiva erano solo la sua immaginazione e che i rumori tra i cespugli erano dovuti al vento. Di tanto in tanto vedeva delle ombre di Pokémon attraversare il suo cammino, ma erano sempre deformate o irriconoscibili per qualche motivo.
La prima ombra assomigliava a un Poliwirl con due stomaci, la seconda sembrava un Magikarp con quattro zampe. Ormai vedeva un'ombra ogni pochi passi e più si addentrava nella foresta più ombre incrociavano il suo cammino. Continuava a sentire versi di Pokémon, ma c'era qualcosa di strano in essi. Estrasse il suo Pokédex, ma questi non riconobbe quei versi. Per Katie era una prova evidente del fatto che la sua immaginazione stesse distorcendo il suono del vento.
Il sentiero la condusse in una piccola area dove sorgevano tre costruzioni che sembravano abbandonate e da cui partiva un altro sentiero che si riimmergeva nella foresta. La prima costruzione sembrava un Municipio abbandonato; le scale che portavano alla porta erano crepate e pronte a collassare da un momento all'altro. Tutta la costruzione era ricoperta di erbacce, porte e finestre sbarrate e una fontana con una statua di un Mr. Mime e un Jinx che si baciavano era frantumata e cadente.
STAI LEGGENDO
Creepypasta
FanfictionIl termine Creepypasta deriva da "Copypasta" (a sua volta derivante da "Copy and Paste", il nostro Copia e Incolla), un neologismo inglese che indicava un blocco di testo copiato e incollato più e più volte di sito in sito. Una Creepypasta è un racc...