storie di una ragazza

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Non ci credevo, l'estate era già passata e oggi era il mio primo giorno di scuola. Non vedevo l'ora di conoscere i miei nuovi compagni del liceo artistico.Mi diressi verso la mia nuova classe, la 1°A. Quando entrai vidi la professoressa, probabilmente era quella di arte visto il modo in cui si era vestita. Entrai e dissi:"Buongiorno".

La prof :"Buongiorno".Non mi guardò in faccia, pensava a scrivere sul registro.Io presi posto al primo banco e aspettavo che arrivassero altri compagni. Dopo qualche minuto arrivò un ragazzo, era biondo e con gli occhi azzurri, sembrava un principe. La professoressa alzò lo sguardo e disse al ragazzo: "Bellini si segga vicino a questa ragazza."Quindi si chiamava Bellini di cognome, ma non volevo azzardarmi a chiedergli il nome. Lui si sedette al mio stesso banco e mi chiese: "Ciao mi chiamo Alessandro e tu? "

Io tutta emozionata:"Sono San.. dra, è un piacere conoscerti".

Lui:"Che vorresti fare dopo il liceo?"

Io:"L'Accademia di moda, tu? "

Lui:"Non so, forse l'accademia delle belle arti. Ma di dove sei? Non hai un accento napoletano"

Io:"Mi sono trasferita a Napoli due anni fa, ma prima abitavo a Roma".

All'improvviso la prof prese il registro e lo sbattette sul mio banco e disse:"Vogliamo fare un pò di silenzio,non ha sentito che la campanella è suonata!"

Io:"E allora? Ci siamo solo noi 3 e visto che gli altri non sono ancora arrivati che dobbiamo fare? "

La prof:"Ah non sapete che fare! Perché non fate un disegno o qualcos'altro?!"

Io stavo per risponderle quando entrarono tutti gli altri compagni.

La prof:"È questa l'ora di arrivare? Mi avete fatto perdere un quarto d'ora di lezione per aspettarvi! "

Tutti gli altri non la stettero a sentire e andarono a sedersi.Dopo 2 ore finalmente la merenda, l'unico momento per parlare e conoscerci. Alessandro andò al distributore automatico. Io mi alzai dalla sedia e andai vicino un gruppetto di ragazze. Era molto vanitose e già mi stavano antipatiche. Quando mi avvicinai per parlare una mi prese per il braccio e mi portò fuori dalla classe. Lei mi disse:"Senti stronza, potrai pure avere dei bei occhi azzurri e stare seduta vicino ad Alessandro,ma non azzardarti a provarci,lui é mio e di nessun'altra"

Io:"Stronza a chi!Poi se volessi provarci non sono cazzi tuoi,capito?"

Nel momento in cui lo dissi Alessandro era dietro me e aveva in mano due buste di patatine.Lui sentí tutto ,ma fece finta di niente e andò in classe.Quella ragazza alla fine mi disse:"Io non ti lascerò in pace finché non rinunci ad Alessandro! Poi il mio nome è Renata."

Io:"E il mio è Sandra, e no stronza. Inoltre ti ripeto che non so cazzi tuoi se ci provo con Alessandro! ". Dopo quelle parole me ne andai in classe e trovai sul mio banco una busta di patatine, la stessa busta che aveva Alessandro. Stavo per aprirle quando Renata me le strappò di mano e le butto nella spazzatura. A quel punto persi la pazienza e stavo per picchiarla, se non mi avesse fermata Alessandro. Lui disse:"Non ne vale la pena, è solo una dispettosa"

Renata:"Io dispettosa! Non è affatto vero" - disse con tono smorfioso."E tu lo sai, perché sei stato il... "

Alessandro non le fece finire la frase e le ha tappato la bocca con le sue patatine. Io non capivo cosa succedeva.Finite le lezioni uscii e restai vicino al cancello della scuola aspettando che mio zio venisse a prendermi. Dopo qualche minuto suonò il mio telefonino. Risposi.

"Zio quando vieni, io sto fuori scuola"

Zio:"Ho avuto un problema con l'auto, puoi farti accompagnare da una tua compagna? "

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