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Dopo essermi calmata cominciai a mettere in ordine le mie cose, riponendo tutti i vestiti nell'armadio.
La casa era veramente bella e niente era fuori posto. Anche la mia camera era perfetta, avevo addirittura un bagno tutto mio! La stanza era spoglia, sicuramente avrei dato quel tocco di femminilità che le mancava. Stanca per il viaggio e per la corsetta non pianificata, mi buttai sul letto con ancora metà valigia da svuotare.
Chiusi gli occhi e ripensai a quel Federico. Mi aveva fatta innervosire come non mi era mai successo prima d'ora, e in più mi era venuto un forte mal di testa. Nonostante avrei tanto voluto picchiarlo, pensai al lato positivo di lui. Era un gran figo e nonostante a primo impatto sembrava essere un cattivo ragazzo, era davvero molto buffo. Avrei tanto voluto rivederlo, ma qualcosa mi diceva che non saremmo mai andati d'accordo visto che al "primo incontro" avevamo già cominciato a litigare.

Erano le nove quando sentii il campanello suonare. Andai ad aprire e mi ritrovai davanti mio padre, che non vedevo da tantissimo tempo.

I miei genitori erano separati da molto tempo. Anche a causa del lavoro di mio padre, che faceva l'allenatore di calcio, la mamma aveva deciso che il loro matrimonio non sarebbe potuto più funzionare. La mamma adesso abitava con il suo nuovo compagno a Bologna, ed era più che felice.
Anche per il rapporto che avevo con mio padre avevo deciso di trasferirmi con mia madre e di andare da mio padre solo in estate. E oggi eccomi qua, nella casa nuova in cui si era trasferito mio padre.

Mio padre mi abbracciò e io ricambiai l'abbraccio, con l'intenzione che questa volta avrei stretto un bel rapporto con lui.
"Ciao tesoro! Guarda, ti ho portato la pizza, spero tu abbia fame." gli sorrisi e mi trattenni dall'abbracciarlo per avermi portato la pizza, era ancora troppo presto. "Io vado a letto, sono molto stanco." annuii cominciando a divorare la pizza.
Mio padre era l'allenatore della Juventus, come penso si sia già capito, e tornava a casa sempre sfinito. Da quando allenava la Juve ero andata tantissime volte allo Stadio e avevo anche fatto amicizia con la squadra. Ero praticamente una patita di calcio, forse l'unica cosa che avevo ereditato da mio padre, e ogni volta che c'era una partita io ero sempre in prima fila a tifare la mia Juve.
La mattina seguente avrei raggiunto Vinovo con mio padre, per salutare tutti i ragazzi che mi erano mancati un casino, e all'improvviso mi venne in mente Federico, il nuovo acquisto della Juve, che avrei sicuramente incontrato la mattina seguente.

Mi Rey ||• Federico BernardeschiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora