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I giorni successivi al quel fantastico giorno furono altrettanto fantastici. Io e Fede avevamo quasi completamente smesso di litigare, anche se i litigi non potevano di certo mancare. Si stava dimostrando il ragazzo più dolce dell'universo, e sapete cosa stava accadendo?
Mi stavo letteralmente innamorando di lui.
Senza di lui non ci sapevo stare, sentivo troppo la sua mancanza anche quando era via per qualche ora. Non stavamo insieme, sinceramente non ne avevamo neanche parlato, ma a me stava bene così. Lo adoravo, anche quando si comportava da stronzo patentato.

Atterrati all'aeroporto, il pullman della Juventus ci portò direttamente all'Hotel. Io mi rinchiusi nella mia camera d'albergo, mentre i ragazzi andarono all'Olimpico.
"Tornerò questa sera." mi disse Federico accompagnandomi fino alla stanza, dandomi un bacio a stampo sulle labbra. Gli sorrisi in punta di piedi, ancora stordita per il suo bacio. Dovevo ancora abituarmi all'effetto che mi facevano i suoi baci.
"Ti aspetto." mi fece l'occhiolino e se ne andò. In abito era ancora più sexy del solito.

Il giorno dopo, quando mancavano ormai poche ore alla partita, mio padre si riunì con la squadra per le formazioni ufficiali. Quando tornò Federico con il volto impassibile, dedussi che non era stato messo fra i titolari.
"Ehi, sarà per la prossima volta." gli accarezzai una spalla, e guardandomi intorno per vedere se non ci fosse nessuno, gli stampai un bacio sulle labbra per confortarlo. E ancora non ci credevo che io e Federico eravamo finiti in questa situazione, quando ero convinta che lo avrei odiato per tutta la vita.

Pronta sugli spalti a tifare la mia Juve con indosso la maglia di Federico, salutai Fede che si andò a sedere in panchina. Inutile dire che mi ritrovai lo sguardo di tutti puntati su di me, che diventai un pomodoro rosso per l'imbarazzo.
"Chissà come mai porti la maglia di Federico." mi disse Luisa che era venuta allo stadio per tifare con me la Juve. Feci spallucce nella speranza che lei mi credesse, ma non ci riuscii.
"Nessuno lo sa, ma io e Fede ci siamo baciati." e non solo una volta. Luisa si mise le mani sul viso sbalordita, come chiunque avrebbe fatto. Insomma, fino a qualche giorno fa litigavamo anche per una minima cazzata e adesso sembravamo due fidanzatini.
"E adesso state insieme?" mi chiese lei, mentre io ero concentrata più che mai sulla partita cominciata da poco.
"No. Diciamo in un certo senso che ci stiamo frequentando." le risposi senza nemmeno guardarla. Già avevo avuto un colpo al cuore per l'occasione che si era fatto sfuggire Cuadrado al secondo minuto.

"Oh, sono così contenta." era felice per me, ma io ero troppo impegnata nel guardare la partita per ringraziarla.
"Porca puttana!" esclamai quando al trentaduesimo minuto, la Lazio ebbe un rigore, che venne segnato da Immobile. Con la rabbia che avevo, avrei ucciso volentieri tutti i tifosi laziali.
Al cinquantaquattresimo, accadde la stessa identica cosa. Immobile segnò di nuovo e io bestemmiai in una maniera che subito mi fece pensare a Buffon bestemmiare nello stesso modo. Stavamo letteralmente facendo cagare. Cominciai a mangiucchiarmi le unghie delle mani, e posai lo sguardo su Federico, che stava facendo la stessa cosa in panchina. Dio, quanto era bello in quel momento.

Ah no, lui era bello in qualsiasi momento.

Al ottantaciquesimo minuto, ero talmente incazzata che la partita stesse andando a rotoli, che non mi accorsi del goal meraviglioso di Paulo che segnò su punizione. Esultai insieme agli altri tifosi juventini, saltellando sul posto come una forsennata. Fede era entrato in campo da un bel po' di tempo, e mentre andava a esultare insieme ai suoi compagni di squadra, puntò il suo dito nella mia direzione. Mi sedetti e mi coprii per l'imbarazzo, tornandando ad avere gli occhi di tutti puntati su di me.
"Che stupido!" dissi con le mani davanti al volto, mentre Luisa se la rideva.
Al novantunesimo mi alzai dalla sedia gridando di pretendere il rigore per un fallo su Alex Sandro. E infatti, l'arbitro ci assegnò il rigore. Inutile dire che mi stavo sentendo male tanto che avevo gridato senza prendere fiato.
Ci speravo. Ci speravamo.
Eppure ecco crollare tutte le mie speranze al novantatreesimo, quando la Lazio fece un altro goal, il goal decisivo. Mi sedetti e guardai tutti i giocatori della Lazio abbracciarsi per la vittoria ormai in tasca, piangendo. Sì, stavo piangendo. Ci avevo creduto davvero fino alla fine, e faceva male vedere tutte le tue speranze essere spezzate proprio alla fine.
Quando la partita finì, andai in campo con il viso rigato dalla lacrime verso Federico, che con il volto sconfitto, mi abbracciò per confortarmi, sussurrandomi parole dolci all'orecchio mentre io mi accoccolai sul suo petto.

//Che dire di questa partita, ci avevo creduto davvero fino alla fine come suppongo tutte voi, e ci sono rimasta davvero male quando abbiamo subìto il terzo goal. Forse siamo andati in campo troppo sicuri di vincere o forse semplicemente loro hanno meritato di vincere di più rispetto a noi. Non abbiamo giocato benissimo, ci siamo forse ripresi sull'1 a 2 di Dybala, e nemmeno visto che al 94' ci siamo fatti fregare di nuovo. Abbiamo giocato davvero male rega, ma io comunque credo nella squadra, e quindi sempre fino alla fine forza Juventus!💪💪\\

Mi Rey ||• Federico BernardeschiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora