Federico
Tutto era pronto.
Quella domenica sembrò arrivare prima del previsto e, anche se tutto era perfettamente organizzato, sentivo l'ansia mangiarmi letteralmente tutto il corpo. La scatolina contenete l'anello che avevo scelto insieme a Paulo si trovava nella tasca sinistra della mia giacca di pelle, pronta a essere tirata fuori appena ne avessi avuto l'occasione.
Il pranzo si sarebbe svolto a Casa Juve, e solo i miei futuri suoceri erano all'oscuro della sorpresa che avrei fatto alla loro splendida figlia, anche se sua madre in quei giorni aveva sospettato qualcosa e non aveva fatto altro che darmi il tormento per farmi sputare il rospo. Inutile dire che non era riuscita a farmi dire un bel niente. In partenza avevo deciso che sarebbe stata una sorpresa e tale sarebbe rimasta fino alla fine.Camminavo avanti e indietro per tutta la stanza, rischiando anche talvolta di inciampare nelle cose che ci erano state regalate per il presto nuovo arrivato. La stanza era colma di tante cosette blu, che erano aumentate esageratamente con l'arrivo inaspettato della mamma di Kim. Quella donna sprizzava gioia da tutti i pori, e in più era fantastico di come si occupava della sua piccola Kim. Si poteva notare lontano un miglio che le voleva un bene dell'anima. Ad ogni modo, anche io presto avrei ricevuto una visita. Infatti, proprio il giorno prima avevo ricevuto una chiamata dalla mia famiglia che mi aveva avvisato di un loro arrivo imminente. A Kim non avevo detto nulla, volevo che anche per lei fosse una cosa inaspettata tanto quanto lo era stato per me.
All'improvviso, Kim uscì dal bagno in tutta la sua bellezza ponendo fine a tutto il girovagare interminabile dei miei pensieri. Era stupenda come sempre, più del solito con quella pancia enorme che conteneva il frutto del nostro amore.
Ah, vi avevo già detto che avevamo deciso di chiamare nostro figlio Christian? Ebbene sì, eravamo entrambi d'accordo almeno sul fatto che il nome 'Massimiliano' si addiceva troppo poco e il nome di mio padre altrettanto.
"Sei bellissima." le dissi, facendola arrossire inevitabilmente. Se possibile, mi innamorai di lei ancora e ancora di più.
"Grazie." sorrise, poi si avvicinò a me e mi gettò le braccia al collo, lasciandomi un bacio casto sulle labbra. "Ancora non capisco il motivo di questo pranzo a Casa Juve. Insomma, è il compleanno di qualcuno o qualcosa in particolare?" chiese, corrugando le sopracciglia.
"Non lo so amore, anche io non ne conosco il motivo preciso." dissi, mentendole. Purtroppo, in quei giorni, per non rischiare di farle sospettare qualcosa ero stato costretto a mentirle più di una volta e sinceramente speravo che quella fosse stata l'ultima volta.
"Mh, va bene." mi stampò un altro bacio sulle labbra e si allontanò da me "Possiamo andare." ecco, adesso non si poteva tornare più indietro. Niente se, niente ma. Da lì a poco il mio destino sarebbe stato legato per sempre alla stupenda ragazza che ergeva davanti ai miei occhi.Durante quel breve tragitto verso Casa Juve avevo pensato a tantissime cose. Kim aveva solo diciotto anni ed era già incinta di otto mesi di un bambino, e se non fosse stata pronta per quell'altro grandissimo passo? Anche se ormai eravamo prossimi a diventare genitori e convivevamo da ormai tre mesi, avevo comunque la costante paura che non avrebbe accettato la mia proposta. Fremevo al solo pensarci.
"Tutto bene?" mi chiese Kim appena fummo entrati nel parcheggio di Vinovo.
"Si, perché me lo chiedi?"
"Ti vedo stranamente troppo silenzioso. È successo qualcosa?" chiese ancora, evidentemente preoccupata per il mio strano comportamento. Al posto suo, anche io mi sarei preoccupato. Di solito parlavo e straparlavo, quel giorno invece ero rimasto muto come un pesce per tutto il tempo.
"No, amore. Va tutto meravigliosamente alla grande." risposi, cercando di risultare il più credibile possibile anche se dal suo sguardo sembrava non avermi creduto. Chi lo avrebbe fatto, d'altronde.Scendemmo dall'auto e, mano nella mano, ci dirigemmo verso l'interno di Casa Juve. Al nostro arrivo ormai c'erano quasi tutti, mancavano solo Nedved e Marotta, invitati anche loro assieme al Presidente Agnelli.
Kim mi si allontanò da me un istante per andare a parlare con sua madre, mentre a me si avvicinarono Paulo e Sami.
"Ansioso?" mi chiese l'argentino, parlando a bassa voce per non farsi sentire da Kim.
"Abbastanza."
"Andrà tutto bene." disse Miralem, avvicinatosi a noi da poco.Ci sedemmo a tavola appena arrivarono anche Nedved e Marotta. Massimiliano sedeva accanto alla sua ex moglie, nonché mamma di Kim, guardandola in un strano modo ...in un modo quasi romantico. Disoltsi lo sguardo da loro e lo poggiai su quei deficienti e miei compagni di squadra, che mi guardavano con un sorriso malizioso rischiando quasi di essere scoperti da Kim.
"Perché ci sono solo io e non anche le fidanzate degli altri?" mi chiese Kim avvicinandosi al mio orecchio, facendo ben attenzione a non farsi sentire dagli altri.
Diavolo, con tutte quelle domande non avrei resistito ancora a lungo. Ma dovevo farcela, mancava ancora poco.
"Perché non era un pranzo chissà quanto importante e tu sei la figlia del mister." le dissi, sorridendole. Ancora quello sguardo di chi non se l'era bevuta neanche per finta.Finimmo di mangiare la carne che ci era stata servita come secondo pasto, e Paulo cominciò a scalciare sotto al tavolo contro la mia gamba vedendo il mio esitamento. Io facevo finta di niente, pensando solamente al momento giusto per alzarmi e fare la fatidica richiesta. Mentre tutti parlavano fra di loro allegramente mi alzai dalla sedia e attirai su di me l'attenzione di tutta la stanza, compresa anche quella dei camerieri. I ragazzi cominciarono a sorridere sapendo già quello che sarebbe successo da lì a poco. Estrassi la scatolina dalla tasca e mi inginocchiai.
Kim
Durante la settima, il comportamento di Federico era stato così insolitamente strano che ero arrivata alla conclusione che di me si era già stancato e che mi stava tradendo con un'altra. Quel giorno poi, il suo comportamento era diventato più strano rispetto ai giorni passati. Che mi stesse tradendo sul serio? Il solo pensiero mi faceva venire un nodo allo stomaco.Mentre mia madre mi parlava di come lei e mio padre si stavano riavvicinando proprio come ai vecchi tempi, vidi Federico alzarsi dalla sua sedia, estrarre una scatolina dalla sua tasca ed inginocchiarsi proprio di fronte a me. All'inizio non mi resi conto di quello che stava facendo, poi quando aprì la scatolina e vidi un anello luccicante i miei occhi cominciarono a riempirsi di lacrime.
"Kimmy, sei l'amore della mia vita. Anche se la nostra storia non va avanti da moltissimo tempo, so per certo che sei e sarai l'unica persona al mondo che io amerò per il resto della mia vita. Oggi, qui, davanti a tutti, ti chiedo: 'Kim, amore della mia vita, vuoi sposarmi?' " mi portai una mano alla bocca e cominciai a piangere per l'emozione, talmente emozionata da non riuscire a spiccare una sola parola. Federico, vedendo che non davo nessuna risposta, mi prese la mano e mi mise l'anello all'anulare sinistro.
"Fede, ti amò così tanto." dissi, ma prima ancora che potessi dargli una risposta mi arrivò una fitta non molto dolora al grembo. Sbarrai gli occhi e scostai in malo modo la mia mano da quella di Federico, portandomela al grembo.
"Kim? Cosa succede? Stai bene?" mi chiese Federico, ma la verità era che non capivo nemmeno io quello che mi stava succedendo. Poi, vedendo una pozza d'acqua per terra, compresi.
"Fede, credo che sia giunto il momento."//Ehilà ragazze. Dopo questo capitolo forse ci saranno solo altri due capitoli, ma non di più. Quindi niente, siamo giunti quasi al termine e devo ammettere che, (oltre ad alcuni capitoli che non hanno molto senso) questa storia mi mancherà un sacco. Quindi niente, fatemi sapere come vi sembra questo cpaitolo😉😻❣💨💖💓\\
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Mi Rey ||• Federico Bernardeschi
Fanfiction//Tratto dalla storia\\ "Ti odio! Non ne combini una giusta!" mi disse mentre cercava di riparare al danno che avevo fatto. "Se tu non mi avessi bagnata, io non sarei dovuta entrare in casa tua e io non ti avrei rotto il vaso!" mi misi sulla difensi...