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Aprii gli occhi nel bel mezzo della notte sentendo arrivare l'ennesimo conato di vomito. Mi alzai velocemente dal letto e andai in bagno per vomitare per la quarta volta consecutiva in meno di due ore. Quando ebbi finito mi lavai la bocca e mi sedetti sul bordo della vasca, con la testa tra le mani.
All'improvviso sentii la porta del bagno aprirsi e mi ritrovai davanti mio padre con la faccia palesemente preoccupata.

"Kim, stai bene?" mi chiese con la voce impastata dal sonno.
"Si si, sono solo venuta in bagno." mi rimisi in piedi con un finto sorriso, ma si vedeva lontano un miglio che mio padre non aveva creduto nemmeno a una parola di quello che avevo detto.
"Kimmy, non sono stupido. Ti ho sentita venire in bagno altre volte per vomitare." abbassai lo sguardo rassegnata, non sapendo cosa dirgli per non farlo preoccupare. "Hai l'influenza?" mi chiese ancora, vedendo che non spiccicavo parola. Mi andai a sedere di nuovo sul bordo della vasca sbuffando, seguita a ruota da lui.

"Hai mai fatto qualcosa di particolarmente sbagliato ma di cui non te ne saresti mai pentito nemmeno per tutto l'oro del mondo?" gli chiesi, guardandolo negli occhi.
"Certo. Tutti commettiamo degli errori."
"Si ma, questo è un altro tipo di errore. In realtà non so neanche se posso definirlo errore."
"Cosa è successo, Kim?" chiese lui preoccupato, vedendo che invece di dirgli direttamente cosa mi stava succedendo, io ci giravo intorno. "Hai fatto qualcosa di brutto?"
"No! Almeno per me non è una cosa brutta."
"E allora che succede?" tirai un sospiro prima di parlare, perché sapevo che quello che gli stavo per dire avrebbe potuto scatenare la terza guerra mondiale.

"Papà, forse sono incinta." mio padre sbarrò gli occhi e rimase in quella posizione per alcuni minuti, tanto che pensavo fosse una causa pre-infarto. "Papà stai bene?"
"Sai c-chi potrebbe essere il ...si, insomma, il padre?"
"Papà! Certo che lo so, non sono mica una poco di buono!" urlai, nonostante fossero solo le due del mattino.
"E chi sarebbe?"
"Federico." dissi, facendogli alzare un sopracciglio. "Bernardeschi." e accadde. Mio padre svenne.

Federico
Quella mattina il mister non si era presentato agli allenamenti dicendo che stava poco bene, e Kim non aveva risposto a nessuna delle mie chiamate e ai miei messaggi. Il che era piuttosto strano, così decisi di passare da casa sua subito dopo gli allenamenti.

Suonai al campanello dopo che mi fu aperto il cancello. Al primo tentativo nessuno mi venne ad aprire, al secondo qualcuno si degnò di venirmi ad aprire la porta.
"Federico!" Kim uscì fuori socchiudendo la porta, meravigliata nel vedermi.
"Ehm ...ciao. Sono passato per vedere se stessi bene visto che non hai risposto né alle mie chiamate né ai miei messaggi." le dissi avvicinandomi per baciarla, ma lei si scansò.
Ma cosa diavolo succedeva!

"Fede, non so se è stata una buona idea venire qui."
"Per quale motivo?" prima che Kim potesse rispondermi, sentimmo un urlo provenire dall'interno della casa.
"È quello scellerato?!"
"Ecco il motivo." Kim mi prese per mano e mi fece entrare finalmente dentro, senza aggiungere nient'altro.
"Se prendo quel disgraziato giuro che lo riduco a brandelli!" suo padre urlava a squarciagola dalla sua camera, e fui quasi sicuro che si riferisse a me.
"Cosa gli prende?"
"Gli ho detto che forse sono incinta." sbarrai gli occhi e quasi non mi prese un colpo. E io che me ne stavo lì tutto tranquillo senza nemmeno provare a scappare!
"Cosa?!"
"Tu!" mi voltai e vidi Massimiliano venirmi incontro arrabbiato, ma che dico, infuriato, prendendomi per la maglietta e avvicinandosi a pochi centimetri dal mio viso. "Hai messo incinta mia figlia!"
"Calma, non ne siamo ancora certi." dissi alzando le mani sorridendo spaventato, cercando di non farlo infuriare ancora di più.
"Smettila papà, lascialo in pace."
"Ha ragione lei." dissi io.
"Tu zitto."
"Okay."
"Ho comprato il test di gravidanza questa mattina visto che questa notte ho vomitato quattro volte, ma non l'ho ancora fatto." disse la mia bellissima fidanzata con una scatoletta in mano. "Adesso vado a farlo, e tu papà, lascia Federico." Max mi lasciò la maglietta e io ripresi finalmente a respirare, allontanandomi quasi di corsa da lui per avvicinarmi alla mia amata.
"Kim, mi dispiace così tanto per questa notte. Avrei voluto essere accanto a te." le presi il viso tra le mie mani e le stampai un bacio sulla fronte.
"Ti amo tanto, Fede." mi abbracciò mettendosi sulle punte, e mise la sua faccia nell'incavo del mio collo.
"Anche io ti amo." le diedi un ultimo bacio sulle labbra prima che si allontanasse per fare il test, lasciandomi solo con suo padre.

Aspettammo fuori dal bagno quasi venti minuti, con Max che non faceva altro che minacciarmi di morte e io che mi allontanavo sempre di più da lui ogni minuto che passava per paura di ritrovarmi con il naso rotto. All'improvviso la porta si aprì e Kim uscì dal bagno, con il risultato del test in mano.
"Allora, com'è?" chiesi io, in ansia come non lo ero mai stato prima d'ora. Kim alzò lo sguardo prima su suo padre e poi su di me, con i suoi occhi che cominciarono a riempirsi di lacrime.
"È positivo."

Mi Rey ||• Federico BernardeschiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora