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La faccia di Federico era epica, sembrava che da un momento all'altro dovesse scappare via per andare a piangere in un angolo buio della sua stanza. Mi sentii subito soddisfatta e fiera di me stessa, tanto che avrei voluto prendere il cellulare e catturare quel momento.
"Cosa c'è che non va, ragazzi?" chiese Mario, facendo il finto tonto. Avrei voluto scoppiargli a ridere in faccia, ma così facendo avrei rovinato tutto.
"V-Voi due, state i-insieme?" chiese Miralem con una faccia sconvolta, come del resto lo era quella di tutti gli altri ragazzi.
"Si." risposi io, sorridendo. "Abbiamo capito che ci amiamo." che stupidaggine, l'unica persona che amavo era Federico, che in quel preciso momento stava combattendo contro se stesso nel stare calmo e non picchiare il croato al mio fianco.
"Vado ad allenarmi, amore." mi disse Mario mettendosi di fronte a me facendomi l'occhiolino, nulla a che vedere con quello che mi faceva solitamente Federico.
Fu in quel momento che, proprio per strafare, mi alzai sulle punte e stampai un bacio sulle labbra di Mario, che venne preso in contropiede dal mio gesto. Mi meravigliai anche io di me stessa.

All'improvviso, sentii Mario venire scaraventato lontano da me, e quando aprii gli occhi vidi proprio quello che mi sarei augurata di non vedere mai. Federico e Mario se le stavano dando di santa ragione, mentre i ragazzi cercavano di staccarli. Quando la situazione stava prendendo davvero una brutta piega, intervenne anche mio padre e alcuni suoi collaboratori.
Dio, cosa avevo combinato!?

"Non avvicinarti mai più a lei!" gridò Federico mentre veniva allontanato da Mario, da Miralem e Andrea.
"Perché non dovrei? Tu non fai altro che farla soffrire, lei merita di meglio!" gli rispose Mario mentre si staccava di dosso Medhi e mio padre che lo avevano allontanato da Federico. Quest'ultimo rimase quasi sconvolto alle parole che gli urlò Mario, tanto che i ragazzi che lo tenevano lontano da Mario non dovettero più usare la forza per farlo stare calmo. I suoi occhi diventarono rossi e anche dal punto in cui mi trovavo potei vedere la sua mascella irrigidirsi. Si voltò nella mia direzione e quando i miei occhi incontrarono i suoi capii che avevo fatto un errore. Non dovevo vendicarmi in quel modo, soprattutto sapendo che era un tipo molto possessivo e geloso. Avrei dovuto agire diversamente.

Andò via non prima di aver dato un pugno a un cartello pubblicitario, e subito dopo mi girai nella direzione di Mario che si stava toccando la ferita sul labbro inferiore procuratogli da Federico.
"Mi dispiace tantissimo, Mario." gli dissi quasi in lacrime, mentre mi assicuravo che stesse bene. Sapevo che questa cosa sarebbe andata a finire male.
"Tranquilla, sto bene." annuii e lo aiutai ad alzarsi, mentre mio padre e i ragazzi erano ancora sconvolti per l'accaduto. Mi voltai e guardai verso il punto in cui Federico era andato via, domandandomi dove stesse andando. "Và da lui, Kim." mi disse Mario mantenendosi del ghiaccio sul suo labbro ferito. Lo guardai negli occhi e sorrisi. "Grazie, Mario."

Cominciai a correre a perdifiato verso l'uscita, sperando che Federico fosse ancora fuori. Arrivata fuori, però, guardai dappertutto ma di lui non c'era nessuna traccia, anche la sua auto non c'era più. Rimasi delusa nell'essere arrivata tardi e il mio primo pensiero fu quello di telefonarlo, ma immaginavo che con tutta l'arrabbiatura che aveva in quel momento non avrebbe risposto né ora né mai. Scaliciai un bastoncino di legno e sbuffai rumorosamente. Possibile che io e lui non potevamo essere felice nemmeno un momento?!

//Speriamo che domani nella partita contro la Spagna, Fede giocherà almeno qualche minuto😪😪\\

Mi Rey ||• Federico BernardeschiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora