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Federico
Quando mi svegliai mi sentivo molto meglio rispetto al giorno prima. Sembrava che la febbre mi fosse passata del tutto.
Non so come ero riuscito a prendere la febbre d'estate, eppure solo la sera prima avevo avuto quaranta e una tacca.
Mi aggiustai il ciuffo con le mani e mi misi a sedere sul letto, con la testa fra le mani. Solo all'ora mi ricordai di un particolare.
Kim stava dormendo beatamente nel mio letto, con gli stessi vestiti della sera precedente e i capelli color biondo cenere davanti al viso. Sorrisi al solo pensiero che lei era rimasta perché glielo avevo chiesto io.
Era rimasta per me.
Scesi di sotto e mi misi a prepararle la colazione, anche se in casa c'era poco e niente. Quando misi tutto in un vassoio e salii le scale per andare in camera, la trovai seduta sul letto mentre si stiracchiava, e per poco non mi cadde il vassoio tanto ero immobilizzato nell'ammirarla.

Kim
Quando aprii gli occhi, Fede era già sparito dal letto. Misi le mani in faccia e cominciai a pensare a quello che avevo fatto, sorridendo come un ebete. Ero stata una pazza, lo sapevo benissimo, ma non avevo resistito ai suoi occhi dolci mentre mi chiedeva di restare. Domani forse avremmo di nuovo cominciato a litigare, e per adesso volevo godermi il momento.
Mi sedetti sul letto e mi stiracchiai, pensando a dove potesse essere finito.
All'improvviso entrò in camera con un vassoio pieno di cibo, ovviamente senza maglietta. Arrossii nel guardare i suoi addominali scolpiti, soffermandomi troppo a lungo.
"Ehm, buongiorno." arrossì anche lui e venne a sedersi sul letto di fronte a me, appoggiando il vassoio sul materasso.
"Non dovevi." gli dissi imbarazzata. Dio, che situazione.
"Si, invece. Kim, ti ringrazio di essere venuta ed essere rimasta con me. Io ...io non volevo disturbati." abbassò lo sguardo a disagio, e vi giuro che avrei voluto fermare il tempo solo per ammirare la sua dolcezza.
"Non mi hai disturbata affatto, Fede." gli misi la mia mano sulla sua per confortarlo,  ma questo non fece altro che aumentare l'imbarazzo.
Dove era finito tutto l'odio reciproco?
Cominciammo a mangiare la colazione che aveva preparato parlando del più e del meno, per una volta senza finire a litigare come era nostro solito fare.
Dopo aver fatto colazione, Fede andò a farsi una doccia, io scesi di sotto e lavai il piatto usato per i pancake, e i due bicchieri usati per il succo di frutta all'arancia.
"Ti riaccompagno io a casa." sussultai quando mi ritrovai davanti Federico, lavato e profumato, vestito con dei normalissimi jeans e una maglietta nera.
"Ehm, sono venuta in macchina." dissi prendendo le chiavi della mia macchina.
"Te la farò riportare." ecco che tornava a fare l'antipatico, e insieme tornava anche la voglia di prenderlo a calci.
"Oh, va bene. Tanto con te è inutile." uscii di casa per andare verso la sua Porsche nera, seguita da lui che nel frattempo se la rideva.

Quando arrivammo davanti casa mia, presi la borsa in mano e mi voltai verso di lui, sussutalndo quando i miei occhi incontrarono i suoi, a pochi metri di distanza.
Dio, quanto era bello.
"Ehm, meglio se non vai agli allenamenti per oggi. Non sarò più gentile come lo sono stata ieri." dissi distogliendo lo sguardo per non fargli notare che ero in imbarazzo.
"Come vuoi tu." mi sorrise e io scesi dall'auto. Prima di chiudere lo sportello alle mie spalle, però, mi sporsi verso di lui.
"Fede?"
"Si?"
"Grazie."
"Grazie a te, Kim." mi sorrise per l'ennesima volta, e dopo aver richiuso lo sportello, sfrecciò via.

//Ciao ragazze! Sono contentissima che la mia storia vi stia piacendo, i vostri commenti poi mi mettono sempre di buon umore. Grazie mille!!🤗🤗❤\\

Mi Rey ||• Federico BernardeschiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora