Capitolo 6 - ti odio... no, non é vero

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Mi sveglio la mattina seguente riposata e stranamente felice. Ben riposata, in realtà, estremamente in forma. Mi vesto in fretta ed esco dalla stanza, quasi convinta di trovare Bucky sulla porta. Ma lui non c'è. Mi avvicino alla porta di camera sua, ma dall'interno non arriva nessun rumore.
Starà ancora dormendo
, mi dico.
Mi dirigo verso le mense, pronta ad una buona colazione, e mi stupisco di non trovare nessuno nemmeno lì. Controllo l'orologio. Le otto e mezza. Un orario strano per dormire ancora o perchè siano tutti chiusi in un ufficio. Almeno la squadra dovrebbe essere all'interno della struttura a girovagare, oppure qualche impiegato dovrebbe passare da una stanza all'altra. Invece sembrano tutti spariti.
"Jean!" mi raggiunge la voce di Steve.
"Vieni, ti stiamo aspettando per l'esercitazione" dice.
"Esercitazione?" domando sorpresa.
"Sì. Bucky non ti ha detto nulla?" chiede a sua volta. Scuoto la testa, come era ovvio.
"Ah. Non fa niente. Andiamo" comincia a camminare senza nemmeno ascoltare le mie proteste.
Lo seguo correndo per stare al passo mentre mi conduce verso l'esterno della struttura. Lì ci aspetta il resto della squadra.
"Cosa dovremmo fare? Perlomeno voglio sapere di cosa si tratta" Bucky avrebbe dovuto perlomeno accennare una cosa del genere. Quando lo vedo mi starà a sentire.
"È solamente un'esercitazione... una specie di addestramento sul campo, una volta al mese" riassume Steve. Poteva andare peggio.
Steve mi porta fino al cortile, dove trovo lo sguardo di tutti a giudicarmi. Lo sguardo di tutti tranne quello di Bucky.
"Scusa" mormora appena lo affianco.
"Fa nulla" lo tranquillizzo.
E tutti i propositi di impormi vanno in fumo.
"Ascoltatemi tutti, signorine. L'obbiettivo è semplice. Dovete recuperare una cartella contenente dei file che non vi riguardano. La cartella si trova all'interno del perimetro della struttura. Troverete tutti gli ostacoli che potreste riscontrare in una vera missione e bla bla bla. Ora muoversi" ordina il direttore Fury, in mezzo a noi. Poi ci ordina di organizzare l'operazione.
Steve è più veloce e mi vuole con lui. Ancora prima che Bucky possa dire qualcosa.
"Come funzionano queste cose...?" chiedo.
"È semplicissimo, devi agire come se fossi in una vera operazione" mi spiega Steve di nuovo.
"No, questo l'avevo capito. Intendo cosa c'entro io qui?" specifico.
"Fury ti vuole pronta, nel caso... beh, nel caso tu debba venire con noi" andare con loro? Non se ne parla neanche. Sarei un pericolo per gli altri e me stessa.
"D'accordo, cominciamo" stupida.
"Okay, faremo così: Nat vai con Tony, ala est, Clint e Wanda il seminterrato. Visione e Banner voi vi occuperete della parte ovest, Sam e Bucky il cortile. Io e Jean ci occuperemo della parte centrale" impartisce ordini sicuro di sé e nessuno sembra avere nulla da obiettare.
"Andiamo" si rivolge a me.
Giuro che la prossima volta che qualcuno mi dice andiamo gli faccio male.
Ci allontaniamo dal gruppo, diretti verso gli archivi del compound, dove Steve spera di trovare i file. Probabilmente sarebbe stato il primo posto dove avrei cercato anch'io.
"Va bene, dimmi se vedi qualcosa anche solo di vagamente simile ad una cartella" mi dice Steve. Il modo in cui mi tratta mi innervosisce.
"Steve non sono più una bambina" rispondo infatti.
"Sì, lo so..." mormora lui.
"Vedi niente?" è la terza volta che frughiamo tra montagne di fogli tutti uguali.
"No, nulla" dico di rimando.
"Forse..." comincia, ma viene interrotto da un boato che mi fa tremare le ossa.
"Tony!" grida Steve prima di cominciare a correre verso l'esterno.
"Steve!" lo chiamo io, ma lui è già lontano. E non può sentirmi.
La polvere che si alza mi fa tossire e in breve mi blocca la visuale. L'archivio continua a tremare, mentre i fogli si spargono disordinatamente a terra. Sono rimasta intrappolata tra gli scaffali, che formano un labirinto. La scossa provocata da quella che credo fosse un'esplosione li ha fatti ricadere gli uni sugli altri ed ho paura che possano crollare da un momento all'altro.
"Jean!" sento chiamare il mio nome.
"Sono qui!" cerco di farmi sentire.
Le grida continuano, ma non sembrano avvicinarsi. Mentre sto cercando di nuovo di attirare qualcuno una nuova esplosione mi colpisce in pieno, scaraventandomi fuori dalla stanza insieme a varie parti degli scaffali. Mi rialzo a fatica, tossendo dolorosamente.
"Jean" sento pronunciare ad alcuni metri da me. Quando mi volto lo vedo.
"Bucky" dico a mia volta, e gli corro incontro, stringendomi a lui.
Il contrasto tra il caldo del suo braccio biologico e il freddo di quello metallico mi provoca un brivido. Sento il suo respiro sulla mia pelle e la sua stretta protettrice. Starei così per sempre.
"Stai bene?" chiede spezzando la magia.
"Sì" rispondo a malincuore.

Bucky mi riporta in cortile, dove vengo accolta da una nuova ondata di sguardi, stavolta però accompagnati da una miriade di domande.
"Sto bene!" sbotto ad un certo punto.
"Scusate..." mormoro in aggiunta vedendo i loro sguardi.
"Cosa diavolo è successo qui?!" grida Fury scendendo da un auto ancora in corsa.
"C'è stato un problema, è esploso qualcosa" spiega semplicemente Steve.
"È esploso qualcosa? Stava per ucciderla, Steve!" lo rimprovera Bucky.
"Ehi, va tutto bene" tranquillizzo il ragazzo. Lui indietreggia, ma nei suoi occhi c'è ancora della rabbia. "Ehi, guardami" sono io a sgridare lui, stavolta. Gli poso una mano sotto il mento per farlo voltare, poi le mie mani si spostano sulle sue braccia.
"Sto bene, okay? E comunque è colpa tua" dico con un sorriso malcelato.
"Dopotutto sei stato tu a non dirmi dell'esercitazione".
Bucky vorrebbe ridere, ma si trattiene.
"Dovrei odiarti... no, non potrei mai" ammetto arrossendo.
"La volete smettere con questo teatrino?" ci riprende Fury.
"Ora ripulite tutto, forza" ordina prima di salire di nuovo sulla vettura.
"Beh, muoviamoci, ho da fare, stasera" esclama Tony.

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Buonsalve gente!

Come state? MA SOPRATTUTTO cosa ne pensate di questa "storia"?
Besos a todossss

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