Capitolo 40 - nuovo arrivato

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Tony è venuto a trovarmi, oggi.
Sto forse cominciando ad abituarmi, abituarmi, all'idea.
Ha raccontato un po' di cosa stava succedendo alla Torre, di nuove scoperte, nuove tecnologie...
Roba interessante, insomma.
"Cosa stai facendo?" sgrano gli occhi vedendo la siringa che estrare da una tasca.
"Te l'ho detto. Esami" fa per avvicinarsi.
"Non osare" ordino.
Fortunatamente lascia perdere senza troppe storie.
"Jean è importante per la tua salute..." mormora qualche minuto dopo.
"Se non la smetti ti caccio" lo avverto.

"Volete che vi lasci soli?" la cosa si sta facendo monotona, e i loro sguardi sinceramente parlano chiaro.
"Non devi..." finge Steve, ma lo interrompo subito, alzandomi dalla sedia.
"A dopo" saluto entrambi.
"Se mi cercate sto dormendo" li informo.
Mi chiudo in camera mia piuttosto convinta.
Dovresti stare sveglia mi rimprovero.
E invece mi addormento poco dopo.

Quando mi sveglio non si sente nessun rumore.
Mi alzo confusa, diretta verso il piano di sotto.
La cucina, dove poco prima si trovavano Steve e Tony ora è deserta.
Ma in salotto c'è qualcuno.
Non riesco a capire immediatamente di chi si tratta per via della luce troppo forte che entra dalla finestra.
Di colpo tutte le tapparelle si abbassano insieme, permettendomi di vedere qualcosa.
"Bucky..." mormoro senza fiato.
Indossa ancora l'uniforme con cui è partito e mi sorride.
Gli corro incontro stringendolo in un abbraccio.
"Mi sei mancato così tanto" nuove lacrime cominciano a rigarmi il viso. Lacrime di gioia, finalmente.
Ma c'è qualcosa di strano.
Non dimostra nessuna emozione e non ha ancora detto nulla.
"Bucky?" cerco di richiamare le sue attenzioni.
Mi allontano, cominciando a preoccuparmi.
Lui mi guarda. Sorridendo. Immobile.
Poi in un attimo il suo sguardo si indurisce e scatta.
Non riesco nemmeno a proteggermi, sentendo un dolore lancinante ancor prima di poter realizzare il tutto.

Mi desto con un grido, immersa nel dolore.
Tony spalanca la mia porta poco dopo.
"Che succede?" grida spaventato.
Io non riesco a rispondere.
"Devi portarla alla Torre" dice Steve coinciso.
"Ora ti aiuto io" mormora Tony prima di sollevarmi.

_____

Un pianto.
Un pianto?
Non è il mio. Credo.
Non è di nessuno che conosco.
Peter? No, non piangerebbe.
A meno che io non sia morta.
No, non sono morta, a meno che la morte non comporti dolore.
Cos'è successo in quest'ora...?
Sempre che sia stata un'ora.
"Jean... ehi bimba" sento la voce di mio padre accanto a me.
Da quando ho cominciato a chiamarlo così?
"Bimba è tutto finito" mi tranquillizza.
Finito cosa, esattamente?
Sento un leggero peso tra le mie braccia e mi decido a guardarmi intorno.
La prima cosa che vedo sono delle iridi azzurre.
Conosco quel colore fin troppo bene. Solo una persona ha gli occhi di quel colore.
Bucky.
Resto interdetta per un attimo, poi realizzo il tutto ed il panico si impossessa di me.
Ecco il perchè di quelle iridi.
Si tratta del figlio di Bucky.
Ho tra le braccia il figlio di Bucky.
Nostro figlio.
Sposto lo sguardo su Tony, accanto a me, che mi sorride.
Solo io non riesco a realizzare la situazione? Evidentemente sì.

"Steve..." mormoro.
"Sì?" oh, non mi riferivo a lui.
"Non tu" sorrido debolmente.
"Si chiamerà Steve" spiego guardando il bambino.
"Credo che Bucky lo vorrebbe" aggiungo.
"Davvero? Steve come me?" chiede.
"Sì. Direi che è perfetto" il mio sorriso si allarga.
"Vorrei solo che lui fosse qui" mi rabbuio.
"Possiamo andare, se vuoi" grazie Steve. Davvero.
"Per ora no" scuoto la testa.

"Lady Jean!" una specie di ruggito attraversa la stanza.
"Ehi Barbie, calmati un po'" lo rimprovera Tony, strappandomi una risata.
"Ne parliamo dopo, vai, vai" gli dice indicandogli la porta.
Stranamente Thor gli dà ascolto ed esce.
Io guardo Tony alzando un sopracciglio.
"Sono state le ore più stressanti della mia vita" spiega.
"Ore?" sembra trascorso molto meno.
"Sì. Sono passate quasi tre ore da quando ti abbiamo portata via da casa" ah.
"Ho bisogno di un momento" Tony fa uscire tutti.
Nella stanza restiamo solo io e lui.
"Che succede?" mi chiede premuroso.
"Non lo so... è solo strano. Davvero tanto" fin troppo in realtà.

Okay, nel mio progetto di vita c'erano l'università all'estero ed una relazione stabile tra i 25 e i 30 anni.
Ed invece mi ritrovo alla Stark Tower a 19 anni con un figlio. Già.

"Te la caverai benissimo" mi rassicura.
"Non come me" scherza.
"Capito, sto zitto" ma che bravo, capisce da solo.
Entra un medico, dicendo di dover fare qualche esame.
Poi io e Tony torniamo soli.
"Mi aiuterai?" gli chiedo.
"Certo. Ci proverò" si corregge, diventando più realistico.
"Non serve che tu sia perfetto. L'importante è che tu ci sia"

"Stai scherzando spero!" esclama Steve.
"Jean, hai appena partorito. Ed hai sentito i medici, sarebbe meglio aspettare domani" mi sgrida.
"Sarebbe meglio. Non morirò perchè ho fatto un giro" gli lancio un'occhiataccia.
"E poi devo mettermi qualcosa di comodo. Come un pigiama. E mangiare della Nutella" sparisco nel corridoio.
Ho questo intervallo di 10 minuti, poi tra pianti e notti insonni chissà quando mi prenderò una pausa.
Mi sciacquo il viso con dell'acqua fredda e mi metto effettivamente in pigiama.
"Pronti..." mormoro aprendo la porta. E finendo a terra.
Ahia.
Voltandomi vedo Mjolnir con accanto un vasetto di Nutella.
"Tony..." sorrido.
"Thor, credo ci sia qualcosa di tuo!" esclamo.
"Non ti serve un cucchiaio?" chiede una voce.
Non vorrei girarmi dato che... che sì, sto mangiando con le dita.
Ehi a mali estremi estremi rimedi.
"No, ce l'ho già" mento senza voltarmi.

"Ha i suoi occhi" osserva Steve mentre entro nella stanza, guardando nella culla.
"Già" mi siedo sul letto accanto a lui.
"Bucky diceva sempre di ricordare alla perfezione il giorno in cui sono nato. Diceva di aver perso l'udito quel giorno" ricorda sorridendo.
"Non stento a crederlo. Ora non portarmi sfortuna" rido a mia volta.
Il piccolo Steve dorme nella sua culla, beato, e spero resti così per un bel po'.
"Davvero, quando vuoi andare a trovarlo ti accompagno" mi assicura.
"Sì, voglio solo aspettare un po'"
"Sono già passati sette mesi dall'ultima volta che l'abbiamo visto" mi ricorda.
"Lo so"

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Lasciamo perdere i commenti su questo capitolo.
Grazie.
No, comunque a parte la tragicità dei sette mesi senza il nostro amato va tutto bene.
Mi scuso per il salto temporale, ma altrimenti la cosa sarebbe diventata troppo lunga.
Besos

Non ho idea di cosa sia successo, ma il mio computer (dove di solito scrivo i capitoli) mi ha eliminato alcune frasi, perciò il capitolo non aveva molto senso.
Spero ora si capirà un po' di più, ma ho scritto il tutto qualche giorno fa, quindi non riesco a ricordare esattamente le cose che avevo scritto.
In ogni caso ditemi se ci sono altri dubbi che correggo subito.
Intanto grazie a Margherita_f05
per avermi detto degli errori.

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