Capitolo 21 - acqua

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"Fai silenzio. Lo senti?" chiedo a Bucky.
"Sentire cosa?"
"Sshh. Sembra dell'acqua" osservo.
Mi dirigo verso il rumore, che sembra provenire dal piano superiore.
"Non prendiamo l'ascensore, Potrebbe essere pericoloso" constato prima di imboccare le scale.

Il rumore si fa a poco a poco più intenso, finchè non arrivo di fronte ad una porta.
Bucky è due rampe di scale sotto di me.
Titubante apro la porta, e vengo investita da un getto d'acqua che mi trascina per le scale.
Il ragazzo si accorge troppo tardi di quello che sta succedendo e, tendando di aggrapparmi a lui, lo faccio cadere.
Arrivati ai piedi delle scale siamo completamente fradici.
"Avrei dovuto avvisarti" rido.
"Tu credi?" si unisce a me.

"Santo cielo, che vi è successo?" esclama Steve vedendoci.
"Tony, porta degli asciugamani!" grida poi, rivolto verso il corridoio.
"Non ce n'è bisogno" deve sempre rovinare il momento.
In ogni caso Tony appare poco dopo con una pila di asciugamani tra le mani, e a stento riesce a trattenere una risata, vedendoci.
"Avete allagato tutto?" chiede ironico.
Alzo gli occhi al cielo.

Fury è già al corrente della cosa, e ordina a tutti di lasciare la zona.
Io e Bucky ci rintaniamo in camera mia.
"Aspetta, vado a cercare il phon" ho ancora il sorriso sulle labbra.
"Posso lasciare i miei vestiti qui ad asciugare?" chiede.
"Sì, certo"
"Vado a prendere il cambio e arrivo"

Io resto in bagno a frugare nei cassetti, non trovando quel dannato arnese.
"Ma dove sei?!" mi lamento.
Ottimo, ho perso contro un phon. C'è da sentirsi davvero realizzate.
Indosso velocemente degli abiti asciutti e vado in camera di Steve.
L'abitudine mi porta a non bussare e appena entrata vedo un Tony Stark intento a togliersi la cravatta mentre mangia cioccolatini.
"Per Dio, prendetevi una stanza!" grido.
Tony mi guarda a metà tra lo stupito e l'arrabbiato.
"L'abbiamo fatto" risponde.
"Oh. Giusto. Scusate" e la figura del giorno è stata fatta.
"Cosa vuoi?" domanda seccato.
"Certo" mi sveglio dalla trance.
"Ero venuta a chiedere un phon. Non trovo più il mio" ammetto imbarazzata.
Tony apre un cassetto e me lo lancia.
"Ora fuori dai piedi!"

Vengo cacciata in malo modo.
Che scortesi.
In ogni caso ho avuto il phon, quindi torno in camera. Bucky è appena arrivato.
"Ti metterei in imbarazzo se ti chiedessi se posso fare la doccia?" chiede.
Sì. Sì, assolutamente!
"No. No, assolutamente" mento.
Brava Jean, vai avanti così, mi raccomando.
"Grazie" entra nel piccolo bagno mentre io comincio ad asciugarmi i capelli.
Sono obiettivamente troppi, il giorno in cui mi deciderò a tagliarli sarà segnato nei calendari.

E come ciliegina sulla torta Bucky esce dal bagno con addosso solo un asciugamano.
Fantastico contando che ci saranno almeno tre accappatoi a disposizione.
"Dovevo avvisare?" scherza.
"Ho solo dimenticato questi" prende gli abiti dalla sedia e rientra in bagno.
Certo. Non poteva semplicemente chiedere che glieli passassi.

"Decisamente meglio" sorride.
"Sicuramente" alzo gli occhi al cielo con un sorriso.
"Come farei senza di te che mi presti il bagno" scherza prendendomi tra le braccia.
"Sinceramente non saprei"
"Ci si trasferisce, belli!" grida Tony entrando in camera all'improvviso.
"Ma prendetevi una stanza" aggiunge facendomi l'occhiolino.
È serio? Sfortunatamente sì.

Lo segui all'esterno della camera.
"Trasferirsi? E dove?" domando.
"Si torna dalla mia bambina" dice fiero.
"La tua... la Stark Tower?" ammetto che vivere lì è sempre stato il mio sogno, quando ero più piccola.
"Certo cara. E ho accettato di tornare perchè rimetteranno il mio nome, perciò fai i bagagli tesoro" è fin troppo di buon umore. Mi fa quasi paura.

Torno in camera passandomi una mano sul viso.
"Quindi?" chiede Bucky.
"Si va alla Stark Tower. Non chiedermi perchè" lo informo.
"Fantastico" mormora.
"Vedo che sei entusiasta quanto me" rido.
"Dai, ti aiuto a fare le valige. Ci metteremo meno"

In realtà ci mettiamo un'infinità di tempo lo stesso.
Forse perchè quasi tutto il tempo è trascorso tra una risata e l'altra, ma è solo un'ipotesi.
Nulla di ciò può essere confermato da nessuno.
In ogni caso siamo ancora allo stesso punto di tre ore prima.
"Muoviti che dobbiamo andare" sorrido.
Mettiamo tutto alla bell'è meglio, e sono costretta a sedermi sulla valigia, per fare in modo che si chiuda.

"Ce l'avete fatta!" esclama Tony vedendoci arrivare in garage.
"Mi duole informarvi che sarà solamente una sistemazione temporanea. TOrneremo qui non appena il problema sarà risolto" si rabbuia, per recuperare il sorriso un attimo dopo.
"Trattala bene" si rivolge a Bucky, lanciandogli qualcosa.
Le chiavi della Spyder.

Il ruggito di molti motori accesi nello stesso momento darebbe a chiunque una scarica di adrenalina.
Tony ci affianca con la sua Audi.
"Stacci dietro se riesci" lo sfida. Poi parte, alla volta di New York.

Durante tutto il tragitto vengo attratta da un'idea.
Una piccola folle idea, dalla quale cerco di distogliermi, ma senza successo.

La Stark Tower è immensa, e ancora meglio di quanto avrei mai potuto immaginare.
"Piccola!" esclama Tony una volta all'entrata.
Tratta la torre come fosse un essere umano. Contento lui.
"Lascia i bagagli in macchina. Li prendiamo dopo" dico.
In realtà no voglio ammettere che quell'idea si sta facendo sentire.

"Vi porto a fare un piccolo tour" propone Tony.
Sì, è decisamente entusiasta, fin troppo. Ma d'altro canto questa è casa sua, chiunque sarebbe felice di tornare.
"Signori siete pregati di allacciare le cinture, stiamo per partire per un viaggio verso il fantastico!" comincia a camminare e io trattengo a stento una risata.

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Buenos dìas gente!
Come state?
Vi anticipo che il prossimo capitolo sarà importante.
Quindi dovete avere taaanta ansia. MUAHAHAHA.
Sì, vado a farmi ricoverare, tranquilli.
Besos.

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