"Da quanto va avanti?" chiede Natasha. Okay, è veramente arrabbiata.
"Nat..." Bucky cerca di calmarla.
"Zitto Barnes. Non sto parlando con te" lo zittisce lei.
Sta lentamente prendendo il colore dei suoi capelli. E non promette bene, dal momento che è quasi letale quanto Bucky. Di certo non avrebbe problemi a sopraffarmi.
"Nat, che succede?" le chiedo il più tranquillamente possibile.
"Ah non te l'ha detto?" guardo prima lei, poi Bucky.
"Qualunque cosa ti dica ti spiegherò io, poi" mormora il ragazzo."È stata tutta colpa tua, Barnes." lo aggredisce. Io continuo a non capire.
"Potresti spiegarmi?" le domando infatti.
"Perchè non lo chiedi a lui?" si allontana senza aggiungere altro.
Clint invece mi si avvicina. "Non l'ha ancora superata" non ha ancora superato che cosa?
"Vieni" Bucky mi prende per mano e arriviamo in camera mia."Beh?" lo incoraggio.
Lui si passa una mano sul viso.
"Bucky?"
"Ci siamo visti... un paio di volte" ammette.
Resto interdetta. Non avrei mai pensato una cosa del genere.
"Jean?" mi richiama.
"Cosa?" mi sveglio improvvisamente da quello stato di trance.
"Mi dispiace di non avertelo detto, ma... oh insomma, è da quando sono venuto a salvarti che non riesco a toglierti gli occhi di dosso. Sei il mio pensiero fisso, Jean" dice prendendomi una mano.
"Bucky non sono arrabbiata" sorrido.
"No?" chiede lui sorpreso.
"No. È normale essere stati con altre persone. Non mi importa cosa è successo nel tuo passato, devo preoccuparmi del tuo futuro" lo tranquillizzo dolcemente.
"Detto questo se osa posarti addosso lo sguardo la faccio scuoiare" sorrido.
Bucky ride e mi abbraccia.
"Nessun rancore, quindi?" mi chiede conferma.
"Già""Vado a dormire, sto morendo di sonno" mi dice avviandosi verso la porta.
Sono quasi le quattro di mattina, siamo rimasti per ore a parlare di tutto e di niente, solo per il gusto di stare insieme.
"D'accordo, buonanotte" mi sporgo verso di lui, baciandolo. Fortunatamente quel bacio si prolunga più di quello che speravo.
"'Notte" mi saluta.La mattina dopo ho paura di aver immaginato tutto.
Vado alla porta di Bucky e busso timidamente.
"Posso?" chiedo aprendo leggermente la porta.
In risposta mi arriva una specie di lamento, dovuto al sonno.
La sua camera è decisamente diversa dalla mia. Ha dei colori più decisi, come una perfetta rappresentazione di lui.
Tre pareti sono bianche, ma quella sulla quale si appoggia il letto è rossa. Lì accanto c'è un piccolo comodino, con una foto. Due donne, due uomini e due ragazzi. Riconosco Steve sia nell'uomo che nel ragazzino. Deve essere la sua famiglia penso.
"Siamo noi... io e la mia famiglia e Steve insieme alla sua" conferma Bucky, ancora assonnato
"Giorno" aggiunge con un sorriso.Mi invita a sedersi accanto a lui, quindi non devo aver immaginato proprio tutto.
"Dormito bene?" mi chiede.
"Sì... ma c'era un pensiero che mi assillava" rifletto.
"Un pensiero?" sorrido.
"Questa parete è di troppo" constato posando una mano sul muro rosso.
Il ragazzo ride e mi spinge indietro, facendomi sdraiare, mentre lui si stende accanto a me.
"Quando ero piccola avevo delle stelle a decorare il soffitto di camera mia... le avevo appese insieme a mia madre..." mi rattristo al solo ricordo di me e lei insieme.
Bucky nota il mio silenzio e si mette a sedere, guardandomi.
"Ehi, che succede?" domanda preoccupato.
"Nulla" mormoro. Non oso aggiungere altro, so che comincerei a piangere.
"Vieni qui" mi abbraccia ancor prima che possa cercare di fermarlo."Mi mancano così tanto" mi scende una lacrima. E un'altra. Non riesco a non piangere, pensando ai miei genitori.
"Ssshhh, ascoltami. Mancano anche a me. Ma ogni volta che mi rattristo penso a questo: loro non vorrebbero vedermi così, percui cerco di sorridere il più possibile. Non credo che sarebbero felici sapendo che sono la causa del mio dolore. Quindi semplicemente non ci penso" cerca di tranquillizzarmi.
"Bucky avevo dodici anni. Non puoi chiedermi di non pensare a quello che avrei potuto avere" devo cercare di calmarmi.
"Lo so, Jean. Lo so" mi accarezza dolcemente i capelli, ancora stringendomi tra le braccia.Sentiamo dei leggeri colpi alla porta.
"Sono Steve" dice da fuori.
"Entra" sa che non mi dà fastidio.
"Jean...?" si stupisce di vedermi. Soprattutto di vedermi piangere.
"Ehi, che succede?" si inginocchia accanto a me.
"Nulla" mi asciugo gli occhi.
Il ragazzo resta a guardarmi, ma non dice nulla.
"Se hai bisogno sono qui" prima di andarsene mi dà un bacio sulla fronte.
"Grazie" gli sorrido."Vuoi andare?" mi chiede Bucky.
"No... preferirei restare qui, se non ti dispiace"
"Tranquilla. Vuoi che resti?"
"Sì"
"Okay. Fammi un po' di spazio"
Mi si avvicina e mi porta un braccio attorno alla vita.
"Ricordati che sarò sempre qui" mi bacia sulla guancia.
"Cos'ho fatto per meritarti?" sorrido.
"Credo tu ti sia fatta rapire dall'Hydra" scherza.
"Cretino"---------------------
Deprimiamoci tutti!
Spiego: sono depressa, ho guardato il video ufficiale di Sad Song,
quindi vi faccio deprimere tutti, amatemi.
Besos
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You remember? I do || Bucky Barnes ||
Fanfiction[IN REVISIONE] Da quando Jean lo ha incontrato, quella notte, in quella piccola stanza, tutto è cambiato. Eppure non sapeva che la sua vita sarebbe stata stravolta di nuovo. E ancora. E ancora.