Mi sveglio con la testa pesante e un fischio nelle orecchie.
Non sono in camera mia, le pareti sono troppo chiare. Sono in camera di Bucky, credo.
Vedo poi il mio vestito su una sedia. Indosso una camicia nera, ma non sono stata io a cambiarmi.
Mi guardo un attimo intorno, e su una poltrona vedo Bucky che dorme, ancora vestito come ieri sera.
Beh, più o meno dato che indosso io la sua camicia.
Non vorrei svegliarlo, ma credo di non avere altra scelta.
Mi metto a sedere e mi alzo, solo per cadere a terra subito dopo.
Bucky si sveglia allarmato. Mi affianca in un secondo."Fai attenzione, non dovresti alzarti" mi aiuta a sedermi di nuovo.
"Che è successo?" gli chiedo.
"Stark crede ti abbiano drogata. Non sappiamo ancora come. In ogni caso stanotte ti ha rimosso tutta quella porcheria dal sangue. Sei qui da un paio d'ore al massimo. Credo... dovresti lavare il vestito. A proposito, ti fa tanto male?" non capisco.
Lui si avvicina e slaccia il primo bottone della camicia. Lo guardo stupita. Tutta questa confidenza?
Bucky continua imperterrito. Cala il tessuto fino a scoprirmi la spalla destra, dove campeggia un'enorme benda.
La guardo terrorizzata.
"Jean, non ricordi nulla...?" domanda. Io scuoto la testa.
"Posso?" chiede poi posandosmi una mano sulla pancia.
Slaccia un altro bottone rivelando una serie di graffi, che devo essermi autoinflitta, guardando lo smalto a cui mancano dei pezzi.
"Cosa mi è successo?" non era mai successo prima. Non avrei mai pensato di potermi fare del male da sola."Lo scopriremo, per ora pensa a riposare" mi sistema con troppa cura i cuscini.
"Bucky, posso fare da sola" cerco di tranquillizzarlo.
"Non ti lascerò mai più sola... se penso che avrei potuto evitare tutto questo"
"Guardami" lo faccio voltare.
"Sto... benino, okay? Sono ancora qui. È l'unica cosa che conta"
"Ora spiegami. Sei stato tu a...?" guardo il vestito sulla sedia.
"Sì... scusa" ammette passandosi una mano tra i capelli.
"Oh"
"Fantastico, ti ho messa in imbarazzo"
"Ascolta. Tu e Tony mi avete probabilmente salvato la vita e ti preoccupi di avermi messa in imbarazzo?" lo riprendo.
"Scusa... vecchia scuola" sorride."Potresti chiamare Tony? Vorrei capirci di più e ringraziarlo" chiedo a Bucky.
"Certo" va alla porta.
Appena esce mi alzo e vado di fronte allo specchio. Cerco di togliere la benda senza fare troppi danni, e solo a guardare la ferita mi sento mancare.
Tento di ricordare cosa sia successo, ma non faccio altro che peggiorare il mal di testa.
Nulla. Non ricordo niente tranne il vuoto.
"Non ti avevo detto di non farla alzare?" grida Tony entrando nella stanza.
"E santo cielo, così la infetti!" si precipita verso di me e stringe di nuovo la benda.
"Complimenti per ieri sera" gli faccio l'occhiolino.
Lui resta spaesato per un secondo, poi collega il tutto.
"Cerca di stare ferma" mi rimprovera."Dai, com'è stato? Era il mio sogno da piccola" gli confesso.
"Me ne sto andando" mi zittisce.
"Antipatico"
"Vuoi un'infezione o cosa?" sbotta.
"Scusa..." mormoro.
Tony finisce il lavoro ed esce dalla stanza.
"Bel casino. Brava Jean" mi lascio cadere sul letto.
"Non è colpa tua. Abbiamo passato tutti una nottataccia" mi rassicura Bucky."Certo che è sveglia, ma la signorina ha la luna storta oggi!" sentiamo Tony.
Poco dopo Steve fa capolino dalla porta.
"Cosa gli avete combinato?" chiede riferendosi a Tony.
"Colpa mia. Scusa" taglio corto.
"Come stai?" domanda poi.
"Bene... insomma, per quanto possibile" sorrido, ma Steve non apprezza l'ironia.
"Jean, davvero. Non hai passato una cosa da poco" è incredibilmente serio.
"Steve non sono più la bambina di una volta" eppure mi tratta come se lo fossi.
"Dannazione, lo so!" grida.Guardo Bucky, che sta in disparte.
"Diavolo, Jean! Credi che non sappia che sei cresciuta? Che non posso più proteggerti? Credi che non mi dia la colpa per quello che ti è successo? È colpa mia. Io dovevo fare attenzione a te. Me lo ero promesso. Te lo avevo promesso" mi guarda con quei suoi occhi profondi come il mare.
Poi mi si avvicina.
"Credi che non vorrei dirti che andrà tutto bene? Che sarò sempre qui per te? Se solo... se solo non fossi diventata grande così in fretta. Quando eri una bambina era tutto diverso. Correvi da me quando c'era il temporale, se ti ricordi. Jean, ieri sera c'è stato un temporale. Ed io non ero lì a proteggerti" si mortifica.
"Steve..." ho le lacrime agli occhi, non so cosa dire.
Lui mi posa una mano sul viso, asciugandomi gli occhi.
"Steve non è colpa tua" mormoro.
"Come vorrei che avessi ragione" si volta e si allontana.Mi giro verso Bucky, in cerca del suo sostegno, ma le parole di Steve hanno toccato anche lui.
"Ha ragione, sai? Ti svegli un giorno... e lui è cresciuto, non ha più bisogno di te. Non è una bella sensazione" dice. Non capisco.
"Tu... tu avevi...?"
"Cosa, un figlio? No, assolutamente. Avevo Steve, più piccolo di me" spiega.
Sinceramente mi sento meglio. Non ero pronta a scoprire la presenza di un figlio.
"Parlagli tu, ti prego. Io avrò sempre bisogno di lui" mi avvicino.
"Sì, lo farò" mi bacia sulla fronte.
"Ora vai a riposare, ne riparleremo quando starai meglio, se ti andrà" anche lui esce dalla stanza.Mi sento vuota. Due delle persone più importanti della mia vita mi hanno lasciata sola.
Metaforicamente, ovvio, ma fa lo stesso effetto.
Sconsolata mi rimetto sotto le coperte, sperando di riuscire a dormire almeno un po'.--------------
Ma boh, perchè mi deprimo così?
Risposta: non lo so perchè.
Scusate l'ora ma non avevo il capitolo pronto... ops.
Spero di riuscire a preparare quello di domani in tempo.
Besos
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You remember? I do || Bucky Barnes ||
Fanfiction[IN REVISIONE] Da quando Jean lo ha incontrato, quella notte, in quella piccola stanza, tutto è cambiato. Eppure non sapeva che la sua vita sarebbe stata stravolta di nuovo. E ancora. E ancora.