I medici mi dimettono un paio di settimane dopo, trascorse in compagnia di Bucky e Steve, che mi sono stati accanto tutto il tempo. Bucky si sente ancora in colpa, nonostante io sia perfettamente guarita e io sappia perfettamente che quello che è successo non è stato per colpa sua e non sono stata l'unica a farsi male. Eppure non riesco a convincerlo.
"Ehi Nat" la saluto vedendola in corridoio.
"Jean, che sorpresa! Non sapevo ti avessero dimesso" esclama la ragazza con un sorriso.
"Sì, sono stata fortunata" scherzo.
"Muoviamoci, tutti sono convinti che ti avrebbero lasciata uscire la settimana prossima" ci incamminiamo verso le mense. In effetti è ora di pranzo e sto morendo di fame.
Quando entro risveglio l'attenzione di tutti. Ho un paio di lividi sul viso e sono più lenta del solito, ma sono sempre io. Forse sono solo sorpresi dalla velocità con cui sono stata dimessa. I medici avevano previsto almeno un mese, invece, dopo due settimane, già stavo abbastanza bene da lasciarmi uscire. Stranamente Tony mi si avvicina.
"Come ti senti, ragazzina?" mi chiede.
Tony Stark. Anthony Edward Stark. Lui preoccupato per me?
"Bene, grazie" rispondo sospettosa.
Senza aggiungere altro si allontana, tornando a sedersi vicino a Steve. È sempre lì.
"Bentornata nel mondo" mi saluta Bucky comparendo accanto a me.
"Cretino" mormoro con un sorriso.
"Vieni a sederti con me?" mi chiede e la mia risposta entusiasta arriva subito dopo.
"Devo parlarti di una cosa..." aggiunge imbarazzato.
"D'accordo" mi dirigo verso il solito tavolo, dove mi siedo.
"Dimmi tutto" lo incoraggio.
"Io... devo partire" ammette.
"Partire? Di nuovo?" domando incredula. Il ricordo dell'ultima volta che era stato mandato in missione si insinua nella mia mente, facendomi rabbrividire.
"Mi dispiace" ancora con queste scuse. Non mi servono.
"Tranquillo, puoi fare ciò che vuoi" mento.
Lo vedo rabbuiarsi.
"Che succede?" chiedo preoccupata.
"Preferisci avere accanto me o la mia fama?" risponde lui sconsolato.
"Cosa? No, non volevo dire questo!" ha completamente frainteso le mie parole.
"Ascoltami. È ovvio che io preferisca te, ma se vuoi partire vai. Non sarò di certo io a fermarti" spiego, ma non sembra soddisfatto della risposta.
"D'accordo..." mette fine al discorso.
Mangiamo in silenzio, nessuno dei due ha voglia di litigare con l'altro. Non sono neanche sicura che faremo la strada insieme, stasera. In queste settimane sono cambiate molte cose, senza che me ne rendessi conto.
"Jean, come stai? Che sorpresa vederti qui!" esclama Clint avvicinandosi.
"Ehi" lo saluto con un sorriso.
Quando Clint si allontana mi rendo conto di avere lo sguardo di Bucky su di me. Fortunatamente non se l'è presa troppo per l'incomprensione, o almeno non lo dà a vedere, e mi accompagna in camera. Lì, stupidamente, riapro l'argomento di poco prima.
"Quello che volevo dire è che mi dispiacerebbe se tu partissi, ma che comunque se è quello che vuoi fare sarò d'accordo, qualunque decisione tu prenda" mi spiego finalmente.
Bucky ride. "Ancora?"
Poi mi si avvicina, posando le labbra sulle mie.
Resto interdetta per un attimo, finché non mi sveglio e ricambio il bacio.
Scopro di averlo aspettato per tanto, troppo tempo, ma non l'avevo ammesso neanche a me stessa. Mi avvolge in un abbraccio, stringendomi il più possibile, e sinceramente non avrei mai sperato in meglio. È un bacio dolce, uno di quelli che ti farebbero rimanere sveglia per mesi solamente ripensandoci. Si allontana di poco, solo di qualche centimetro, tenendomi ancora tra le braccia.
"Aspetta un attimo..." mormoro baciandolo di nuovo.
"JAMES BUCHANAN BARNES!" grida qualcuno rovinando il momento.
Steve è comparso nel corridoio, visibilmente su tutte le furie.
"Prega di avere una spiegazione per questo!" esclama avvicinandosi e incrociando le braccia contrariato.
Bucky non fa una piega, sembra essere pronto ad affrontare il suo migliore amico per me.
"Steve, non farmi la predica" dice semplicemente.
"Se oserai torcerle anche solo un capello sarò lì ad aspettarti" lo avverte.
Poi, ancora seccato, si allontana.
"Vuoi che gli parli io?" chiedo a Bucky. Lui mi porta le mani sui fianchi.
"No... gli passerà" sorride lui.
"Speriamo... e speriamo che non vada in giro a gridarlo ai quattro venti" rido a mia volta.
"Che c'è? Non sei pronta a far sapere al mondo che un serial killer è innamorato di te?" scherza.
Io gli appoggio la testa su una spalla, e rabbrividisco quando la mia pelle si trova a contatto con il freddo metallo del suo braccio.
"Vai a dormire. Ti aspetterò qui" mormora avvicinando il viso al mio.
"Me lo prometti?" chiedo avvicinandomi a mia volta.
"Te lo prometto" mi dà un rapido bacio prima di lasciarmi andare.
"Ah, Jean" mi chiama.
Mi volto immediatamente.
"Ricordi quando mi avevi chiesto di tenere d'occhio Steve?" sinceramente me ne ero dimenticata.
"Qualcosa ho scoperto, e non sono troppo convinto che ti piacerà" dice.
"D'accordo. Dimmi" lo incoraggio.
"Forse è meglio che io entri" suggerisce.
Gli faccio strada in camera mia, poi mi siedo sul mio letto, mentre lui si appoggia ad una sedia.-----------------
Quale sarà l'oscuro segreto di Steve?
Sospetto che alcuni di voi lo abbiano già capito.
Besos e al prossimo capitolo!
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You remember? I do || Bucky Barnes ||
Fanfiction[IN REVISIONE] Da quando Jean lo ha incontrato, quella notte, in quella piccola stanza, tutto è cambiato. Eppure non sapeva che la sua vita sarebbe stata stravolta di nuovo. E ancora. E ancora.