Capitolo 1

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N.B: Se ci tenete alla vostra vita, non aprite la foto. Io vi ho avvertite.

***

Era mercoledì sera.
Un freddo mercoledì di novembre ormai inoltrato. Come se non bastasse, da tutto il pomeriggio la pioggia non aveva mai cessato di scendere e rovinare quella giornata.

Tiffany insieme a Carola, la proprietaria, stavano sistemando gli ultimi libri degli scaffali e i fogli volanti sparsi per terra nella stanza audiovisiva.
Ogni mercoledì, da sei mesi a quella parte, Carola teneva un corso di scrittura e di poesia.
Era un corso completamente libero a chiunque volesse dare spazio e liberare i propri pensieri e far sfogare la propria vena creativa.
A Tiffany piaceva partecipare.
Amava i libri, e per questo amava lavorare in biblioteca.
Così si intratteneva per quell'oretta lasciando spazio alla propria creatività.

Quando non aveva nulla di dire, le piaceva ascoltare quello che avevano da dire gli altri.
Le loro parole, il loro modo di esprimersi.
A volte incontrava volti già visti, di chi già conosceva le storie e si limitava semplicemente a chiedersi cosa li avesse spinti nuovamente lì.
Altri li vedeva meno spesso, pochi mercoledì al mese.
C'era chi, invece li vedeva una volta, poi non si facevano più vedere li.
I volti nuovi per lei erano sempre una gioia.
Le piaceva immaginare la loro storia, pensare a cosa avrebbero scritto sul loro taccuino prima di esporsi e renderlo noto a chi già da tempo aveva preso confidenza con quel luogo.
A volte bastava guardarle negli occhi le persone per capire cosa avrebbero voluto dire.
Gli occhi sono lo specchio dell'anima e molte volte parlano al posto nostro.

Quella sera, infatti, nella piccola sala entrò un ragazzo.
Un ragazzo che Tiffany nè le altre persone presenti avevano mai visto.
E ne era sicura, perché una figura come la sua non l'avrebbe scordata facilmente.

Indossava una felpa beige.
Aveva arrotolato le maniche sin sopra il gomito, lasciando scoperte le braccia ricoperte di tatuaggi.
Indossava un berretto nero, per ripararsi del vento gelido e dalla pioggia che sembrava non voler finire mai.
Lo sfilò dalla sua testa rivelandone corti ricci ricadergli davanti agli occhi.
Due fari color smeraldo illuminavo la stanza.
Non lo aveva mai visto, ne era sicura.
Si era seduto nell'angolo più infondo della piccola aula.
I ragazzi nuovi si riconoscevano anche per questo. Tendevano a voler nascondere la loro presenza, non volevano che nessuno si accorgesse di loro.
Loro erano lì, ma volevano essere invisibili.
Quando si sedette, alcune persone si voltarono nella sua direzione curiose di vedere che aspetto avesse 'quello nuovo'.
Lui abbassò lo sguardo sui suoi stivaletti marroni, appoggiandosi al bracciolo della sedia con il gomito.

Tiffany si era seduta poco dopo di lui nella sua solita sedia rossa nella prima fila dell'aula.
Le piaceva stare lì, sapeva che le persone non sarebbero mai state abbastanza coraggiose per sedersi in prima fila.
Forse avevano scambiato questo corso per un'interrogazione di matematica.
Lei rimaneva lì, ad annotare parole, pensieri, frasi sul suo taccuino nero.
Frasi che la colpivano, che ritraevano il suo attuale stato d'animo, che le entravano nel cuore.

Carola si sedette sulla poltrona grigia di fronte al suo pubblico. Come fosse una vera classe.
Sorrise notando in fondo alla stanza la figura del timido giovane.
"Vedo che il nostro gruppo si sta allargando piano piano" esordì lei accennando al ragazzo.
Tutti nuovamente si voltarono nella sua direzione.
Questa volta lui alzò lo sguardo sulla donna, sollevando una mano in segno di saluto verso le persone di fronte.
"Vuoi dirci come ti chiami, ragazzo?" lo invitò la donna con fare premuroso.
"Ehm, io sono Harry" sussurrò lui torturandosi poi il labbro inferiore con l'indice e il pollice, appoggiandosi nuovamente alla sedia.

Harry .
Questo era il suo nome.

"Harry" riprese la donna "non mi resta che darti il benvenuto, noi tutti speriamo di vederti spesso qui".
Lui in risposta annuì accennando un lieve sorriso.
Un sorriso appena pronunciato, ma a Tiffany non sfuggì quel meraviglioso particolare del ragazzo.

As Black As InkDove le storie prendono vita. Scoprilo ora